L’Independent è una delle squadre pronte a prendere parte, come nella passata stagione, al prossimo torneo d’Eccellenza femminile campano. La formazione verdazzurra, guidata dal tecnico Elio Aielli, è capitanata da Titty Astarita, figlia del presidente Carlo, che da tre anni milita nel club napoletano. Abbiamo raggiunto, per qualche battuta, la calciatrice ventottenne, originaria di Marano di Napoli, centrocampista dell’Independent.
Titty, come hai iniziato a praticare questo sport?
“Ho sempre sognato da bambina di giocare a calcio, ma purtroppo i tanti tabù dell’epoca mi rubarono quel sogno. Giocare a calcio era da maschi, di squadre femminili ce n’erano poche, forse solo una nel mio territorio. I miei genitori per me scelsero la danza, ma nel mio cuore, nella mia mente quel pensiero non è mai andato via. Ad oggi pensare che mia madre è la mia prima sostenitrice e mio padre il presidente della mia squadra mi riempie il cuore di emozioni che non si possono descrivere. Ho iniziato quindi tardi, prima con dei tornei femminili grazie ai quali mi si è aperto un mondo. Nel 2015 i miei piedi per la prima volta solcavano l’erbetta di un campo da calcio. Un campo da calcio a 11″.
Ti sei trovata bene sin da subito?
“Ricordo ancora come se fosse ieri la sensazione provata. Quel campo così grande, enorme, quasi mi sentivo spaesata.. ma così maledettamente bello. Era il 17, 17 ottobre e la squadra avversaria era una squadra ormai nota, affermata e temuta da tutti. La nostra, la Woman Calvizzano, al contrario, era al primo anno della allora Serie C. Quel giorno ne prendemmo 8 di palloni. Ma poco importava, ero felice come non lo ero mai stata in vita mia. Era l’inizio di una nuova vita. Ho indossato per due anni quella maglia, dopodiché tutto il gruppo è divenuto Afronapoli Femminile. Dopo l’esperienza con quest’ultima ,durata un anno, è nata l’Asd Independent. Ormai è il terzo anno che indosso questa maglia e sento nel cuore e sulla pelle questi colori”.
Sei il capitano di questo sodalizio che sensazione provi ad indossare quella fascia?
“Essere capitano rappresenta una grande responsabilità ma al contempo un grande onore. Le azioni del capitano devono incarnare i valori fondamentali della squadra e quelli della società soprattutto nei momenti di avversità. A mio avviso i grandi capitani mettono sempre il successo e il benessere della squadra prima dei propri bisogni. Ho sempre pensato che le mie compagne venissero prima di me Perché per essere un buon capitano non basta essere un buon giocatore. Bisogna saper creare e trasmettere lo spirito di unione, spronare e aiutare le compagne sia dentro che fuori al campo. Esserci sempre e comunque per ognuna di loro ed io nel mio piccolo cerco di farlo tutti i giorni. Ad oggi l’augurio che mi faccio è quello di riuscire sempre ad essere d’esempio prima in allenamento e poi nelle partite cercando di ricordare sempre a tutte quali sono gli obiettivi e che per poterli perseguire c’è bisogno di costanza e dedizione ma l’ingrediente fondamentale è quello di crederci sempre e comunque, fino all’ultimo senza mai mollare”.
Come è andata la stagione passata per la vosta squadra?
“È stata stagione che ci ha visto protagonisti di un campionato difficile,, al cospetto di almeno 4 o 5 squadre di buonissimo livello. Siamo partite dai play-off dell’anno precedente, con tanto entusiasmo con l’intenzione di esprimere, al di là dei risultati, un bel calcio. A fine torneo ci siamo classificate al secondo posto a soli tre punti dal Benevento, ovvero una squadra esperta che ormai occupa i vertici del campionato da diversi anni. Con lo scontro diretto ancora da disputare potevamo giocarci la nostra chance, quindi c’è rammarico. Sicuramente eravamo più preparate e in condizioni migliori per poter affrontare il match, vista anche l’importanza della partita. Ma causa Covid sappiamo tutti come è andata. Comunque tutto sommato è stata un’ottima stagione e questo grazie ad un grande gruppo compatto fatto di ragazze eccezionali nonché da tecnici e da dirigenti che ci hanno supportato con sacrificio e passione”.
Come stavate preparando la stagione che è stata per ora congelata?
“Speriamo di poter tornare quanto prima in campo. Quest’anno ci sono parecchi cambiamenti come il nuovo mister, con grande esperienza nel femminile. La rosa è stata confermata e come rinforzata da nuove calciatrici, tutte esperte e tecnicamente che possono fare la differenza. Ci sono ben 7 innesti di grossa qualità, per cui le ambizioni sono molto alte. Inoltre la società quest’anno punta molto anche sul settore giovanile con la categoria Juniores ed under 15”.
Come reputi oggi il movimento femminile in Campania?
“La differenza con quello maschile è ancora abissale. Negli ultimi anni fortunatamente ci sono stati grossi cambiamenti che hanno messo in risalto noi donne che amiamo il pallone, anche se purtroppo noi al Sud siamo ancora un passetto indietro alle regioni del Nord. Io sono una di quelle che ha iniziato a giocare molto tardi, proprio perchè il calcio femminile è sempre stato un tabù. e le squadre in Campania molto poche. O giocavi con i maschi o niente. Ripeto, negli ultimi anni , grazie anche all’ottimo lavoro svolto dalla Federazione si sono fatti passi in avanti cosi da incentivare tante ragazze e tante società a prendere parte al torneo. Sono comunque fiduciosa che nei prossimi anni il calcio femminile campano avrà l’ importanza e la visibilità che merita, nella speranza anche di colmare il gap con le regioni del Nord”.
Che messaggio vuoi lanciare alle più giovani?
“A tutte le bambine, ragazzine che hanno nel cuore questo sogno voglio dire di non avere paura, e non sentitevi mai inadeguate e soprattutto non abbandonate mai i vostri sogni, piccoli o grandi che siano, perché prima o poi, presto o tardi si realizzeranno e vi sentirete vive più che mai. Perché il calcio è questo, una fabbrica di sogni indelebili”.
La tua emozione più bella provata grazie a questo sport?
“Era il 2018 , duranta la semifinale di coppa Campania non dimenticherò mai quella partita e le emozioni che ho provato. Il volto delle mie compagne era uno degli spettacoli più belli mai visti prima”.