Durante la prima giornata di campionato è andata in scena la sfida tra Fiorentina e Napoli al Viola Park, diretta dall’arbitro Alessandro Pizzi, e terminata con il punteggio di 1-0 per le padrone di casa grazie alla rete, al 66’, della subentrata Sofie Bredgaard Bruun.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital notiamo come la Fiorentina abbia praticamente dominato tutta la partita con un IVS (indice di valutazione squadra) pari a 81 contro il 19 del Napoli, salvo l’anno scorso grazie alla vittoria fuori casa per 1-2 e al pareggio casalingo 0-0 contro la Ternana nello spareggio per non retrocedere.

La superiorità della squadra toscana è visibile anche tramite il possesso palla, 65% a 35%, al baricentro medio, molto più alto rispetto al Napoli nel corso del primo tempo, mentre più equilibrato nel secondo, e al pressing, 61,7 contro il 41,9, che, però, la società campana ha tentato di alzare nella seconda frazione per rimettere in piedi la partita. Nonostante, dunque, la partita sembrasse più in equilibrio nel secondo tempo, il gol decisivo, però, è arrivato al 66’ grazie all’unico tiro della partita di Bredgaard Bruun, subentrata 3 minuti prima al posto di Miriam Longo.

La squadra di Sebastian De La Fuente partiva con un 4-5-1 nel quale gli esterni di centrocampo, Janogy e Bonfantini, nel primo tempo, e Bonfantini e Breedgaard, nel secondo, si alzavano fino ad affiancare la punta centrale andando a creare un vero e proprio tridente, suggerendo ancora una volta lo spirito offensivo della Fiorentina, aumentato anche dall’altissima posizione del terzino sinistro Emma Skou Faerge, nel corso della prima metà. E’ lei a giocare il numero maggiore di palloni (81), è la seconda per palle recuperate (20), ma anche la prima per palle perse (24). Dalle sue parti, arrivano il 63,3% dei cross viola ed è solo nel secondo tempo che abbassa la sua posizione rendendosi meno offensiva e dedicandosi più a compiti difensivi.

Dall’altra parte, le ragazze di Salvatore Mango, schierate con un 4-3-3, soprattutto nel primo tempo, erano molto strette e corte, tutte dietro la linea di centrocampo e in 31,8 metri: tattica che è valsa lo 0-0 all’intervallo. Nel secondo tempo, invece, il terzino sinistro, Alice Pellinghelli ha alzato la sua posizione fino ad affiancare il tridente di attacco mentre la maggior parte dei palloni venivano giocati sulla fascia di destra, sull’asse Lundorf-Moretti, ma ciò non ha portato comunque al pareggio.

Durante il primo tempo entrambe le squadre hanno iniziato, la maggior parte delle volte, la propria manovra dal basso mentre nel secondo tempo, soprattutto, il Napoli ha tentato di scavalcare la difesa con il 48,6% di azioni tentate in questo modo; anche la Fiorentina, nella seconda metà, ha aumentato le palle lunghe (da 8,3% nel primo a 16,9% nel secondo).

L’impostazione della squadra toscana passava spesso dai piedi di Alice Tortelli che, non a caso, è stata la seconda giocatrice fiorentina con più palle giocate (80), la prima per passaggi riusciti (69 con 86% di precisione) e anche la più ricercata dalle compagne con ben 55 passaggi ricevuti. La partita della numero 5 è stata totale anche in fase difensiva, prima per palle recuperate (21), e in fase offensiva, dato che le sue giocate utili sono state 17, seconda solo a Veronica Boquete.

Il Napoli, invece, non ha trovato una vera via di impostazione da utilizzare costantemente, considerato anche il maggior numero di lanci lunghi verso la metà campo avversaria. Come abbiamo già visto, però, il pallone dal terzino destro direttamente all’ala destra era il passaggio preferito per tentare di scardinare la difesa avversaria. Infatti, Matilde Lundorf Skovsen, terzino destro, è stata la giocatrice con il maggior numero di palle giocate (41) e passaggi riusciti (17), anche se non la più precisa (41%) che, invece, è stata, con il 63% ma con soli 5 passaggi completati, la subentrata Maja Jelcic; mentre Ginevra Moretti, ala destra, è stata colei che ha ricevuto più passaggi, ben 23.

Vedendo l’andamento del match è ovvio che la Fiorentina abbia calciato più volte verso la porta avversaria nel corso del primo tempo ma è nel secondo tempo che ha sbloccato il risultato, con un tiro dentro l’area di rigore, tra l’altro l’unico in porta della frazione sui 4 tentati. La giocatrice ad aver cercato più costantemente la porta è stata Madelen Fatimma Janogy, con 3 conclusioni, senza mai trovare però la via del gol.

Il Napoli ha invece tirato 6 volte in tutta la partita, centrando la porta una sola volta e nel corso del secondo tempo, con Michela Giordano che è stata la giocatrice a concludere più volte con 2 tiri.

Daniele Vitarelli
Nato in provincia di Monza e Brianza. Laureato in Storia e studente di Scienze Storiche presso Unimi a Milano, la mia passione principale, però, è sempre stata il calcio. Sono convinto che il calcio femminile possa diventare una realtà concreta in Italia e il mio obiettivo, oltre a migliorare me stesso, è rendermi utile per la crescita di questo movimento.