Una delle formazioni più blasonate delll’intera Serie C è la Torres, squadra sarda di Sassari ai nastri di partenza del gruppo C di terza serie. La formazione allenata da Salvatore Arca, vede nelle sue fila, per il quarto anno consecutivo, Valentina Congia, difensore centrale originaria di Buggureddu. Abbiamo raggiunto il capitano classe ’99 delle rossoblù, care al presidente Andrea Budroni, a pochi giorni dallo start della nuova stagione.
Valentina quale è stato il tuo approccio con il calcio?
“Mi sono avvicinata al mondo del calcio molto piccola, all’età di 5 anni per pura passione innata ho cominciato ad innamorarmi di questo sport. Nella mia famiglia nessuno segue in maniera sfegatata o praticava il calcio, maio fin da piccola ho sempre rincorrerso il pallone”.
Sei giovanissima ma hai già una discreta esperienza alle spalle vero?
“Si, mi sono formata con le squadre maschili di Antas, Bindua e Buggureddu. Poi il mio passaggio al femminile dove ho vestito le casacche di Oristano, un anno, e Villacidro, due. Poi il mio approdo con il rossoblù della Torres, squadra con la quale gioco ormai da 4 anni”.
Nel passato campionato come è andata per voi?
“Lo scorso campionato siamo partite con la chiara intenzione di salire in B, anche se, come possiamo vedere non è andata purtroppo così. Siamo state penalizzate da tanti motivi, ma gli alibi non sono una cosa che ci appartiene. L’annata passata ci ha dato ancora più carica per affrontare questo 2020-2021. Soddisfatta? Beh si è soddisfatti pienamente quando si centra l’obiettivo prefissato, quindi non possiamo esserlo pienamente. Però rimaniamo orgogliose di aver dato il massimo per questa maglie e questi colori”.
Promozione sfumata nell’annata passata, ci riproverete dunque?
“Il prossimo torneo abbiamo iniziato a prepararlo come solo mister Arca sa fare. L’ambizione è naturalmente salire in B e tutte le ragazze sono cariche e pronte a raggiungere l’obiettivo. Speriamo di fare bene già dai primi incontri di Coppa Italia, e di partire col piglio giusto in un gruppo C di terza serie molto difficile”.
Il calcio femminile in Sardegna come si sta muovendo?
“La crescita del calcio femminile in Italia non viaggia a ritmi forsennati, anche se si è vista un’accellerata dopo i Mondiali di Francia. In Sardegna, purtroppo, va ancora più lentamente: poche ragazze, difficoltà nell’affrontare le trasferte, sia economiche che fisiche, diciamo che non siamo proprio le privileggiate. Spero che si possa avere una piccola inversione di tendenza anche nella nostra amata Sardegna”.
Dalla tua anche un’esperienza nel beach soccer, come è andata sulla sabbia?
“Ho giocato nelle Lady Terracina per due competizioni: l’Euro Winners Cup, che si è svolta a Nazarè, in Portogallo. E la competizione per lo scudetto, giocata a Napoli. È stata un’esperienza bellissima, a partire dalla società fantastica, le compagne, ma sopratutto il beach soccer. È un mondo al quale non avevo mai avuto modo di avvicinarmi, e per questo ringrazio la presidentessa Sara, il DS Tony, e i mister Simone e Valerio per avermi dato la possibilità di conoscere questo mondo e imparare tanto”.
Quale momento ricordi particolarmente in questi tuoi anni alla Torres?
“Non ho un ricordo in particolare. Il calcio regala emozioni tutti i giorni, faccio fatica a sceglierne in tutta onestà Sicuramente uno dei ricordi più belli è stata la chiamata della Torres, e anche il momento in cui mi hanno dato la fascia da capitano”.