Un intenso 2-2 è maturato al termine dell’ottava giornata di campionato, nello scontro diretto per la salvezza, tra Como e Sassuolo: ancora una volta le neroverdi si fanno agguantare sul finale di partita e si vedono costrette a rimandare l’appuntamento con la prima vittoria stagionale. Un bellissimo match quello andato in scena al Ferruccio Trabattoni di Seregno, che ha visto la squadra di Mister Piovani andare sotto di una rete a zero al minuto 23 per il gol segnato da Kubassova. Una volta ribaltato il risultato con le reti di Filangeri allo scadere del primo tempo e di Tomaselli in azione personale, a metà ripresa, a 10 minuti dal suo ingresso in campo, nulla ha potuto per chiudere la partita e nel corso del 93′ ha subito il gol del definitivo 2-2 siglato da Di Luzio, rischiando anche la débâcle allo scadere del sesto minuto di recupero.
La squadra di casa, maggiormente protesa in avanti, ha tenuto una linea difensiva più alta per mantenere corte le distanze tra i reparti, fraseggiando nel corto in attesa dei movimenti delle protagoniste offensive e giocando palloni lunghi per trovare la punta Kubassova o servire gli inserimenti di Beccari. Il Sassuolo ha, invece, lasciato isolate le proprie punte, senza riuscire a coinvolgerle pienamente in una manovra che ha avuto poca spinta in avanti e che non ha avuto sbocchi laterali offensivi: per lato emiliano, infatti, le statistiche individuali vedono al primo posto per palloni giocati, 70 per la precisione, per passaggi riusciti che ammontano a 41 e per giocate utili che giungono a quota 21, proprio l’estremo difensore e numero 1 Lonni, assistita da Filangeri e Pleidrup.
Il quadro che emerge dal grafico relativo alla densità di gioco a firma Panini Digital ci delinea un Como padrone del centrocampo, con un baricentro medio decisamente più alto rispetto alle avversarie ed attestatosi sui 62 metri, e che ha gestito il possesso della sfera nella metà campo avversaria per 9 minuti, più del doppio rispetto a quanto fatto registrare dalla formazione di Mister Piovani capace, quest’ultima, di giocare 492 palloni, il 55% dei quali in maniera positiva, ma in zone troppo distanti dalla porta avversaria: i passaggi bassi utili nella metà campo avversaria sono 48 in meno rispetto alla formazione di casa. In attacco la formazione di De La Fuente è stata decisamente più pericolosa con 6 occasioni create, una in più delle avversarie, ma ben 19 tiri verso i pali protetti da Lonni, protagonista di 5 uscite e 3 parate, una in più della collega avversaria Beretta che ha causato, ma poi neutralizzato, un calcio di rigore. 9 conclusioni a marchio lombardo sono finite fuori dallo specchio, 7 sono state effettuate da Kubassova e 10 sono arrivate da fuori area. Le finalizzazioni della squadra ospite, pervenute per metà su azione e le altre 3 da calci piazzati, sono soltanto 6 in 100 minuti reali di gioco, ma risultano, in percentuale, molto più precise: 4 di esse, a testimonianza di ciò, hanno mirato e centrato lo specchio della porta.