Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Milan-Sassuolo, giocata al Puma House of Football e valida per l’8° giornata di Serie A, è terminata 1-0 grazie alla solita Evelyn Ijeh che ha sbloccato e chiuso la partita all’81’, trovando il suo quarto gol in campionato e lasciando le ospiti ancora ferme a 0 vittorie dopo 8 turni, con un solo punto in classifica.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo notare come il Milan abbia meritato di ottenere i 3 punti, dato che l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) è pari a 75 per le rossonere contro i 25 del Sassuolo.

La superiorità del Diavolo è ben visibile anche dai dati sul possesso palla e sulla supremazia territoriale: rispettivamente 63% a 37% e 68% a 32%; oltre al fatto che le meneghine abbiano giocato 67 palloni in area di rigore contro i 38 neroverdi. Anche nel baricentro medio e nel pressing le padrone di casa hanno valori più alti, ma sono comunque dati leggermente più equilibrati: 56 mt a 50,1 e 44,6 mt a 39,7 mt.

Nel corso del primo tempo, la formazione di Suzanne Bakker è scesa in campo con un 4-3-3 che vedeva le due mezzali, Marta Mascarello e Ijeh, assumere una posizione molto più alta, quasi sulla linea del tridente, in modo da sfruttare gli spazi tra la punta centrale e le ali per inserirsi e ricevere il pallone. Anche i due terzini, Angelica Soffia e Emma Koivisto, hanno mantenuto un baricentro molto alto in modo da aiutare il regista, Silvia Rubio, a gestire il possesso palla, spesso infatti si accentravano per dare un appoggio in più in fase di costruzione.
Anche nella seconda frazione il modulo di riferimento era il 4-3-3 che però si trasformava in una sorta di 4-4-2, con l’ala destra, Monica Renzotti che scendeva a fare l’esterno, mentre la mezzala sinistra, Valentina Cernoia, si comportava da esterno sinistro; il tridente offensivo diventava dunque un tandem d’attacco con Nadia Nadim affiancata da Sara Stokic, teoricamente ala sinistra.
Le aree con maggiore densità sono state quelle calcate dai due terzini: nella prima metà, l’out di sinistra di Soffia, nella seconda, quello di Koivisto; non è un caso che le due siano state le rossonere con più palloni giocati (85) e anche quelle con più passaggi completati (67 per la finlandese classe ’94 e 61 per l’italiana classe 2000). Molto densa anche l’area di rigore di Laura Giuliani prima dell’intervallo e la zona di Nadine Sorelli dato che l’impostazione partiva dai loro piedi, così come quella di Stokic, una delle più attive e pericolose per il Milan.

Le ragazze di Gian Loris Rossi sono scese in campo con un 4-3-1-2 di partenza che vedeva però la trequartista, Gina Chmielinski, assumere una posizione più da ala sinistra che da vero e proprio riferimento dietro le punte, quindi il modulo diventava più un 4-3-3 con il tridente composto da Chmielinski a sinistra, Elena Gabrielle Dhont centrale e Daniela Sabatino a destra. La zona con la più alta densità era quella occupata dal terzino destro Martina Brustia da cui partiva l’impostazione delle ospiti e che è, infatti, stata la prima per passaggi completati (26).
Dopo l’intervallo, il modulo di riferimento del Sassuolo è rimasto il 4-3-1-2 che però vedeva Chmielinski e la mezzala destra, Cecilia Prugna, avere una posizione nettamente più alta e spostata verso sinistra rispetto alle compagne di reparto, Kassandra Ndoutou e Maja Merete Hagemann, che avevano più compiti di rottura.
L’area di rigore presieduta da Solene Marie Re Durand è stata la zona con la più alta densità del secondo tempo considerate le 35 palle giocate in area dalle rossonere che hanno poi trovato l’unica e decisiva rete all’81’ grazie allo spunto di Ijeh. In realtà i palloni che sono passati dalle parti del portiere neroverde classe ‘94 sono stati numerosi anche nella prima frazione (32) ed infatti anche nei primi 45 minuti la densità dell’area della formazione emiliana era elevata.

Entrambe le squadre hanno provato ad impostare il proprio gioco partendo dal basso: rispettivamente per il 97,3% e per il 90% nel primo tempo e per il 90,9% e per l’80% nel secondo. Notiamo dunque come le due compagini abbiano diminuito leggermente la loro ragnatela di passaggi dopo l’intervallo, mantenendo comunque delle percentuali alte. Bisogna comunque sottolineare che la manovra meneghina non è stata molto efficiente nella prima metà, come hanno sottolineato anche Bakker e Rubio dopo il fischio finale, situazione che è invece leggermente migliorata nella seconda frazione quando è arrivato l’1-0 decisivo per i 3 punti. L’allenatrice del Milan ha anche sottolineato come le sue giocatrici abbiano tentato troppe volte il dribbling anche quando c’era la possibilità di uno scarico semplice verso la compagna: i dribbling tentati sono stati, infatti, ben 33, di cui 24 riusciti, contro i 2 su 5 delle rivali.

