Photo Credit: Giorgio Baratti

Il Fiammamonza sta per ripartire dopo la pausa della Serie C dovuta alla Coppa Italia, e le brianzole hanno come obiettivo la salvezza nel Girone A provando a migliorare, nel miglior modo possibile, il penultimo posto. Le biancorosse torneranno in campo domenica per sfidare la Solbiatese Azalee e avranno come obiettivo cancellare il 4-1 subito in casa del Vittuone nel diciannovesimo turno: a mettere a referto la rete del momentaneo pari è stata Virginia Baratti, centrocampista classe 2001 che, dopo stagioni alla Pro Sesto, Vittuone e Tabiago, è tornata a vestire in questa stagione la divisa del Fiammamonza. La nostra Redazione ha raggiunto Virginia, che in campionato ha segnato due reti, per risponderci ad alcune domande.

Virginia cosa vuol dire per te essere nel mondo del calcio?
«Essere nel mondo del calcio significa per me aver trovato la passione che fin da piccola ho voluto rincorrere, e mi fa ancora più piacere sapere che sto vivendo questo sport nel momento in cui sta prendendo sempre più piede. Sono contenta di aver contribuito, in piccola parte, a dare la possibilità alle ragazze del futuro di poter diventare calciatrici professioniste, sogno che ho sempre voluto realizzare, ma che anni fa non era possibile».

Come hai capito di essere una centrocampista?
«In realtà, fin da piccola, volevo fare il portiere ma poi. vista l’altezza, ho lasciato perdere. Nei primi anni ho iniziato a giocare da attaccante o esterno, e mi piaceva tanto fare gol, fino a che nelle giovanissime il mio allenatore ha iniziato a farmi giocare a centrocampo e col passare degli anni ho continuato come trequartista, mezz’ala o davanti alla difesa. Questo mi ha permesso che diventassi più duttile, e che ad oggi possa ricoprire più ruoli».

In carriera hai giocato nel Vittuone, Pro Sesto e Tabiago. Cosa ti hanno lasciato queste maglie?
«Queste tre stagioni mi hanno lasciato tanta gioia, in particolare con la vittoria di due campionati di Eccellenza con Pro Sesto e Vittuone, ma anche qualche incidente di percorso, come la rottura del crociato e il Covid che non mi hanno permesso di vivere a pieno la stagione con il Tabiago che, con la rosa e l’allenatrice che c’erano, sarei potuta crescere tanto. Porto, comunque, con me le cose belle e le persone che ho conosciuto».

Quest’anno sei tornata al Fiammamonza a distanza di quattro stagioni, Perché hai deciso di ritornare in questo club?
«Il mio ritorno al Fiammamonza è stato dettato soprattutto da scelte lavorative che riguardano il mio futuro, per cui la vicinanza era un elemento fondamentale. Mi ha convinto anche il fatto che ho vissuto questo ambiente per sette anni, e lasciarlo andare non era stato facile, ma sono convinta che, certe volte, cambiare aria sia indispensabile».

Virginia Baratti mentre sta effettuando un passaggio (Photo Credit: Fabrizio Brioschi)

Mancano dieci giornate alla fine del Girone A di Serie C, e il Fiammamonza è in lotta per centrare la salvezza tramite spareggi. Secondo te quali sono state le difficoltà che ha affrontato la squadra in questa stagione?
«Siamo una squadra molto giovane e con tante potenzialità, ma purtroppo con poca esperienza, elemento fondamentale in un campionato di Serie C. Nonostante questo, il nostro punto di forza è che affrontiamo ogni partita a testa alta e, dopo una prima parte in cui abbiamo cercato di prendere le misure, ora iniziano a vedersi piano piano i risultati».

Delle diciannove gare disputate col Fiammamonza in campionato, qual è quella che vorresti rigiocare?
«Giocherei volentieri ancora le due gare contro il Vittuone che, nonostante le sconfitte, sono state importantissime e di forti emozioni. Rigiocherei anche il secondo tempo contro il Pinerolo, persa 1-0 per un rigore causato da me, così da poter non ricommettere l’errore e aiutare la squadra a portare a casa un pareggio».

