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Nella 7° giornata di Serie A si è giocata Roma – Milan, terminata con il punteggio di 2-1. La partita, andata in scena al Tre Fontane di Roma, è stata decisa dalle reti di Manuela Giugliano e Valentina Giacinti che hanno ribaltato il momentaneo vantaggio rossonero firmato da Evelyn Ijeh, al secondo gol consecutivo, e che permettono alla formazione della Capitale di scavalcare le meneghine.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo notare come le padrone di casa abbiano meritato la vittoria: infatti l’IVS (Indice Valutazione Squadra) è di 62 a 38 per le giallorosse.

La superiorità della Roma è visibile anche dal baricentro (59,6 mt vs 51 mt) e dalla supremazia territoriale (57% vs 43%) che, tra l’altro, ha avuto una differenza maggiore nel corso del primo tempo, nonostante la rete decisiva sia arrivata solo al 75’. La Lupa ha mantenuto anche un forte atteggiamento offensivo dato il pressing maggiore (53,5 mt vs 40 mt) e il numero di palle giocate in area di rigore (69).

Nel corso della prima frazione, la squadra di Alessandro Spugna è scesa in campo con un 4-3-3 ben ordinato. La posizione media delle giocatrici romaniste era molto alta, compresa la posizione dei due terzini, Verena Hanshaw e Lucia Di Guglielmo, che si ritrovavano sulla stessa linea dei centrocampisti, a sottolineare lo spirito offensivo delle giallorosse. Nel tridente d’attacco, invece, l’ala sinistra, Alayah Pilgrim, giocava vicino a Giacinti per sfruttare i suoi appoggi, mentre l’ala destra, Emilie Haavi, era molto più larga a sfruttare l’ampiezza del campo. La fascia sinistra è stata la zona con più densità: questo viene confermato dall’utilità di Hanshaw nel gioco della compagine della Capitale: la numero 19 ha giocato 13 palle utili, la seconda in questa classifica per la Roma.
Nella seconda metà, invece, la formazione di casa ha mantenuto il solito 4-3-3, con schieramento ordinato, senza mutare troppo forma, con l’unica differenza del baricentro più basso. Nonostante questo spirito leggermente meno arrembante, il gol decisivo di Giancinti è arrivato a quindici minuti dalla fine.

Le ragazze di Suzanne Bakker erano schierate con un 4-3-3 che si trasformava in una sorta di 4-1-4-1, infatti la posizione di Malgorzata Mesjasz era molto bassa per facilitare il gioco dal basso, che ha caratterizzato entrambe le squadre. Ijeh e Silvia Rubio, le due mezzali, erano invece molto alte ad affiancare Nadia Nadim e a sfruttare i suoi movimenti per buttarsi alle sue spalle: da queste situazioni è nato il gol del vantaggio rossonero grazie alla sovrapposizione della numero 19 che ha incrociato con il destro sull’assist di Monica Renzotti. Molto densa l’area presieduta da Laura Giuliani, ciò è dato dalle 27 palle giocate dalla Lupa nel corso della prima frazione.
Nel secondo tempo, il Diavolo è sceso in campo con un 4-3-3 che si modificava in una sorta di 3-4-3 con il terzino sinistro, Angelica Soffia, bloccata a sinistra come braccetto, mentre Emma Wilhelmina Koivisto, terzino destro, ha mantenuto una posizione molto più alta, sulla linea dei tre centrocampisti, come fosse un esterno destro. Ancora una volta, Ijeh ha giocato a ridosso della punta, con Chante Mary Dompig molto accentrata e la mezzala sinistra, Marta Mascarello, molto più interna, lasciando a Renzotti una posizione più larga. Ancora una volta la zona di Giuliani è stata molto densa: dopo l’intervallo le palle giocate in area dalla formazione di casa sono aumentate, arrivando a 42.

Entrambe le squadre hanno provato a giocare dal basso, adottando questo metodo per il 92,8%, per quanto riguarda la Roma e 90,5%, per il Milan, e l’hanno fatto per tutti i minuti della partita. Da sottolineare è il fatto che entrambe siano riuscite a creare una densa ragnatela di passaggi: hanno completato rispettivamente 346 e 344 passaggi.

