Stefano Braghin è intervenuto ai microfoni di Juventus TV dopo il rinnovo di Rita Guarino.
RINNOVO GUARINO – «Sicuramente Rita in questi tre anni e mezzo di progetto ha svolto un lavoro davvero straordinario che forse quando vedremo sull’almanacco ci renderemo conto di quanto lavoro hanno fatto lei e il suo gruppo, il suo staff e le sue ragazze. Credo che questo prolungamento del contratto sia il giusto premio per quello fatto fino ad oggi, il grande lavoro e la dedizione che c’ha messo. Io ritengo che sia il profilo di allenatore italiano migliore per il nostro progetto e quindi per queste due considerazioni, il rinnovo è stato quasi un automatismo».
BILANCIO STAGIONE – «E’ un bilancio molto positivo fino ad oggi, siamo assolutamente in linea con gli obiettivi che ci eravamo dati anche se due di questi sono ancora assolutamente in gioco. L’esperienza in Champions League è stata dolorosa per l’eliminazione ma che ci ha dato grandi risposte sul nostro stato dell’arte, dove siamo arrivati e quanto ci manca per arrivare dove vorremmo. Non era un obiettivo stagionale, ci sono realtà che hanno avuto sorteggi peggiori e altre migliori quindi non può essere oggetto di bilancio. Il bilancio è fare molto bene in Italia, un pezzo lo abbiamo fatto e ne mancano altri due. Noi come sempre in silenzio cerchiamo di dare le nostre risposte e le affidiamo al campo mentre in altri casi sono affidate a cose pubbliche».
RINNOVI – «Noi piano piano stiamo lavorando sul consolidare questo gruppo, la continuità è il nostro punto di forza. Ci sono ragazze che hanno già rinnovato, altre che lo faranno nelle prossime settimane. Il caso di Barbara è stato più mediatico che sportivo: lei ha dato tantissimo al nostro progetto ed è stata fondamentale nei risultati che abbiamo raggiunto. E’ una giocatrice ed una persona che vorrei sempre avere insieme e non contro. Anche la Juventus ha dato tanto a Barbara, consacrandola come una delle calciatrici migliori d’Europa e dando tanto per la sua crescita. Credo che quando ci siederemo a parlare di futuro, partiremo da una base molto buona di reciproca soddisfazione. E’ un argomento che abbiamo deciso di affrontare in piena armonia dopo i tanti impegni nazionali e di Nazionale, quindi con grande serenità, non c’è urgenza e emergenza. Saranno persone per bene che si siedono per capire come andare avanti».
GIOVANI IN PRESTITO – «Io sto lavorando su un duplice binario: un gruppo che può essere competitivo subito ed è quello che lavora a Vinovo; poi c’è un’altra squadra che sta facendo esperienza fuori. Abbiamo 18 ragazze che stanno facendo tirocinio per poi tornare a Vinovo. Quest’estate questo progetto avrà un momento importante perchè una o due ragazze torneranno da noi dando senso al nostro modo di fare. Quelle che sono fuori stanno lavorando molto bene, alcune stanno trovando delle realtà che le valorizzano, altre sono più in difficoltà ma fa parte della loro carriera. Come dico a volte c’è una Juve 2.0 che cresce. Sarebbe bello che un giorno ci fosse un travaso dell’una nell’altra. Credo molto nella valorizzazione delle calciatrici italiane. Giochiamo in media con 7-8 calciatrici italiane e vorrei che continuassimo così. Credo che ci sia grande senso di appartenenza e che sia anche la missione di un club come il nostro alimentare le squadre nazionali con calciatrici sempre più valide. Come abbiamo e vogliamo continuare a fare».
PRIMAVERA – «Finalmente riprende. Questa lunga interruzione ci ha portato a dare in prestito le ragazze più grandi dell’Under 19. Affronteremo il campionato con una rosa molto diversa da quella con cui l’avevamo iniziato. Però era giusto che questa pausa non penalizzasse troppo le ragazze che erano a fine percorso. Avremo una Primavera molto giovane con ragazze di valore. Potranno divertirsi e diventare forti. L’obiettivo è la crescita della ragazze, lo scudetto ci interessa nel momento in cui diventa un momento di crescita ma non è così fondamentale come magari è avvenuto in passato in altre realtà. La partita nel settore giovanile è come il compito in classe, il lavoro si fa in settimana e poi sabato c’è la verifica. I trofei si devono vincere quando si è grandi».
Credit Photo: Marco Montrone