Un record che la ha permesso anche di vestire la maglia della Nazionale maggiore di Antonio Cabrini il quale ha visto in lei, classe 1994, il futuro. A soli 22 anni la calciatrice nata a Bergamo, ha già alle spalle una carriera di tutto di rispetto avendo vissuto un’esperienza importante negli Usa giocando nella Women’s premier league soccer con il Seattle. Con lei abbiamo parlato di questa avventura e di molto altro.
Il calcio e Valentina, come si sono incontrati?
La mia passione è nata fin da piccola, andavo a vedere le partite di mio papà e mi piaceva molto. I miei genitori sin da subito mi hanno iscritto alla scuola calcio perché vedevano che pensavo solo al calcio e ogni regalo come bambole o peluche li prendevo a calci.
Atalanta-Napoli-Seattle: che esperienze sono state?
Ho vissuto esperienze all’Atalanta, ho passato diversi anni e sono cresciuta molto calcisticamente con mister davvero in gamba come mister Zonca che credevano in me e mi hanno spinto a confrontarmi con altre realtà portandomi lui a Napoli. Napoli è stato il mio trampolino, la mia prima esperienza fuori casa, le mie prime responsabilità. Oltre al calcio ho potuto vedere una città bellissima e persone fantastiche.
In America ho potuto vedere con i miei occhi il vero calcio femminile, quando vedevo gli stadi pieni mi emozionavo. E’ un altro mondo. La differenza tra noi è abissale, c’è professionismo e le ragazze possono fare solo quello nella vita.
Capocannoniere nel campionato di Serie A appena concluso, complimenti!
Grazie mille, il merito principale però è stato delle mie compagne che hanno creduto in me!
A proposito, che campionato è stato quello del tuo Mozzanica?
Quest’anno è stato un bel campionato, peccato per il crollo finale ma sono certa che non eravamo inferiori a nessuno, c’è mancata un po di fortuna e di esperienza.
In Nazionale un mito come come Cabrini, che emozioni hai provato all’esordio?
Beh essendo juventina devo dire che alla mia prima convocazione non ci credevo, Cabrini è stato un giocatore straordinario per tutto il calcio italiano. Sì, ero emozionata.
Il calcio femminile italiano secondo te.
Il calcio femminile in Italia purtroppo è ancora indietro rispetto al resto del mondo, bisognerebbe avere una spinta in più, avere più visibilità e soprattutto cambiare la mentalità maschilista che c’è in Italia.
Tornerai in America a giocare prima o poi?
Per ora andrò solamente in vacanza, per giocarci magari un giorno ci tornerò.