Le ragazze di Spugna hanno impostato la loro costruzione partendo direttamente dal portiere Camelia Ceasar, passando da Moeka Minami (asse con 23 passaggi, il più attivo), per poi sfruttare l’ampiezza sulla sinistra verso Hanshaw. Come notiamo dai flussi di gioco, infatti, le azioni romaniste si sviluppavano soprattutto sull’out di sinistra grazie anche a delle triangolazioni tra i due centrali e l’estremo difensore, per eludere il pressing avversario, e tra Minami, Hanshaw e Giulia Dragoni per andare poi in profondità verso Pilgrim. Non a caso Minami è stata colei che ha completato più passaggi (52), compreso l’assist per l’1-1, con il 74% di precisione, seconda in questo campo tra le giocatrici di movimento della Roma dietro alla sola Giacinti, e anche colei che ne ha ricevuti di più (48). La sua centralità è evidenziata anche dal fatto che sia la prima per palle giocate (70), giocate utili (14) e palle recuperate (18). Non è da sottovalutare anche la prestazione sostanziosa di Dragoni che è stata terza con 54 palle giocate, mentre seconda nei passaggi riusciti (38) e nelle palle recuperate (13, a pari con Elena Linari).

Dall’altra parte, il centro dell’impostazione milanista è sempre Julie Piga che era la più ricercata (44 passaggi ricevuti) e colei che iniziava la costruzione appoggiandosi spesso all’altro centrale, Nadine Sorelli (asse più attivo con 13 passaggi diretti). Nonostante Piga sia stata la calciatrice con più passaggi riusciti (49), è stata Sorelli la più precisa (73%), esclusa Giuliani. Spesso, infatti, lo sfogo avveniva verso destra dove è nato un altro tracciante molto attivo, quello da Koivisto a Rubio, che a differenza di altre partite ha fatto la mezzala: probabilmente ciò è servito al Milan per concentrare il pressing avversario su Mesjasz e liberare in impostazione la numero 14 che aveva così più spazio per ricevere.
Piga e Koivisto sono state le migliori in molte classifiche statistiche: il centrale primo e il terzino secondo. Rispettivamente, 69 e 66 palle giocate, 49 e 44 passaggi riusciti, 18 e 13 giocate utili, 25 e 23 palle recuperate.

Anche per quanto riguarda le conclusioni possiamo notare le superiorità della squadra di casa. Infatti esse hanno calciato 19 volte, di cui 6 in porta, portando Giuliani a dover compiere 3 parate. Ben 15 di questi tiri sono arrivati da dentro l’area di rigore, compresa la rete della rimonta completata firmata da Giacinti; sono invece stati solo 4 i tentativi dalla distanza ma che hanno portato comunque all’obiettivo dato il pareggio di Giugliano, avvenuto dalla lunetta dell’area di rigore. Le due marcatrici sono state anche coloro che hanno cercato più volte la gioia personale: 4 volte la numero 9 e 3 la numero 10.
Le conclusioni delle ospiti sono stati, invece, quasi la metà: 10, di cui solo 2 volte in porta. Questo spiega la grande difficoltà nella precisione nel concludere le azioni per le ragazze di Bakker, una situazione che continua a manifestarsi. La nota positiva è che le continue incursioni senza palla di Ijeh restano sempre pericolose per le retroguardie avversarie, 2 tiri e 1 gol, mentre Nadim continua a faticare sotto porta: resta ancora a secco nonostante i suoi 4 tentativi nell’arco dei suoi 99 minuti.

Daniele Vitarelli
Nato in provincia di Monza e Brianza. Laureato in Storia e studente di Scienze Storiche presso Unimi a Milano, la mia passione principale, però, è sempre stata il calcio. Sono convinto che il calcio femminile possa diventare una realtà concreta in Italia e il mio obiettivo, oltre a migliorare me stesso, è rendermi utile per la crescita di questo movimento.