L’Analisi della Panini Digital evidenzia, nonostante il risultato della gara con la vittoria per 4 a 3 a favore del Milan, un indice di valutazione di squadra a favore della Juventus: un 52 contro un 48, quasi un duello alla pari.
Dato che evidenzia , forse, più che l’atteggiamento individuale per alcune protagoniste del match due aspetti che si sono maggiormente evidenziati durante la partita, ovvero la fase difensiva del Milan del primo tempo: più attenta al recupero di palla ed una affine difesa della sua porta, contro una difesa Juventina a tratti inguardabile ed irriconoscibile; mentre la Juve attenta alla ricerca della profondità nel campo avversario ma con pochi tiri pericolosi per oltre 60’ minuti.
Non è bastata la buona circolazione di palla alle campionesse d’Italia in carica, per ovviare agli errori in fase difensiva, la pericolosità delle rossonere sotto porta hanno maturato, oltre a dei gol pesanti, una iniziativa personale delle attaccanti sicuramente superiore.
Il 3-5-2- del Milan di Maurizio Ganz ha visto una squadra molto attenta giocare un calcio dinamico e pericoloso, Fusetti che avanza dal centro campo riesce a portare bene la sfera per Amadottir e Mesjasz nelle due fasce in modo esemplare. Dietro con Bergamaschi e Dubcova, brava a rientrare su ogni iniziativa bianconera, trova l’appoggio di Asllani (una delle migliori in campo) con Piemonte in gran giornata. Difficile trovare una gara migliore per il Milan è stata sicuramente uno scontro molto sentito ma giocato ad altissimi livelli.
Il 4-2-3-1 di Montemurro del primo tempo ha patito la poca tempra di Gama e Sembrant, forse lasciate troppo sole nelle retrovie, con Pedersen e Rosucci costrette a rientrare per salvare il salvabile.; lasciando Caruso da sola nella sfera del centro campo. Lundorf e Nilden in fascia non hanno reso come al solito e l’unica che ha portato flusso di gioco è stata Cantore. Cerenoia e Bonfantini, stanche dal rientro di Zurigo non hanno portato la giusta carica al gruppo che ha ceduto sugli affondi del Milan.
Flussi di gioco delle rossonere che hanno visto Mesjasz apporre oltre il 61% di tutti i passaggi, con ottime giocate per Martina Piemonte in centro campo, oltre che a Dubcova per le ripartenze delle diavole. Molte le azioni analoghe con Giuliani che cede la palla a Mesjasz ed il difensore che genera il gioco nelle linee di centro campo, forse la Juve doveva avere una lettura del campo tra il primo ed il secondo tempo, con convergenze e verticalizzazioni sempre per Soffia a destra oppure per Bergamaschi a sinistra. Grande lavoro ha infine svolto Dubcova, per le sue 47 palle giocate e 24 passaggi riusciti, nonché le 19 palle recuperate nella propria metà campo.
La migliore della Juventus, per passaggi riusciti risulta Pedersen, oltre il 77% con 53 passaggi transitati nei suoi piedi. La Juventus paga l’assenza di Pauline Peyraud, con Aprile che ha generato un flusso costante di gioco sempre e solo su Gama (11passaggi diretti) non cambiando schema e dando segnale alle avversarie di poca fluidità nel cambio lancio palla. Di conseguenza le ripart4enze Juventina sono sempre state molto in salita, con giro palla tra Nilden e Caruso nel centro campo sempre molto congestionato e poco transitabile. Lundorf prende il record di palloni persi, ben 24 con Nilden (21 sfere) a Cantore viene assegnato il podio per il tiro in porta (3 tiri) ma pochi per capitalizzare la gara. Cristiana Girelli, nonostante il minutaggio sul quadrante di gioco, riesce ad essere la più prolifera in fase di attacco con 3 tiri e 2 reti per le bianconere.