Ashraf Seleman, allenatore della Lazio Women, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Lazio Style 1900 Official Magazine.
Un periodo duro per tutti, come passa le giornate in quarantena?
“Sono giornate particolari, dove si deve stare a casa per forza. Le passo in famiglia con i miei bambini. La mattina faccio i compiti con loro, il pomeriggio sfrutto il giardino per allenarmi con la squadra. Lavoriamo su vari aspetti tecnici, aerobici e di forza per mantenere il tono muscolare per quanto possibile”.
Quanto è difficile mantenere alta la concentrazione delle ragazze durante questo stop?
“Molto. Anche loro sono a casa, non possono fare altro. Con gli allenamenti collettivi in video riusciamo a coinvolgerle. Affrontano le sedute con grande professionalità e poi, quando finiamo, arriva il momento più bello dove parliamo e scherziamo. Sembra come essere in uno spogliatoio. Per il momento sta andando bene, nell’attesa che si torni presto alla normalità . D’altronde per noi il calcio è aria, quella che si respira in campo non si può spiegare”.
Il gruppo si sta allenando da casa, quanto tempo ci vorrebbe per tornare alla forma migliore?
“L’ultima partita l’abbiamo disputata il 1° marzo, se riusciremo a riprendere per fine maggio saranno due mesi di stop. Parliamo di una situazione nuova per tutti, sarà difficile tornare al massimale di prima ma in 20 giorni si potrà tornare ad una forma base. Sicuramente arriverà prima giocando”.
Solo il Covid-19 ha fermato la vostra cavalcata. Com’è l’umore della squadra?
“C’è tanto rammarico perché questo stop è arrivato in un momento magico. Eravamo ripartiti alla grande dopo la sconfitta di Napoli, vincendo il derby, quell’entusiasmo ci avrebbe dato la spinta per terminare al meglio la stagione. La voglia è rimasta la stessa di prima e questa sosta forzata ci permetterà di recuperare anche qualche calciatrice non al meglio”.
Avevate sfatato anche il tabù del derby.
“La Lazio non lo vinceva da 7 anni, le ragazze sentivano tantissimo questa partita. Quella vittoria ci ha sbloccati mentalmente, insieme al successo in casa del San Marino Academy e Chievo Fortitudo ci ha dato una spinta importante a livello mentale. Il rigore contro la Roma CF non avrebbe dovuto tirarlo Palombi: è stata la prima a prendere il pallone, ero sicuro che sarebbe andata bene”.
Ad inizio stagione si sarebbe mai aspettato un campionato simile?
“Io sono una persona che ci crede sempre, anche se non lo dico pubblicamente. La squadra era stata costruita per arrivare tra le prime cinque. Da subito ho notato che nessuna squadra ci metteva sotto, potevamo quindi andare oltre le aspettative. E così è stato”.
Su quale aspetto mentale la sua Lazio ha centrato il salto di qualità ?
“Il percorso fatto. Pensavamo sempre a gara per gara, le ragazze sono state brave a partire bene sfruttando i passi falsi delle big. Questo ci ha aiutati ad acquisire sempre più entusiasmo”.
Non a caso siete la miglior difesa del torneo.
“Solamente un’altra volta in carriera avevo incassato meno gol di quest’anno (11, ndr). Il merito è del mio staff, che ha lavorato su questo principio fin dall’inizio curando ogni dettaglio. Difendiamo in modo attivo, non passivo. Questo ci ha permesso di vincere molte partite di misura perché una rete la realizziamo sempre”.
Giocare al Fersini è come essere in dodici?
“Quel campo è un’emozione unica. Le ragazze sentono un grande senso di appartenenza, carica anche le nostre avversarie che ogni volta scattano foto all’impianto prima della partita perché ammirate da tutto il Centro Sportivo”.
Se fosse possibile, sarebbe favorevole a terminare il campionato in estate?
“Assolutamente, non vediamo l’ora. Sarebbe giusto, il campionato va portato a termine stabilendo promozioni e retrocessioni sul campo e non a tavolino. Nessuna squadra probabilmente riuscirà a ritrovare l’alchimia di prima ma non importa. La promozione sarebbe un sogno e una responsabilità perché in Serie A il livello è altissimo e al primo errore prendi gol”.
Secondo molte biancocelesti, il suo approccio nella gestione del gruppo è cambiato. Si sente diverso rispetto alla prima avventura con la Lazio?
“Ho guidato una parte di questo gruppo alla mia prima esperienza in panchina. Ho capito gli errori fatti e li ho migliorati, così ho capito come relazionarmi meglio con loro. Dall’altra parte ho anche ritrovato persone più mature, migliorate anche a livello mentale. Siamo semplicemente nel posto giusto al momento giusto”.
Credit Photo: Lazio Women