Sara Penzo non è più una giocatrice del Tavagnacco. Dopo quattro stagioni, il portiere gialloblu ha lasciato la squadra a causa di impegni lavorativi che l’hanno portata a Roma. Una carriera importante quella dell’atleta originaria di Chioggia, classe 1989, cominciata con la maglia del Gordige e proseguita con quelle di Torres e Brescia oltre che della Nazionale. Nella sua bacheca, Penzo, ha 2 Coppa Italia (una vinta con il Tavagnacco) e un Campionato d’Europa Under19 conquistato con l’Italia. Negli ultimi mesi era ferma ai box a causa della frattura dello scafoide.
Partiamo dalla fine della storia: cos’è successo? Perché lasci il mondo del calcio femminile?
«Diciamo che ‘lascio’ il mondo del calcio tra virgolette, perché in questo momento ho ricevuto una promozione importante al lavoro: un posto in cui credo che potrà rappresentare il mio futuro. Purtroppo il calcio, non considerandoci professioniste, non mi può garantire un futuro».
Eri ferma per infortunio. Questo ha ‘aiutato’ nella tua scelta o la sofferenza è stata comunque grande?
«Sì, ero ferma per un infortunio importante per un portiere, ma questo non vuol dire che abbia calcolato la mia promozione: il lavoro e il calcio li ho sempre vissuti al massimo e stavo sperando in un rapido ritorno in campo. Anche per questo la consapevolezza di lasciare il calcio giocato, specialmente ai massimi livelli, non è certamente facile da affrontare per una persona che gioca da quando ha 5 anni. Il calcio è sempre stato la mia vita, mi ha fatto crescere come persona e mi ha resa ciò che sono, quindi lasciarlo è comunque una sofferenza».
Giochi nel Tavagnacco dal 2013. Cosa ti ha dato questa squadra e cosa pensi di avere dato tu ai colori del Tavagnacco?
«Il Tavagnacco mi ha dato la possibilità di giocare la Champions e di vincere una Coppa Italia facendomi vivere esperienze che non avevo ancora vissuto. Ringrazio il presidente Moroso per avermi sempre fatta sentire bene in questa squadra e per quello che fa per noi».
Cosa vuoi dire a tutti i tifosi friulani che in questi anni ti hanno sempre sostenuta?
«Ai tifosi dico grazie per avermi sempre sostenuta e per sostenerci sempre e comunque. Continuate così!!».
Nella tua carriera hai indossato molte maglie importanti, Nazionale compresa. Qual è stato il momento più bello?
«Eh già, nella mia carriera ho vestito tante maglie compresa quella della Nazionale, grazie al fatto che ho sempre cercato di diventare una giocatrice più completa e d’esperienza. I momenti più belli della mia carriera sono due: l’esperienza a Basilea, poiché affrontare il professionismo a 20 anni mi ha fatto fare quel salto di qualità sia calcistico che personale che ho sempre ricercato, e poi aver vinto il Campionato Europeo con l’Under 19 ed essere scelta come miglior portiere della competizione. Quelle partite, quei momenti, fino a quando ho alzato la coppa, sono ricordi che resteranno impressi nella mente e nel cuore per sempre».
E’ cambiato in questi anni il calcio femminile? Se sì, in meglio o in peggio?
«In questi anni purtroppo è cambiato il calcio femminile, e dico purtroppo perché ci sono situazioni a mio avviso discordanti. Cinque anni fa sembrava che si stesse lavorando per una crescita effettiva del movimento, ma poi invece ho assistito a uno stallo. I fondi, gli sponsor sono sempre meno, quindi penso sia improbabile una crescita effettiva del movimento nei prossimi anni. Anche perché, finchè non verremo riconosciute per lo meno come semi-professioniste, non si potrà mai cambiare niente e ci troveremo sempre costrette a scegliere tra passione e lavoro. Spero tanto che ci possa essere un futuro per tutte quelle bambine che nutrono una passione per il calcio».
C’è un portiere nel Campionato di serie A femminile di oggi che ti piace più degli altri?
«Se c’è un portiere in campionato che mi piace più degli altri? Mah, sarò sincera. Credo che la più completa in questo momento in Italia sia Stéphanie Öhrström, aiutata sicuramente dal fatto che si allena anche come una professionista nella Fiorentina».
Cosa auguri al Tavagnacco?
«Al Tavagnacco auguro di raggiungere gli obbiettivi prefissati a inizio stagione e di ottenere tutto il meglio che si può da questo campionato».