Classe ’79, nella vita quotidiana lavora per le Poste Italiane ma sul campo è un bomber con il vizio del gol: Simona Bianchi, attaccante della Libertas, gioca a calcio da quando aveva tredici anni ed è una ragazza riservata, disponibile e testarda, che fa della determinazione la sua caratteristica principale.
Da pochi mesi alla Libertas, è già un perno fondamentale del team di Elena Bruno, e domenica scorsa ha rifilato la “manita” al Rinascita Doccia, trascinando la sua squadra ad un successo importante:
“Il risultato fa pensare ad una partita semplice, ma non è stato affatto così; merito della vittoria è stato dato dalla costruzione di gioco fin dai primi minuti e siamo state brave a non concedere praticamente nulla alle avversarie, giocando così una buona partita.”
Dopo la vittoria con il Rinascita Doccia, si potrebbe pensare che la promozione sia già di casa Libertas, ma Simona preferisce tenere i piedi ben saldi per terra:
“Non possiamo ugualmente permetterci di sbagliare, dobbiamo lottare per conquistare la vetta: nel calcio nulla è scontato.”
Sul suo rendimento e su quello della Libertas in questi primi mesi, Simona non ha dubbi:
“Il bilancio è sicuramente positivo! La squadra è principalmente costituita da ragazze giovani che mostrano ottime individualità e ampi margini di miglioramento: i risultati credo siano evidenti guardando la classifica. Per quanto riguarda il mio rendimento personale preferirei che fossero gli altri a “giudicarmi”, ma di sicuro mi impegnerò a dare sempre il massimo in ogni match.”
La rossonera è diventata un punto di riferimento per tutte le giovani calciatrici della Libertas ed essendo una giocatrice esperta, cerca di trasmettere loro quei valori importanti sia nel calcio che nella vita come la determinazione e l’umiltà, “aspetti fondamentali per la crescita di ogni atleta.”
La comunicazione e il marketing hanno fatto sì che il mondo del calcio femminile iniziasse ad assumere un’importanza maggiore in Italia, ma Simona crede che la strada sia ancora lunga:
“Ci sono stati sicuramente dei progressi ma credo si possa e si debba fare ancora molto.”