Dotata di grande resistenza fisica e tenacia da vendere, Nausica Costantini è riuscita a raggiungere la Serie A passando per una tosta gavetta. La sua versatilità sul campo le ha permesso di affrontare con successo tutti i ruoli che ha ricoperto, fino a diventare la centrocampista centrale che è oggi. Pensa sempre a dare il massimo per la sua squadra, mettendoci grinta e tanta dedizione. Perché non si smette mai di avere fame agonistica.
Hai militato in diverse squadre prima di approdare al San Marino, con il quale hai raggiunto la Serie A. Cosa ricordi di quella cavalcata fino alla serie maggiore?
“Causa COVID la scorsa stagione non siamo riuscite a terminare il campionato, ma eravamo in piena corsa per la promozione. Dopo il lockdown è arrivata la tanto sognata notizia del passaggio in Serie A: avevo finalmente raggiunto il mio obiettivo personale. È fonte di orgoglio poterlo fare con questa squadra, che contro ogni aspettativa ha conquistato i propri traguardi scalando tutte le classifiche fino ad arrivare alla massima serie. Non ho un momento preciso impresso nella mente, ma ricordo la felicità e l’emozione mia e di tutta la squadra: momenti indescrivibili”.
Indossi la maglia numero 23 in onore di Michael Jordan. Quali altre cifre hai portato stampate sulla schiena? Che significato avevano?
“Quando giocavo in Serie C con la squadra del mio paese avevo scelto di indossare la maglia che ritraesse il mio numero fortunato, il 7. Arrivata in serie A con la Jesina, per non abbandonare il mio numero, ho aggiunto l’ 1 davanti, ma il 17 è stato sfortunato in quanto non sono riuscita ad esordire e non abbiamo raggiunto la salvezza. Ora indosso la numero 23 in onore di MJ, uno degli atleti a cui mi ispiro di più”.
Fare gruppo è molto importante, ma com’è l’ambiente nello spogliatoio? Qual è il tuo ruolo all’interno di esso?
“La squadra è molto unita sia dentro che fuori dal campo. Ad esempio, capita che dopo un allenamento faticoso rientriamo in spogliatoio e troviamo l’energia per cantare e ballare insieme. Ci supportiamo sempre nei momenti di difficoltà, confrontandoci e aiutandoci nel crescere sia come giocatrici che come donne. Mi piace ridere e far battute con tutti, avvicinando le straniere alla nostra cultura e le più giovani alla filosofia della squadra”.
La determinazione è una delle caratteristiche che ti ha portato a crescere negli anni. Pensi di aver raggiunto l’apice o lavori ancora per imparare?
“Penso che siamo in continua evoluzione, c’è sempre da imparare e crescere. La mia determinazione mi porta a pretendere molto da me stessa e tutt’ora non sento di essere arrivata: per questo lavoro duramente ogni giorno”.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
“In questo momento il mio unico focus è la salvezza con la San Marino Academy. Spero poi che in Italia il calcio femminile si sviluppi ancora di più, permettendo a noi calciatrici di essere delle atlete professioniste a 360° e riconoscendoci pari diritti e opportunità”.
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