La stagione 2015-’16 rimane forse uno dei periodi più amari della storia di questa società. In primis perché purtroppo sarà l’ultima con il nostro amato Pres Luigi Sarsilli al timone, ma anche per i rimpianti sportivi con la quale si è conclusa. Un titolo ed un secondo posto scivolato dalle mani e una semifinale di coppa Italia che vide il Mozzanica sprofondare contro il Brescia davanti ai suoi tifosi. Eppure proprio in quel giorno una nuova pagina biancoceleste stava per essere scritta. Nei minuti finali una giovane promessa del nostro vivaio fa il suo ingresso in campo e realizza un goal da cineteca, strappando almeno un sorriso al pubblico di fede locale. Giorgia Pellegrinelli faceva così il suo ingresso nel grande calcio, senza sapere ancora che molto presto di quel Mozzanica ne sarebbe diventata protagonista.
Quando inizi a dare i primi calci al pallone?
I primi calci li ho dati che andavo ancora all’asilo, avrò avuto quattro o cinque anni. Ho cominciato con i maschi della squadra del mio paese, Villa d’Almé, dopodiché sono venuta qui a Mozzanica. Ho giocato due anni nelle giovanissime, due con la primavera e da quest anno faccio parte della prima squadra.
Hai sempre giocato in attacco?
Sì, sia come centravanti che come seconda punta. Per caratteristiche preferisco giocare come prima punta.
Tu e Sara venite da una stagione straordinaria con la squadra primavera che vi ha visto protagoniste.
E’ stata una stagione importante per tutte noi. Avevamo una bella squadra, la più forte nella quale ho giocato nelle scorse stagioni. Iniziavamo il campionato con una nuova allenatrice e non pensavamo di poter fare così bene, ma nel corso della stagione le cose sono andate per il meglio e siamo riuscite a vincere il girone. Per diventare campioni regionali dovevamo però incontrare le migliori dell’altro gruppo, ovvero Brescia e Inter. Col Brescia abbiamo fatto una grande gara, vincendo per 6-0 (e pensare che fino ad allora le gare con il Brescia erano sempre tirate), senza dubbio una delle più belle soddisfazioni che ho avuto fino ad oggi, anche perché tre di quelle reti le ho realizzate io.
Il vizio del goal ti ha sorriso anche nella fase nazionale.
Battute Brescia e Inter siamo passate alla fase nazionale. Disputammo un girone a tre squadre dove vincemmo entrambe le gare con Amicizia Lagaccio e Luserna. Ci restava da affrontare la semifinale contro la vincente del triangolare del Nordest: l’AGSM Verona. All’andata da loro è andata più che bene, abbiamo vinto tre a zero ed in pratica ipotecato la finale. Ma al ritorno abbiamo rischiato, prima in vantaggio poi sotto per 4-2. Nel finale ho segnato la rete del 3-4 e lì la gara si è in pratica chiusa.
Un cammino entusiasmante, ma purtroppo a Firenze il sogno si è interrotto.
Sapevamo di affrontare una squadra fortissima. La Res Roma era composta in pratica dalle stesse giocatrici che abitualmente facevano parte della prima squadra. Siamo riuscite a tener loro testa per quasi tutta la gara, ma alla fine non ce l’abbiamo fatta a portare a Mozzanica lo scudetto. Rimane però una grande stagione ed un risultato storico per noi.
Un finale di stagione che ha visto Giorgia Pellegrinelli fare anche il suo esordio assoluto con le grandi.
Sì il mio esordio in prima squadra è stato nella semifinale di Coppa Italia con il Brescia qui a Mozzanica, lo scorso maggio. Purtroppo in quella gara il Mozzanica perse 5 a uno ed uscì dalla coppa. Ho avuto almeno la soddisfazione di segnare il goal della bandiera.
Inizia una nuova stagione e tu dalla primavera passi in pianta stabile nella prima squadra. C’è un nuovo allenatore e il campionato inizia per tutti con molte incognite.
L’inzio è stato duro. La squadra era molto cambiata rispetto allo scorso anno e inoltre ci siamo trovate con il nuovo mister ad allenarci molto diversamente a come eravamo tutte abituate. In più per me il salto tra primavera è grandi non è stato proprio leggero. Devo però dire di aver trovato delle compagne straordinarie che mi hanno dato tutte un grande aiuto e sono quindi contenta di far parte di questo gruppo. Con il passare del tempo sono inoltre cominciati ad arrivare il gioco e i risultati e la squadra ha cominciato a credere nelle proprie possibilità, arrivando ad un passo dal secondo posto. Purtroppo siamo state sfortunate a Brescia, ma sia con loro che con il Verona abbiamo dimostrato di non essere inferiori a chi ci sta davanti e pertanto dobbiamo continuare a credere in noi stesse. Il secondo posto non è irraggiungibile.
Ma non c’è solo il calcio nella tua vita. Che scuola frequenti?
Frequento un istituto professionale d’indirizzo turistico sportivo. Le materie principali sono lingue estere ed educazione fisica. Il diploma mi permetterebbe di poter lavorare come animatore turistico o istruttore di discipline non agonistiche. L’ho scelto perché un domani vorrei poter lavorare sempre nell’ambito sportivo.
E come occupi il tempo libero?
In realtà non mi resta molto tempo tra la scuola e il pallone e quindi diciamo che il tempo libero lo impegno per recuperare le energie.
Segui il calcio maschile?
Sì sono juventina e il mio idolo è stato e rimane Alex Del Piero.
Nel femminile invece?
No in realtà non ho un vero e proprio idolo anche perché inizialmente non lo seguivo con troppa attenzione. Ora ovviamente di più, ma se devo scegliere una persona a cui ispirarmi non posso che dire Valentina Giacinti, che in questi mesi mi ha aiutato tanto e per me è un esempio da seguire.