Al termine della combattuta sfida del Ferruccio Trabattoni, la Sampdoria Women è riuscita a portare a casa i 3 punti grazie alla punizione magistrale della sua numero 10 in zona Cesarini. Nonostante la sconfitta, causata appunto dal gesto tecnico incredibile della stella colombiana, il Como ha però disputato una partita di livello contro un’avversaria tutt’altro che inesperta e fuori forma. Analizzando, come ogni settimana, i dati raccolti dal team di match analysts della Panini Digital, risulta innanzitutto evidente quanto l’incontro sia stato equilibrato.
L’indice di valutazione squadra (IVS), infatti, si attesta al 44 per le padroni di casa, mentre quello delle blucerchiate al 56, mostrando come, per quanto la Samp abbia meritato la vittoria, il Como sia sempre rimasto in partita. Dando un’occhiata alle statistiche inerenti al possesso palla, rispettivamente il 54% e il 46%, risulta addirittura chiaro come le lombarde abbiano mantenuto più a lungo il pallino del gioco. Ciò viene avvalorato anche dalle percentuali dei passaggi riusciti, circa il 58% di quelli effettuati dalle comasche a fronte del 53,8% delle doriane, e dei palloni recuperati, con le padroni di casa avanti di ben 0,9 punti percentuale.
Quelli che potrebbero sembrare solo numeri forniti in maniera semplicistica, però, acquistano maggiore rilevanza in concomitanza dello studio del baricentro, dell’altezza del pressing e della quantità di palloni giocati in prossimità dell’area avversaria. Partendo dal primo aspetto, le comasche hanno mantenuto un posizionamento di squadra molto alto nel corso del primo tempo, arretrando mediamente di circa 7,9 metri nella ripresa a fronte dell’avanzamento del baricentro delle avversarie.
Di conseguenza, anche l’altezza del pressing di entrambe le compagini ha subito una variazione nel corso dei due tempi, con la Sampdoria che ha preso coraggio e allentato la grande pressione avversaria dopo l’intervallo. L’inversione di tendenza dell’andamento della partita trova ulteriore dimostrazione nella quantità di palloni giocati nella zona area avversaria. Se nei primi 45 minuti di gioco quelli del Como sono stati 23 a fronte dei 13 della Samp, nella ripresa le ragazze di mister Cincotta hanno ribaltato la situazione, giocandone 22 rispetto ai 17 delle comasche.
Ultimo dato interessante che evidenzia la qualità della prestazione e il diverso stile di gioco di entrambe le formazioni è quello relativo alla fase di costruzione e ai flussi di gioco. Partendo dalle ospiti, le blucerchiate hanno confermato la propria grande abilità nell’imbastire la manovra dal basso, coinvolgendo ampiamente i difensori e Yoreli Rincón. In particolare, Tecla Pettenuzzo ha messo a segno il maggior numero di passaggi (37), seguita a ruota da Giorgia Spinelli (32) e Michela Giordano (30). La talentuosa regista colombiana, infine, ha smistato efficacemente ben 31 palloni, ricevendone a sua volta 39 e diventando così la blucerchiata più cercata dalle compagne nel corso della partita.
Il Como, invece, si è distinto per una manovra su due lati che, a differenza delle liguri, si è affidata maggiormente a lanci lunghi a scavalcare la metà campo. Le principali interpreti sono stati i due terzini, Joyce Borini sulla sinistra (41 passaggi riusciti, soprattutto verso le attaccanti) e Malin Johnsen Brenn sulla destra (40 passaggi a segno, principalmente verso Karlenas, Kravets e Kubassova). Particolare è stato anche il coinvolgimento del portiere comasco in fase di impostazione.
Mária Korenčiová ha infatti smistato con successo ben 25 palloni a fronte dei 9 giocati dalla rivale Tampieri. Numeri importanti che, nel complesso, mostrano ulteriormente come le lombarde siano riuscite a non lasciarsi schiacciare o soffocare dalle avversarie, riuscendo agevolmente a distendersi su entrambe le fasce e a far circolare la palla nella propria metà campo e in quella blucerchiata.