“Le donne che intraprendono sport “tradizionalmente maschili” sanno a cosa vanno incontro ed è per questo che le ammiro molto”. Così inizia a raccontarsi Valentina De Nucci, giornalista sportiva di Top Calcio 24, ai nostri microfoni. Il suo ruolo, fino a qualche anno fa, era impensabile vederlo ricoprire da una ragazza, ma grazie a lei ed alle miriadi di sue colleghe tutto ciò ora è possibile. “La differenza la fa la propria mente ed il credere in sé stessi: non importa cosa pensano gli altri o quale sia il sesso di appartenenza, ciò che è importante davvero è crederci, investire tutto su di sé e fare ciò che ci renda davvero fieri”.
Valentina si rivolge anche alle grandi emittenti televisive affinché compiano un passo importante nell’emancipazione femminile. “Che cosa può aumentare maggiormente la consapevolezza? Sicuramente la comunicazione, in modo particolare quella tramite i mass media. Svolge tutt’ora e svolgerà un ruolo molto importante per sensibilizzare, come un eco, chi è all’ascolto. Passi avanti sono stati fatti sdoganando la figura della donna in alcuni campi prima coercitivi come il “Calcio e la politica: temi che in passato erano esclusivamente trattati da soli giornalisti uomini ed oggi, invece, affrontati con grande competenza e preparazione anche da donne”.
L’ambiente del giornalismo sportivo per una donna è stato per molti anni un territorio inesplorato. Ha mai subito delle discriminazioni da questo punto di vista?
“Fino ad ora ho avuto la fortuna di collaborare con persone molto professionali e mentalmente aperte da considerarmi abile di portare a termine il mio lavoro esattamente come un uomo… Anzi, alcune volte mi sono sentita addirittura spronata a dare il meglio di me! Ammetto che mi è capitato maggiormente di percepire una sorta di discriminazione, seppur in maniera limitata, da parte del pubblico. Una donna che parla di calcio, sotto alcuni aspetti, è ancora territorio inesplorato e per molti non è ancora pienamente accettabile”.
Quale crede sia stato il punto di svolta affinché anche le donne potessero entrare in questo mondo?
“Come è ben risaputo, è stato un iter molto tortuoso e lento, prettamente un discorso di “opportunità”. A mio giudizio, la storia viene fatta da persone più che da eventi e sono state donne coraggiose a fare la differenza e a dare una svolta. Un esempio è sicuramente Rosanna Marani che, negli anni settanta, è stata la prima donna a lavorare per la Gazzetta dello Sport ed a diventare giornalista sportiva in Italia ed in Europa. Un altro esempio che mi sta a cuore è quello di Oriana Fallaci che si affermò come giornalista politica. Lei stessa disse che per “arrivare a scrivere di politica, aveva dovuto andare in guerra”.
Cosa l’ha convinta ad intraprendere questa strada?
“La passione. Mi sono appassionata gradualmente ed in età adulta, mentalmente matura da poter comprendere a fondo quanto l’essere veicolo per gli altri di conoscenza e informazione sia nobile e formativo. Attualmente conduco anche un telegiornale che tratta di animali domestici e delle relative adozioni. Mi sono resa ancora più conto di quanto sia importante dare voce a molte situazioni incerte e delicate alle quali, a volte, non si è riuscito a dare lo spazio necessario. Allo stesso tempo mi diletta parlare di calcio in trasmissioni sportive televisive e radiofoniche. Mi piace dire sempre la mia e confrontarmi ascoltando e pur rispettando sempre l’opinione altrui”.
Il ministro Spadafora ha annunciato che questo sarà l’anno del professionismo nel calcio femminile. Quali miglioramenti crede porterà questo provvedimento?
“Sarà un processo che cambierà volto allo sport italiano” afferma Valentina De Nucci. “La legge italiana e la Costituzione stessa impongono che la Repubblica rimuova gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e che impediscano il pieno sviluppo della persona umana. Dunque ritengo più che corretto che situazioni uguali vadano trattate in egual maniera, senza discriminazioni. Proprio per questo era necessaria una tutela ufficiale a livello legislativo anche in questo settore. Penso possa essere un provvedimento che potrà dare il via ad altre riforme e ad un futuro più roseo per le donne”.
In vista del match contro Israele, riusciranno le azzurre ad evitare i playoff per accedere agli Europei?
“Ci sono buone possibilità di qualificarsi direttamente, anche se non è semplicissimo. Siamo in una situazione in cui non basta pensare solo al nostro risultato, ma bisogna anche considerare i risultati di altre nazionali. Sono fiduciosa in una vittoria larga delle nostre ragazze. Può darci maggiore sicurezza per l’accesso diretto alla fase finale evitando i playoff, dove può sempre succedere di tutto”.
Come immagina il suo futuro?
“Non sono solita fare previsioni sul futuro, quello che mi auguro è di continuare a fare tutto con la passione e l’entusiasmo che mi caratterizzano, le stesse che muovono praticamente tutto ciò che decido di intraprendere e la maggior parte delle mie scelte. Penso che la coerenza con sé stessi sia la chiave della serenità”.
Credit Photo: Valentina De Nucci