È la responsabile dello sviluppo del calcio femminile per la Figc. Allo stesso tempo è capo delegazione della Nazionale Femminile Under 16. Con un passato che la vede per quattro mandati come segretario della Divisione Calcio Femminile, Patrizia Recandio sa benissimo il valore del calcio femminile, da far crescere ancora, puntando a raggiungere anche l’impossibile. Perché quello del calcio giocato dalle ‘femmine’ è un movimento che vuole arrivare in alto, senza necessariamente dover toccare il cielo. A volte per strappare un sorriso a una calciatrice basta poco, ma va fatto anche quello. Almeno.
Insieme alle altre istituzioni competenti, Patrizia Recandio era presente al Circolo del Tennis, al Foro Italico, per la presentazione dei calendari di Serie A e Serie B. “Ho vissuto con molto piacere quella giornata in cui ho avuto occasione di incontrare tanti amici ed appassionati del calcio femminile. È stata una presentazione professionale, in una cornice importante e arricchita da vertici istituzionali e sportivi di grande rilevanza, a testimonianza dell’attenzione che sta convergendo sul movimento“.
“La nostra – continua la responsabile dello sviluppo del calcio femminile per la Figc – è una fra le Federazioni più prestigiose al mondo e noi sappiamo fare bene il nostro lavoro ma, paradossalmente, la nostra grande organizzazione e la conseguente varietà di competenze non ha favorito in passato una visione strategica generale e di conseguenza sinergie e sviluppo: nel 2015 la Figc, attraverso il proprio Consiglio Federale, ha varato un piano di sviluppo che stiamo realizzando passo dopo passo e che consente una maggiore unità di intenti ed obiettivi condivisi a tutti i livelli“.
Tante le aspettative. Un futuro che si vuole sempre migliore. E crederci è già un grande passo verso la realizzazione. “Il calcio femminile – chiude la Recandio – è un patrimonio della Federazione e dello sport e sono certa che fra qualche anno si coglieranno i frutti del lavoro e dell’impegno attuale, affinché tutti coloro che operano ogni giorno con volontà, tenacia e passione possano vivere l’attività sportiva con pari dignità e grande serenità“.