Quello giovanile è un settore con notevole peso specifico e ingloba princìpi cardine della disciplina, sportiva e non; bene gli schieramenti ed i disegni tattici, quindi, con un occhio di riguardo al rispetto, all’etica ed alla condivisione.
Protagonista del racconto odierno è Simone Troiolo, Responsabile Settore Giovanile e Scuola Calcio Femminile dell’Angelo Baiardo. Nella realtà ligure la capacità umana di trasmettere valori fondamentali, sia umani che del club stesso, risulta essere al vertice di una gestione di gruppo che intende gettare delle buone basi per il futuro imminente ed a lungo termine: “È un progetto che stiamo portando avanti da tre anni – ha spiegato la figura sopra citata -. La società ha investito molto su questo, tenendo bene a mente il desiderio della nostra Presidentessa Erriu di creare una realtà legata al calcio femminile che potesse essere un punto di riferimento che mancava.
Il percorso? È stato compiuto partendo da una Prima squadra che al primo anno ha vinto tutto (Eccellenza e Coppa Italia) ed è, poi, subentrata in serie C; successivamente il prosieguo sulle ali dell’entusiasmo con l’avvio di una struttura riguardante i rami al di sotto“.
A proposito di leve, Troiolo ha illustrato le attività all’attivo: “Ad oggi abbiamo quattro squadre, under 10, under 12, 15 e 19. Escludendo la Prima squadra, si contano tra le 70/80 ragazze, numeri importanti se si pensa ad un progetto di appena qualche anno fa. Trovarle, però, non è così semplice, sopratutto nella nostra regione che, ancora oggi, si rivela indietro sotto tanti punti di vista.
Se dobbiamo fare riferimento alle lacune, vi sono quelle legate alle strutture; purtroppo il nostro territorio è un punto critico rispetto alle proposte di altre esistenti. Ciò ha dato luogo ad una espansione quasi obbligata per la ricerca di un nuovo spazio per ragazze che si allenano in un campo estremamente piccolo e questo non è da sottovalutare anche per una questione di esigenza della compagine“.

Nonostante ciò, l’impronta che il Baiardo vuol lasciare sul viaggio di ragazzi e ragazze che un domani potrebbero trovarsi “tra i/le grandi” (come già accaduto in serie C) od a calcare palcoscenici più ampi, è chiara; lo sa bene il Responsabile che ha continuato a dichiarare: “Basti pensare alla bambina under 12 allenata da una calciatrice rappresentativa o, come nel caso di Giorgia Gattiglia, all’ottimo contributo come istruttrice per la leva d’ingresso. L’aspetto più bello riguarda il senso di appartenenza che si va a creare e di cui è difficile non tenere conto“.
Merita citazione, inoltre, l’intero staff tecnico sul quale il medesimo si è voluto soffermare con evidente orgoglio: “È composto da figure di fiducia che in qualche modo creano un fil rouge tra Prima squadra e settore giovanile – ha ammesso -. Tra queste vi sono Carmelo Tomaselli (preparatore portieri arrivato quest’anno), Daniele Caldirola, Ilaria Biringhelli e Michele Lionetti che si occupano dell’under 19, Federico Vassallo per l’under 15, Giulia Zecchino per l’under 12. Si conclude in bellezza con Matilde Lizza, spesso aggregata in Prima squadra.
Il nostro è un cerchio che si stringe attorno a uomini e donne che hanno estremamente a cuore il calcio femminile e riescano a trasmettere il senso d’appartenenza rispetto alla società stessa!“.
Ora la società è focalizzata sul Torneo “Angelo Rosso”: si tratta della cinquantesima edizione della competizione, ora realtà concreta anche al femminile e riservata alle categorie under 10/12. Le partecipanti sono molteplici: la prima fase under 12 vedrà coinvolte le dilettantistiche quali Baiardo stesso, Afti, fino ad arrivare a Borghetto, Colli Ortonovo, Entella Academy, Pro Vercelli Academy e Rivasamba.
In seconda, invece, Pisa, Pro Sesto, Sampdoria e Sassuolo in rappresentanza delle professionistiche.
Per l’under 10 Baiardo, Valle Scrivia, Superba, Entella Academy, Praese, Sampierdarenese; pronte a subentrare in seconda fase Alessandria, Sampdoria e Sassuolo.
“Perché ci teniamo tanto? È un torneo che testimonia ulteriormente quanto la società abbia a cuore il movimento – ha ammesso senza giri di parole -; era davvero importante mettere in piedi una competizione a carattere nazionale, ad oggi non presente in altre parti della città se non a Genova. Siamo molto felici“.
Insomma: il Baiardo è attualmente un vivaio prezioso per l’intero movimento, dimostrato non solo mediante risultati statistici ma anche attraverso una meticolosa attenzione sulla crescita e lo sviluppo graduale ed intelligente di ogni giovane. Dopo una piacevolissima chiacchierata, abbiamo salutato il Responsabile con una riflessione che ha messo ancora più in risalto le reali ambizioni interne: “Nella mia concezione di scuola calcio-settore giovanile vi è il calciatore o la calciatrice al centro di tutto, insieme al gioco. L’unione di questi due ingredienti principali è all’ordine del giorno e si intende lavorare affinché chiunque cresca in un ambiente sano, formativo ed arrivi ad un buon livello, con una garanzia anche sul minutaggio.
Cresciamo bambine, ragazze, donne tramite lo sport in modo che siano pronte ad affrontare anche la vita!“.
Si ringrazia Simone Troiolo e la società tutta per la gentile concessione.