Hands up to the future. Il ruolo dell’estremo difensore, in casa Permac, profuma di qualcosa oltre la semplice carica, responsabilità e fierezza date dalla natura stessa del ruolo, lapalissianamente il più delicato dell’intero organigramma tecnico-tattico. Essere portiere, per chi rappresenta l’effige della Mafalda e gli storici colori della Città della Vittoria, significa prima di tutto proseguire nel solco della genesi stessa dell’ormai quarantennale storia rossoblù. È infatti dalla passione per il calcio e dalla grande voglia di sperimentare questo ruolo da parte della moglie Patrizia Ferro, che l’indimenticato “Baffo” Franco Fattorel decise di fondare insieme a lei, nel 1982, il sodalizio di Via della Rabosa.
Tra passato, presente e futuro, i saldi guantoni di una vittoriese doc come Chiara Da Ronch, portiere classe 2001, rappresentano una preziosissima tessera nel mosaico tecnico e umano a disposizione del condottiero sulla panchina rossoblù Massimo Zoni. Sentiamo proprio dalla Tosa in maglia numero 75 i pensieri e le sensazioni nello spogliatoio di casa Permac a poche ore dall’intrigante e delicato match con il Brixen terzo in classifica, valido per la quattordicesima giornata (prima di ritorno) del Girone B di Serie C.
Nelle ultime due partite ci sono stati altrettanti stop consecutivi, contro Cortefranca e Trestina, che vi hanno fatto chiudere il girone d’andata all’ottavo posto in graduatoria: quali secondo te gli aspetti positivi da conservare di questa prima parte di tragitto stagionale?
“Le due sconfitte di fila sono state un colpo non facile da assorbire, perché ci hanno fatte scivolare indietro in classifica delineando una situazione apparentemente più negativa del dovuto. Nonostante ciò, credo che le ultime due domeniche ci abbiano fatto capire che dobbiamo cercare di eliminare alcuni errori dettati dalla nostra inesperienza, ma questo può essere possibile solo con il lavoro e la costanza di tutte le effettive in organico. Di positivo, di questo girone d’andata c’è molto: non va dimenticato che la nostra è una squadra di fatto “nuova”, il risultato di una sorta di fusione tra la Juniores dello scorso anno e alcune protagoniste della Prima Squadra. Per moltissime di noi si tratta della prima esperienza a un livello più alto, ma nonostante ciò siamo comunque riuscite a trovare un certo equilibrio e un buon feeling a tutti i livelli. Inoltre siamo riuscite con il tempo a trovare il modo giusto per preparare l’impegno domenicale a partire dagli allenamenti settimanali, e questo è stato possibile anche e soprattutto grazie alle compagne di squadra con maggiore esperienza“.
Quali possono essere gli ingredienti fondamentali per cercare di invertire la rotta, a partire dall’opening act del girone di ritorno tra poche ore contro il Brixen terzo in classifica?
“Già da questo match dobbiamo tirare una riga sopra a ciò che è stato sin qui e trovare l’approccio giusto ad un impegno non semplice contro una delle protagoniste di questo campionato. Ci vorrà un pizzico di sacrificio in più e la voglia di lottare su ogni pallone fino alla fine della partita. Dobbiamo essere una squadra unita che si aiuta in ogni situazione e in ogni punto del campo. Abbiamo acquisito gli strumenti per alzare l’asticella sotto il profilo della giusta mentalità, possiamo affrontare al meglio il girone di ritorno e dimostrare che siamo all’altezza di confrontarci a testa alta con tutte le squadre di questo campionato“.
Cos’è cambiato, a livello pratico, nel salto collettivo a tempo pieno in Prima Squadra sempre agli ordini di Mister Zoni?
“Il passaggio a tempo pieno in Prima Squadra lo abbiamo avvertito sin da subito con l’aumento dei ritmi e dell’intensità, nonché sotto il profilo dell’impegno e della dedizione richieste a livello mentale. Sicuramente è stato un salto che ci ha fatto maturare e crescere da un punto di vista calcistico. Il resto speriamo di continuare ad acquisirlo quanto prima grazie all’esperienza sul campo e a un futuro che ci auguriamo essere più positivo e produttivo possibile“.
Credit Photo: Permac Vittorio Veneto