Rocambolesco 3-3 al Puma House of Football. Il Milan sbatte contro la corazzata comasca in una partita terminata in perfetta parità: parità dettata anche dall’Indice di Valutazione Squadra dell’elaborato Panini Digital Soccer che si attesta a 51 punti percentuali per la formazione di casa e 49 per il Como. Alla doppietta rossonera di Thomas, abile nel secondo gol a sfruttare un’ingenuità della linea difensiva avversaria portatasi tutta oltre la metà campo e fredda nel battere Korenciova, risponde Karlenas al minuto 40 accorciando le distanze; alla rete di testa di Fusetti che ripristina il distacco a due reti in favore del Milan, fa seguito la marcatura di Beccari allo scoccare dell’ultimo quarto d’ora di partita. Acciuffa il pari Rizzon, in pieno recupero, in seconda battuta su un rigore sbagliato, regalando così un punto prezioso in chiave salvezza alla formazione di De La Fuente e frenando contestualmente la corsa del Diavolo verso l’Europa.
La squadra ospite, stando ai dati statistici, ha espresso una qualità di gioco migliore, facendo registrare una percentuale maggiore di passaggi riusciti ed un maggior numero di giocate utili, per la precisione 72, equamente distribuite tra fascia sinistra, destra e parte centrale del campo, 20 in più della formazione allenata da Mister Ganz che le ha distribuite in egual misura tra difesa, centrocampo e attacco. Nonostante un baricentro tenuto leggermente più alto all’altezza dei 60 metri contro i 51 del Como, le rossonere non hanno tenuto maggiormente palla nella metà campo avversaria, ma sono comunque risultate più più pericolose in fase offensiva e di finalizzazione, con 52 palloni giocati in zona area e il doppio delle occasioni create rispetto alle avversarie, realizzando però un tiro in meno, 9 rispetto ai 10 del Como che, a sua volta, è stato meno preciso.
Il Como è cresciuto nel secondo tempo migliorando i propri numeri offensivi e il risultato finale: in concomitanza con la crescita del Como, il Milan si è ritrovato ad incrementare la fase difensiva, con esiti negativi nell’ultima parte del match: è quanto confermato dal grafico sulla disposizione tattica dei due schieramenti che vede il Milan, nel primo tempo, coprire in lungo e in largo il terreno di gioco, fino ad arretrare nella ripresa quando non è più riuscito a fronteggiare il cambio di modulo delle ospiti che sono passate dal 4-3-3 al 4-4-2.
Il match ha visto poco utilizzo dell’ampiezza: si contano zero cambi di gioco e pochi cross su azione da fondo campo, sebbene quei pochi cross siano stati ben indirizzati, infatti ben 15 su 21 sono andati a buon fine.
Delle 9 finalizzazioni del Milan, solo 1 è arrivata a conclusione di un’azione, perché 6 sono arrivate indirettamente da calcio piazzato come nel caso del gol di Fusetti, una direttamente da calcio di punizione finita sul palo ed 1 su calcio di rigore terminato a lato, negando alla formazione di casa la possibilità di chiudere definitivamente la partita su un 4-1 che sarebbe stato difficile da recuperare. La squadra in trasferta ha realizzato un tiro in più, ma sui 10 totali solo 5 hanno trovato lo specchio della porta difesa da Giuliani: due di questi sono arrivati di testa, entrambi vincenti a decretare la rimonta finale.
Tucceri Cimini è stata il fulcro del gioco rossonero, con 70 palloni giocati aventi diverse direttrici verso le altre interpreti del centrocampo e verso le punte, 34 passaggi riusciti e 3 tentativi di andare a segno, piazzandosi prima in questa speciale classifica. Per parte comasca i flussi di gioco hanno coinvolto la totalità delle giocatrici, con Beccari che risulta la più ricercata sia nelle manovre passanti per vie centrali che provenienti dal lato destro del rettangolo di gioco.