La manovra delle rossonere, come sempre, partiva dalle due centrali, Julie Piga e Sorelli, che spesso cercavano l’ampiezza verso Soffia e Koivisto; successivamente l’azione si sviluppava soprattutto sulla destra grazie a continue triangolazioni tra il terzino, il regista, Rubio, e l’ala, Renzotti, mentre a sinistra la pericolosità era data dalle iniziative personali di Stokic che ha messo più volte in difficoltà la retroguardia delle ragazze di Rossi.
Come abbiamo già visto, Koivisto è stata la calciatrice con più passaggi riusciti ma anche quella con più passaggi ricevuti (54), la più precisa, però, escludendo il portiere, è stata Giorgia Arrigoni con il 100% di passaggi completati, questo perché ne ha tentati solo 3 dato che è subentrata all’89’. L’asse più attivo è stato invece quello da Koivisto a Sorelli. Le due terzine sono state le estreme protagoniste della partita milanista: abbiamo già visto i dati delle palle giocate e dei passaggi riusciti, ma le due sono anche le prime per giocate utili: per la numero 2 sono 24, per Soffia sono 23; solo nelle palle recuperate si fanno superare dalle due centrali di difesa (Sorelli 26, Piga 22, Soffia 18 e Koivisto 15).

La manovra delle ospiti iniziava spesso dal terzino destro, Martina Brustio, che si comportava da regista arretrato; ricercata dal centrale di difesa, Benedetta Orsi, e da Kassandra, la numero 8 classe 98 verticalizzava immediatamente verso il trequartista, Chmielinski, o direttamente verso una delle due punte, in particolare Dhont, per rompere le linee avversarie. Se le azioni, invece, partivano da sinistra, spesso si cercava il passaggio intermedio alla mezzala Prugna.
Se è vero che Brustia è stata la giocatrice con più passaggi riusciti, è stata molto lontana dall’essere la più precisa: con il 59% di precisione si è classificata 6° in questa classifica, mentre prima è Kassandra con il 70%. La neroverde ad aver ricevuto più passaggi è stata invece Chmielinski (35) a sottolineare la sua centralità nel gioco del Sassuolo; non a caso l’asse più attivo è stato quello da Brustia a Chmielinski. La tedesca numero 10 è stata infatti anche la prima per palle giocate (60), di cui perse, però, ben 33, più della metà, e prima anche nelle giocate utili (12). Da sottolineare è anche la prestazione di Pleidrup che è la seconda per passaggi riusciti (25) e per giocate utili (10).

Anche il dato delle conclusioni va a premiare la superiorità del Diavolo. I tiri totali sono stati 16, di cui 8 in porta che hanno costretto Durand a compiere 7 parate. La compagine di casa ha concluso verso la porta 5 volte nella prima metà, mentre ben 11 nella seconda: il maggior numero di tentativi ha portato poi alla rete decisiva dato che il graffio di Ijeh è arrivato all’81’, grazie ad un tiro da dentro l’area (9 totali). La giocatrice ad aver cercato più volte la gioia personale è stata Nadim con 4 occasioni, ma è rimasta ancora a secco, sempre più cinica, invece, la mezzala classe 2001 che con una sola conclusione ha trovato il gol dei 3 punti.
La formazione emiliana ha cercato la porta 9 volte nel corso dei 90 minuti, solo 2 di queste però da dentro l’area di rigore: ciò sottolinea le difficoltà delle neroverdi nel creare seri problemi alla retroguardia milanista; uno di questi, tra l’altro, è arrivato dagli sviluppi di un calcio piazzato. Nonostante questo, comunque, Giuliani è dovuta intervenire 3 volte, di cui una abbastanza impegnativa dopo un’iniziativa di Dhont. Le due calciatrici ad aver tirato più volte sono state Chmielinslki e Prugna, con 3 tentativi, senza però riuscire a gonfiare la rete.

Daniele Vitarelli
Nato in provincia di Monza e Brianza. Laureato in Storia e studente di Scienze Storiche presso Unimi a Milano, la mia passione principale, però, è sempre stata il calcio. Sono convinto che il calcio femminile possa diventare una realtà concreta in Italia e il mio obiettivo, oltre a migliorare me stesso, è rendermi utile per la crescita di questo movimento.