Il ruggito del Cortefranca nell’ultimo turno di Serie C, 11-1 all’Atletico Oristano nel match di domenica, ha messo ancora una volta in evidenza tutta la forza della squadra allenata da Roberto Salterio, capolista del Girone B con 25 punti frutto di otto vittorie e un pareggio.
Simbolo di questo successo affatto scontato alla vigilia, con le sarde tra le avversarie più in forma dalla ripresa del campionato, è il capitano rossoblù Andrea Scarpellini, autentico totem del calcio bergamasco con una lunga storia nel Mozzanica: tre gol d’autore e tante giocate di classe per la calciatrice arrivata lo scorso anno e determinata a lasciare un segno anche in questa sua nuova avventura sportiva che la vede protagonista in un ruolo inedito.
L’arrivo di Salterio in panchina è coinciso, infatti, con l’avanzamento in attacco dopo una carriera spesa a centrocampo: «Una felice intuizione del mister che finora sta funzionando benissimo – ammette compiaciuta Scarpellini, arrivata domenica in doppia cifra – Giocare più vicina alla porta in questa fase della carriera mi aiuta a far valere tecnica ed esperienza, spero di riuscire a continuare così». Che si stia divertendo molto in questa posizione del campo è evidente quanto la grande intesa con le compagne, come in occasione del bellissimo gol in combinazione con Roberta Picchi, partner d’attacco e amica di lunga data già dai tempi dell’Almennese. Domenica c’è in programma la trasferta in provincia di Vicenza contro un Le Torri ultimo in classifica, ma il capitano tiene alta la guardia: «non dobbiamo sottovalutare nessuno, anche perché abbiamo il Trento a un solo punto e le altre dietro sono agguerrite».
La battaglia in campo non è nulla però in confronto a quella che ancora oggi sta attanagliando la sua terra, tra le aree più colpite dalla pandemia: «Difficile raccontare quello che abbiamo vissuto qui lo scorso anno. Per me è stata durissima, ho perso uno zio e un collega di lavoro. Ora sembra che le cose stiano migliorando, ma la strada verso la normalità è ancora lunga». Parlando di futuro a lungo termine Andrea apre invece alla possibilità di continuare nel mondo del pallone una volta smesso di giocare: «magari come procuratrice, una figura che nel calcio femminile sta prendendo sempre più piede. Se potrò dare il mio aiuto alle ragazze più giovani lo farò molto volentieri».
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