Termina 3 a 3 lo scontro tra il Milan di Maurizio Ganz e la Juventus di Joe Montemurro e tramite i dati statistici di “Panini Digital” andiamo ad analizzare punto per punto ciò che ha maturato il pareggio tra queste due squadre. La Juventus che nella prima metà di tempo era in vantaggio per 2 reti a 0 è frutto del grande sviluppo di gioco e del possesso di palla creato: per 18 minuti ha tenuto la sfera portando 370 palle giocate, contro le 194 delle padrone di casa (sempre nella prima frazione di gioco); per poi cedere nella ripresa ai soli 12 minuti (dopo aver pertanto subito l’aggancio sul 2 a 2) e sviluppando un volume di gioco di molto inferiore. Le ospiti pur manifestando una qualità di gioco superiore, con molti più passaggi riusciti, ed una supremazia territoriale maggiore non sono riuscite a mantenere due vantaggi e si sono fatte rimontare dalle diavole per il pareggio finale.
Un risultato che secondo i dati giustifica ed evidenza, i taluni casi eguaglianza nel gioco, ma che vede atteggiamenti difensivi più aggressivi dalla parte del Milan: che ha saputo gestire meglio la propria area nel secondo tempo, rispetto alla Juve, con 3 parate di Giuliani ed una protezione dell’area superiore nel finale.
Le ragazze di Montemurro sono brave a manovrare da dietro, con il 92,6% contro l’ 82% di Ganz, con tanta ricerca della profondità ad eseguire passaggi bassi nella metà campo avversaria (29 contro 15). L’utilizzo dell’ampiezza ed i cambi di gioco creano molto in fase offensiva, anche per iniziative personali, forse gli errori evidenziati a Roma al Tre Fontane, nello scorso week end, hanno causato eccessivamente la psiche del gruppo che ha mollato nel momento top della gara. La Juve sulla carta è stata molto più pericolosa del Milan: 61 contro 27 palle giocate ed una percentuale di attacco pari al 58% contro il 51%, ma tutto questo non è bastato.
La più dinamica delle padrone di casa è stata Nouwen, con 31 passaggi andati a buon fine pari al 65% di tutte le azioni di gioco, che hanno sviluppato giocate con Grimshaw (7 volte) e Fusetti (6 sfere). I flussi di gioco partiti da Giuliani, infatti, hanno prodotto lanci per Nouwen per poi lanciare in profondità Piemonte (per la rete del pareggio), e per Dubcova e Vigliucci (per una altra rete di rilevanza).
Il quadro bianco nero evidenzia il ritorno da leader di Sembrant, la migliore per passaggi riusciti ben 68 pari al 84% di tutto lo sviluppo di gioco della Juve, con tanta coordinazione tra Salvai (17 volte) e Lenzini (14 tocchi). Da evidenziare anche un dinamismo perfetto di Lisa Boattin, con 67 palloni (soltanto uno di meno di Sembrant) riusciti per un flusso di gioco su Gunnarsdottir eccellente (11 sfere) e su Bonansea (10 volte) per la ricerca della profondità di campo.
Le undici di Montemurro, con assenze di peso dal campo come Rosucci e Girelli in fase offensiva, ha saputo reagire benissimo fin dal 1’ con la doppietta della stella classe 2000 Paulina Nystrom, il futuro del club piemontese, che con la sua destrezza in area piccola riesce a catturare 10 palle ed ha giocarle con tremenda aggressività verso la porta avversaria. Oltre alle due reti molto importanti è riuscita a fare sponda con le compagne, colpendo sia di testa che con entrambi i piedi, ed ha evidenziato una grossa affinità nel gioco d’attacco.
Maurizio Ganz, che non è stato di certo a guardare ha prodotto grazie a Nouwen, come già detto, ma anche a Bergamaschi che ha svolto un lavoro egregio con i suoi 48 tocchi utili delle giocate di alto livello tecnico andando, anche, a recuperare palla (per 20 volte sulle avversarie) ed ha creare assist vincenti.
Un 3 a 3, secondo i dato statistici di giusta fattura, forse a chiusura la Juve (come squadra) è stata più efficacie ( il 57 IVS contro il 43 del Milan) ma questo dato conta poco a livello della Classifica finale che vede in ogni caso la Juventus raggiungere il traguardo della matematica certezza di partecipazione alla prossima Champion League.