Milan-Roma, giocata al PUMA House of Football e valida per la 16° giornata di Serie A, è terminata con il punteggio di 3-2. Per le ospiti sono andate a segno Giada Greggi ed Alice Corelli, entrambe nel primo tempo, e per il Diavolo Giorgia Arrigoni, che aveva trovato il pareggio, Emma Koivisto e Valentina Cernoia, le quali hanno ribaltato il punteggio nel corso della seconda metà permettendo alle padrone di casa di ottenere 3 punti ed agganciare il Como all’ultima casella valida per la Poule Scudetto.
Grazie ai Match Analysis della Panini Digital notiamo come la partita sia stata molto equilibrata, infatti l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) è stato pari a 51 contro 49.
Andando ad analizzare gli altri dati si osserva come la Lupa abbia, in ogni caso, provato a comandare buona parte del match: un maggior possesso palla (41% vs 59%), baricentro più alto (46,2 mt vs 60 mt), una supremazia territoriale più alta (33% vs 67%, aumentata nella seconda frazione fino al 71% giallorosso data la ricerca della rete del 3-3), un pressing più alto (31,8 mt vs 58,1 mt) e anche un maggior numero di palloni giocati in area avversaria (36 vs 74). Nonostante queste statistiche le occasioni create dalle due compagini sono state equilibrate dato che le rossonere hanno concluso con 6 chances create contro le 7 delle rivali. Tutto questo ci permette di evidenziare la capacità delle ragazze di Suzanne Bakker di adeguarsi all’avversario e impostare una manovra più equilibrata, per quanto sia stata comunque propositiva e non speculativa: ciò ha permesso alle meneghine di ottenere la vittoria.
Nel corso dei primi 45 minuti il Milan è sceso in campo con un 4-2-3-1, con la scelta di posizionare Cernoia a uomo su Manuela Giugliano per imbrigliare le manovre delle ospiti. Questo modulo si è poi trasformato in una sorta di 4-4-2 con i terzini, Angelica Soffia e Koivisto, leggermente più basse del solito e con le due ali, Monica Renzotti e Sara Stokic, che diventavano due esterni di centrocampo in modo da offrire più copertura difensiva. Il trequartista, Cernoia, e la punta, Evelyn Ijeh, hanno mantenuto invece la stessa linea per buona parte del tempo, andando a creare una sorta di tandem d’attacco. Due delle zone con più densità sono state: quella occupata da Julie Piga, non perché sia stata il centro dell’impostazione milanista, cosa che non è avvenuta rispetto a ciò che di solito accade, ma a causa delle discese avversarie che si concretizzavano proprio da quella parte, e il centro destra difensivo occupato da Nadine Sorelli e Koivisto. La prestazione del terzino destro finlandese classe 1994 è assolutamente da sottolineare: prima per palle giocate (62) e per passaggi riusciti (42) e seconda per giocate utili (14), oltre ad essere l’autrice della rete del 2-2 momentaneo.
Nel secondo tempo, invece, il modulo è rimasto lo stesso, senza modifiche in fase offensiva o difensiva; l’unica grande differenza è stato l’abbassamento della linea difensiva a protezione della propria area dopo i gol del pareggio e del vantaggio rossonero.
Una zona densa in entrambe le frazioni è stata l’area di rigore dato che i palloni romanisti passati da quelle parti, come già detto, sono stati 74.
Per quanto riguarda la formazione di Alessandro Spugna, il modulo di partenza era un 4-3-3 che si trasformava in una sorta di 4-2-3-1 con i due terzini, Frederikke Thogersen e Lucia di Guglielmo, sulla linea dei centrocampisti; la mezzala destra, Giulia Dragoni, invece, alzava la sua posizione pur rimanendo attiva soprattutto sul centro destra favorendo, in questo modo, il fraseggio con Corelli: per questo motivo e per il fatto che l’ala destra italiana classe 2003 sia stata la più attiva dell’attacco giallorosso questa è stata una delle zone più dense prima dell’intervallo. Oltre a questa lo è stata anche quella occupata dal centrale difensivo di destra, Moeka Minami, che è stata infatti la prima per passaggi ricevuti (75) e per giocate utili (13) e la seconda per palle giocate (92) e per passaggi riusciti (71).
Nella seconda metà, invece, il 4-3-3 di partenza diventava una sorta di 3-5-2 con il terzino destro, Thogersen, che fungeva da “braccetto” di destra, il terzino sinistro, Di Guglielmo, e l’ala destra, Benedetta Glionna, da “quinti” di centrocampo” e l’ala sinistra, Emilie Haavi, da seconda punta, pur mantenendo una posizione molto larga sulla sinistra. Ancora una volta l’out offensivo di destra è stata una delle zone con più densità, oltre alla zona dell’altro centrale di difesa, Elena Linari, e all’area di rigore a causa del fatto che il Milan sia riuscito a segnare due reti e creare altre occasioni nei secondi 45 minuti, nonostante poi il forcing finale delle ospiti. Per quanto riguarda la prestazione della centrale di difesa italiana classe 1994, nonostante i 3 gol subiti, è da evidenziare il suo coinvolgimento nelle azioni della squadra della Capitale: prima per palle giocate (93) e per passaggi riusciti (78) e seconda per palle recuperate (18, dietro alla sola Di Guglielmo con 20).
