Ha sbloccato la gara contro il San Marino ed è diventata uno degli elementi chiave della squadra al suo primo anno in gialloblù. La centrocampista della Fortitudo Mozzecane, Silvia Carraro, è soddisfatta del rendimento della squadra, ma sa che il livello deve alzarsi sempre di più per poter arrivare a obbiettivi sempre più grandi.
Vittoria schiacciante contro San Marino. Quando era obbligatorio vincere avete dato una gran risposta, e l’avete fatto sul campo.
«Abbiamo fatto un prova di carattere e abbiamo dimostrato, domenica scorsa come in generale quest’anno, con i fatti e non solo con le parole quello a cui vogliamo arrivare; quindi credo che sia segno di una crescita graduale, ma allo stesso tempo costante, della squadra».
Differenza di gioco netta tra la partita disputata contro il Riccione e quella contro il San Marino. Come mai?
«Abbiamo sofferto l’agonismo pressante del Riccione, che è stato anche inaspettato. È stato un errore di valutazione visto che il Riccione, nell’ultima di campionato, ha fatto punti con la Pro San Bonifacio. In quell’occasione vi è stato un atteggiamento poco convinto da parte nostra. C’è da dire però che l’aver recuperato lo svantaggio è stato un segnale del fatto che noi non molliamo mai, non ci rassegniamo. Con il San Marino è andata decisamente meglio, l’approccio e la determinazione sono stati diversi. Quel pareggio ci è servito per capire che non si deve dare mai nulla per scontato e che bisogna pensare ad una partita alla volta. Siamo un squadra che può fare bene e che è superiore a tante altre, e non lo dico per superbia, ma vedendo il percorso che stiamo facendo».
Con il pareggio del Vittorio Veneto avete nuovamente allungato in classifica. Finalmente un po’ di ossigeno o ancora non si può abbassare la guardia?
«Se mancasse una gara alla fine ti direi di sì, ma mancano tre gare, quindi non possiamo star tranquille perchè la posta in palio è molto alta. Dobbiamo essere concentrate e dare tutto durante le ultime tre partite. Sono gli ultimi kilometri dopo una lunghissima cavalcata. Dobbiamo essere convinte, procedere a testa bassa e aver voglia e fame».
Nell’ultima di campionato ha sbloccato il risultato con un gran tiro. In questa stagione la conclusione da fuori area è stata spesso una soluzione vincente per voi.
«Siamo incentivate dai mister a cercare la conclusione dalla distanza. Non dobbiamo essere spregiudicate, ma consapevoli che ci alleniamo durante la settimana per trovare la porta da qualsiasi posizione. Io, Alice, Rachele, Martina, Zoe e Valeria abbiamo trovato il gol da fuori quest’anno, ed è il frutto di allenamenti e attenta preparazione; nulla viene a caso. Domenica è andata bene, perché con la coda dell’occhio ho visto il portiere fuori, ci ho provato ed è entrata».
La prossima stagione, quando ci sarà un solo girone, sarà ancora più impegnativa. Questa Fortitudo può giocarsela con tutte?
«Il girone unico sarà di livello veramente alto, paragonabile per vari aspetti a quello di serie A. Questa Fortitudo deve continuare a crescere partendo dalle solide basi costruite in questa stagione. Deve migliorare ancora di più la mentalità vincente e deve aver voglia di arrivare a nuovi obbiettivi. È importante trovare sempre nuovi stimoli e alzare l’asticella di continuo: è l’unico modo per riuscire a stare a questi livelli».
Come descriverebbe il suo primo anno da gialloblù fin qui?
«Dopo la fine del campionato avrò bisogno di qualche giorno per poter analizzare bene questo mio primo anno a Mozzecane. È stato un periodo molto particolare, perché mi sono rimessa in gioco sotto tanti punti di vista, sia come persona sia come giocatrice. Ho dovuto abituarmi a stare in un gruppo di ragazze più giovani di me, ho dovuto imparare a fidarmi dello staff ma allo stesso tempo a conquistare la loro fiducia. Non dovevo deludere le aspettative. Il mio percorso con la Fortitudo, percorso di crescita personale e collettiva, è stato graduale e posso dire di non aver sbagliato la mia scelta; sono felice di essere venuta qui e se potessi tornare indietro rifarei esattamente questa scelta».
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