Domenica scorsa il Fiammamonza ha perso 4-1 contro l’Accademia Vittuone. Cosa è mancata alla squadra per strappare un risultato positivo?
«Abbiamo fatto, forse, la miglior partita sino a qui disputate, dove per lunghi tratti abbiamo anche dominato il gioco, ma non siamo riuscite a realizzare più di un gol. Nonostante le degne sostitute, è mancata anche Alice Cama, uno dei tasselli più importanti della squadra».

Nella gara contro il Vittuone tu hai realizzato il momentaneo gol del pari. Anche se, purtroppo, il risultato è stato negativo, quanto contava per te segnare questo gol?
«Nonostante il risultato negativo, non rappresentativo della buona partita che abbiamo fatto, è stato un gol importante, sia per dare animo alla squadra, che avrebbe potuto farcela, e sia per me che aspettavo un gol da tanto tempo dopo quello di dicembre contro l’Orobica in Coppa Italia, ed è arrivato proprio contro la mia ex squadra».

Il Fiammamonza come sta passando la sosta del campionato?
«Ci stiamo allenamento tanto e bene, soprattutto per affrontare al meglio la sfida di domenica contro la Solbiatese, nella quale vorremmo ottenere un risultato migliore rispetto a quello dell’andata».

Il torneo ripartirà, e il Fiammamonza riceverà, come hai scritto poc’anzi, la Solbiatese Azalee. Quanto vale questo match?
«Sarà una partita nella quale dovremmo dimostrare che siamo una squadra diversa da quella dell’andata, che sta lavorando per migliorare sempre di più e vogliamo continuare a far bene. Alla fine, si parte sempre da zero a zero, per questo vogliamo far bene per cercare di portare a casa qualche punto che fa bene all’umore».

Come valuti il Girone A di Serie C dopo diciannove gare disputate?
«È un girone molto competitivo e per nulla scontato, con squadre forti, tante ragazze straniere e altre di qualità, che fanno alzare il livello del campionato che, negli ultimi anni, ha avuto una crescita importante».

Virginia Baratti mentre sta effettuando un dribbling (Photo Credit: Fabrizio Brioschi)

Chi può vincere il torneo?
«È una bella lotta tra Pavia e Pinerolo, due squadre entrambe con una rosa di altissima qualità: personalmente il Pavia mi ha impressionato di più come singole giocatrici, con il Pinerolo purtroppo abbiamo perso uno a zero su calcio di rigore da me procurato e che mi è costato anche il cartellino rosso. Potrebbe aggiungersi tranquillamente a questa lotta scudetto anche l’Orobica, anch’essa con una squadra molto competitiva e forte».

Il calcio femminile italiano è migliorato rispetto agli anni precedenti?
«Come dicevo precedentemente, il calcio femminile sta crescendo tanto. Grazie anche ad una maggior visibilità e maggiori finanziamenti sta migliorando tanto, e il livello rispetto agli anni precedenti si è alzato. Non mi sorprenderei se, fra qualche anno. il livello della Serie C diventi uguale a quello dell’attuale Serie B».

Com’è la tua vita extracalcistica?
«È una vita molto piena e movimentata. Sono all’ultimo anno di Ostetricia all’Università di Bicocca e questo corso di laurea mi impiega tanto tempo, tra studio e turni di lavoro, motivo per cui mi sono avvicinata a casa per giocare a calcio tornando al Fiammamonza».

Quali sono i sogni che vorresti realizzare quest’anno?
«Se intendiamo l’anno calcistico direi assolutamente la salvezza. Stiamo lavorando bene, e meritiamo un lieto fine. Per quanto riguarda l’anno solare, vorrei laurearmi a novembre, e proseguire a costruirmi un futuro che vedrà, per quanto possibile, ancora col calcio, ma soprattutto per la mia professione da ostetrica».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Fiammamonza alla ripresa del campionato?
«Vorrei dire loro di continuare a lavorare così, continuare a crederci e non abbatterci come all’inizio. Abbiamo tutte le potenzialità per concludere al meglio il girone di ritorno e soprattutto, se ci crediamo, possiamo conquistare la salvezza. Siamo un bel gruppo che ha un obiettivo comune che vuole raggiungere e quindi, per questo, dobbiamo dimostrare a noi stesse che possiamo farcela».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la SC Juvenilia Fiammamonza e Virginia Baratti per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.