La Lupa ha manovrato dal basso in più occasioni rispetto alle avversarie, infatti le percentuali sono pari al 76,3% per le rossonere e al 91,3% per la Roma. Per la formazione di casa il dato, già più basso rispetto al solito, è diminuito dell’11,4% dal primo al secondo tempo, passando dall’82,1% al 70,7%, considerato il fatto che, soprattutto negli attimi finali, le ragazze di Bakker hanno preferito costruire un fortino nella propria trequarti e ripartire con lanci lunghi alla ricerca dell’isolata Ijeh. Altra dimostrazione del fatto che le meneghine siano state in grado di adattarsi alla situazione riuscendo ad offrire una manovra utile ed adatta alla partita.
In questo match il Milan ha costruito le proprie azioni soprattutto sulle fasce: i due terzini, Soffia e Koivisto, dialogavano con le due ali, Stokic e Renzotti, oppure cercavano le vie centrali verso Arrigoni e Cernoia. L’asse più attivo milanista è stato proprio quello che andava da Soffia a Stokic con 17 passaggi; ala sinistra serba classe 2005 che è stata anche la più ricercata dalle compagne (37 passaggi ricevuti): ciò sottolinea anche la fiducia che esse riponevano nella giovane calciatrice da cui è infatti partita l’azione per il primo pareggio del Diavolo. Oltre alla prestazione di Koivisto, c’è da evidenziare anche quella dell’altro terzino, Soffia: seconda per palle giocate (61), per passaggi riusciti (38) e per palle recuperate (23, come Sorelli); Sorelli è stata invece la prima per giocate utili (17), la seconda per palle recuperate (23, come Soffia) e la terza per palle giocate (53) e passaggi riusciti (32). La più precisa è stata invece Marta Mascarello che ha concluso con il 71% di precisione con 30 passaggi riusciti, mentre Koivisto, prima per passaggi, è stata la seconda con il 69%.
La Roma, invece, partiva da un giro palla difensivo tra le due centrali, Minami e Linari, per poi allargare verso i terzini, Thogersen e Di Guglielmo, o cercare direttamente tra le linee Greggi in modo da spezzare il primo pressing rossonero. Oltre alle due centrali di difesa si nota anche la prestazione del terzino destro danese classe 1995 che è stata la terza per palle giocate (85), passaggi riusciti (62), giocate utili (11) e palle recuperate (17), oltre ad essere la ricevente del principale asse romanista: Minami – Thogersen con 28 passaggi completati. La più precisa tra le giocatrici di movimento è stata Dragoni che ha concluso con l’88% di precisione con però solo 28 passaggi completati, mentre Linari, prima per passaggi, è stata la seconda con l’87%.
Per quanto riguarda le conclusioni, le padrone di casa hanno calciato 10 volte, di cui 7 in porta, trovando 3 reti e costringendo Camelia Ceasar a compiere 3 parate di non semplicissima fattura. Questo sottolinea il fatto che il Diavolo sia riuscito ad accantonare i problemi di cinismo che hanno caratterizzato la prima parte di stagione e che, in alcune uscite, continuano a ripresentarsi. La calciatrice ad aver cercato più volte la gioia personale è stata Ijeh con 3 tentativi ma 0 gol, a differenza di Arrigoni, che con 2 tiri ha segnato, e di Cernoia e Koivisto alle quali è bastato un tentativo per gonfiare la rete.
La Roma ha invece calciato ben 20 volte, il doppio delle rivali, di cui solo 5 in porta, nonostante 11 conclusioni siano arrivate da dentro l’area. Le ospiti non sono riuscite ad essere precise sotto porta con continuità e le poche volte che hanno centrato lo specchio hanno trovato la rete o una strepitosa Laura Giuliani che, per quanto non sia stata impegnata praticamente per tutta la partita, ha compiuto un salvataggio miracoloso allo scadere sul tentativo di Evelyne Viens. Ad impedire il pareggio giallorosso ci ha pensato anche la sfortuna dato che, sempre durante il forcing finale, Kathrine Kuhl, subentrata al 59° al posto di Dragoni, ha centrato la traversa con un mancino a giro da fuori area. Le difficoltà nel segnare da parte della squadra di Spugna è evidente anche dal fatto che le 3 giocatrici ad aver cercato più volte il tiro sono state Di Guglielmo, Haavi e Linari che hanno terminato con 3 tentativi e 0 gol.