Domenica da incorniciare per la Juventus di mister Montemurro che, davanti al proprio pubblico, ha surclassato la Sampdoria Women a Vinovo. Partita subito in discesa per le bianconere, avanti 2-0 alla fine del primo tempo grazie alle reti di Girelli in avvio di gara e il delizioso pallonetto di Sofia Cantore al 18′. La reazione delle blucerchiate, troppo imprecise nei passaggi e in grande difficoltà a centrocampo, tarda ad arrivare e nel corso della ripresa la musica non cambia troppo. A dieci minuti dall’inizio del secondo tempo, infatti, la numero 10 della Juve punisce ancora l’estremo difensore avversario, confermandosi tra le più in forma delle torinesi.
La Samp, orfana di Yoreli Rincón in cabina di regia, continua a far fatica in fase di disimpegno e costruzione, permettendo alle bianconere di mantenere saldamente il pallino del gioco. La schiacciante supremazia territoriale e l’encomiabile precisione nei passaggi, specialmente in quelli decisivi, porta poi al goal del 4-0, realizzato da Arianna Caruso su assist perfetto di Lisa Boattin, imprendibile sulla fascia sinistra per l’intera durata del match. Il sigillo definitivo ad una partita a senso unico arriva infine dai piedi di Cristiana Girelli, grande protagonista dell’incontro che, approfittando di un erroraccio di Kirvil Odden, cala il tris.
Quanto detto finora è confermato anche dall’IVS (indice di valutazione squadra) del match, corrispondente ad un 82/18 a favore delle ragazze di mister Montemurro e dai dati relativi a possesso palla (57% nel primo tempo e 61% nella ripresa per le padroni di casa, per una percentuale complessiva del 59%) e passaggi riusciti. Quest’ultima statistica, in particolare, dimostra al meglio la grande precisione delle bianconere, capaci di realizzare ben 570 passaggi utili sui circa 731 effettuati nel corso dei novanta minuti di gioco. Margine di errore più alto, invece, per le liguri, autrici di 321 passaggi riusciti sui 509 tentati
Decisiva anche la grande capacità delle piemontesi in fase di copertura e recupero palla: di tutti i palloni “strappati” attivamente alle avversarie durante i due tempi regolamentari, il 59,3% è stato poi rigiocato con successo, mentre solo il 27,7% è stato perso dopo poco, senza permettere una ripartenza o essere controllato per un periodo prolungato. Il restante 13% è stato infine successivo alla fine “naturale” dell’azione avversaria. Discorso diverso per le blucerchiate, le cui percentuali complessive corrispondono rispettivamente al 52,6%, 26% e 21,4%. Grazie ai dati raccolti dalla Panini Digital, è inoltre possibile individuare quattro sfide nella sfida che hanno permesso alla Juventus di dominare in ogni settore del campo.
La prima è sicuramente quella tra il bomber di giornata, Cristiana Girelli, e capitan Tarenzi, vinta a mani basse dal fuoriclasse bianconero. Dei 46 palloni avuti a disposizione nei 79′ minuti giocati, la numero dieci è infatti riuscita ben 17 nei pressi dell’area avversaria, sfruttando al massimo le disattenzioni delle genovesi e mettendo a segno una micidiale tripletta. Degne di nota anche la quantità di passaggi riusciti, ben 31, e di palle recuperate nella metà campo doriana (7, di cui una ha portato all’ultimo goal). Situazione diversa, invece, per il punto di riferimento dell’attacco blucerchiato, schermata e marcata a dovere dalla difesa bianconera. Dai suoi piedi sono infatti transitati 27 palloni, ben 19 in meno della Girelli, di cui 4 giocati in zona area.
Discorso simile anche per i passaggi riusciti in 65 minuti di gara (15) e palle recuperate in attacco (3), mentre 12 sono state quelle perse, la stessa quantità della numero dieci della Juve. Segue poi la sfida sulla fascia sinistra tra Lineth Beerensteyn e Lineth Cedeño, confronto che ha premiato, anche in questo caso, la calciatrice della Juventus. In 95 minuti di gioco, l’olandese ha infatti seminato il panico tra le avversarie, arrivando al tiro ben 3 volte (portando, in un’occasione, alla rete di Girelli), giocando nell’area doriana 11 delle 28 palle a disposizione e saltando spesso l’uomo. La blucerchiata, per quanto siano stati ben 39 i palloni passati dai suoi piedi, è riuscita a giocarne in zona area solo uno, non arrivando mai al tiro.
Mentre la Beerensteyn è stata più attiva in fase di spinta, però, la Cedeño si è distinta anche in fase di copertura e recupero palla, dando a più riprese una grande mano alla propria difesa durante le numerosi azioni offensive della Juventus. Un’altra importante sfida nella sfida ha avuto come protagoniste le due numero 21, Arianna Caruso e Cecilia Re: mentre la prima ha dato un contributo cruciale alla fase di costruzione bianconera, smistando efficacemente 50 dei 64 palloni toccati in 64 minuti, la blucerchiata ne ha giocati 54, effettuando 39 passaggi e perdendo il possesso in 12 occasioni (3 in più della Caruso).
La centrocampista al servizio di mister Cincotta, però, ha effettuato più intercettazioni della rivale (12 rispetto ai 10 della juventina), recuperando tuttavia lo stesso numero di palloni successivamente rigiocati con successo (10) e non riuscendo a trovare, a differenza della 21 allenata da Montemurro, il goal nel corso degli 81 minuti giocati. Chiude infine questa serie di confronti la sfida a distanza tra capitan Sara Gama e la talentuosa Tecla Pettenuzzo, vinta dalla bianconera nonostante l’ottima prestazione della blucerchiata. Se la numero 44 del Doria ha recuperato 9 palle “scottanti” in zona area, effettuando 11 intercettazioni e 2 anticipi con grande tempismo, il capitano della Juve si è distinto tanto in copertura tanto in fase d’impostazione.
Dei 99 palloni giocati, la percentuale più alta tra tutte le calciatrici in campo, la Gama è infatti riuscita ad effettuare con successo 78 passaggi, di cui 2 assist vincenti. Ottima, come anticipato poco fa, anche la sua fase di copertura, con un totale di 17 intercettazioni, 2 anticipi effettivi e 5 ottimi interventi di testa, fattori che hanno messo in seria difficoltà il reparto offensivo doriano, concedendogli una sola reale occasione nel corso dell’intera partita. Questa unica opportunità, in particolare, è arrivata dai piedi della giovane e promettente Giada Lopez, attaccante classe 2005 che in appena mezz’ora ha toccato 11 palloni, giocandone 3 nell’area avversaria e impensierendo per la prima volta l’estremo difensore avversario.