Photo Credit: Stefano Petitti

L’Hellas Verona Women ha centrato la sua vittoria in Serie B, imponendosi sul Tavagnacco per 3-2 nel quart’ultimo turno del campionato cadetto, dove le mastine hanno saputo avere la meglio sulle friulane rimontando lo svantaggio iniziale di due reti.
La squadra di Matteo Pachera, che rimane al quinto posto con cinquantuno punti, guarda fiduciosa al finale di stagione, soprattutto grazie all’apporto di una delle veterane presenti nel club scaligero: stiamo parlando di Rossella Sardu, centrocampista classe ‘98 che veste la maglia gialloblù per il quarto anno di fila.
La nostra Redazione ha raggiunto Rossella, che tra l’altro è diplomata in Scienze Motorie e ha realizzato un gol stagione contro l’Arezzo, per risponderci ad alcune domande.

Rossella cosa significa per te il calcio?
«Il calcio è la mia passione più grande».

Come ti ha “stregato” il pallone?
«Non ho ricordi di me senza un pallone tra i piedi. Mi ricordo invece che mio padre mi portava sempre con lui alle sue partite e a giocare con gli amici: è grazie a lui se amo il calcio».

Cosa ti ha spinto a diventare una centrocampista?
«Non sono diventata centrocampista. Ci sono nata. Sono stata sempre lì in mezzo; ho iniziato come esterno, ho fatto il trequartista, la mezz’ala ed ora gioco centrale».

Da quattro anni fai parte dell’Hellas Verona Women. Cosa ti ha portato a restare in questo club?
«I motivi per il quale sono rimasta sono differenti. Principalmente per la stima che ho e che sento da parte della società e perché, ogni giorno che vado al campo, so di essere nel posto giusto».

La stagione del Verona, a tre turni dalla fine, dice quinto posto in Serie B. Sei contenta del piazzamento che sta avendo la squadra in questo momento?
«È oggettivamente impossibile essere contenti di questo piazzamento, per la squadra che siamo e per quello a cui puntavamo a inizio anno. Ma sono felice per il grande percorso che abbiamo fatto, e stiamo facendo in questa seconda parte di campionato».

Delle gare affrontate in campionato col Verona quest’anno c’è una che ti ha dato delle belle soddisfazioni? E una partita che, invece, non ti è piaciuta?
«La vittoria con la Lazio è stata la più bella per diversi motivi, la peggiore quella persa a Terni».

Affrontiamo il successo arrivato domenica, e in rimonta, contro il Tavagnacco. Quanto conta, per te, questa vittoria?
«Conta tre punti. Riguardo la rimonta mentre giocavo, non ho mai dubitato su come sarebbe finita».

Tra l’altro, per te la gara col Tavagnacco non è stata una partita come tutte le altre, dato che tu hai indossato la divisa delle friulane per tre stagioni.
«Domenica non ho pensato a nulla del mio passato, sono scesa in campo pensando solo a vincere».

La Serie B sta arrivando al rush finale, e il Verona partirà andando domani in casa del Genoa che, attualmente, e in lotta per la salvezza, e contro la tua squadra le genoane avranno voglia di fare risultato…
«Loro avranno sicuramente un motivo forte, noi invece una grande motivazione, vedremo chi la spunterà».

Che valutazione dai sulla Serie B di quest’anno?
«Positivo. È un campionato che ha alzato l’asticella rispetto al passato».

Chi andrà, secondo te, in Serie A tra Napoli, Lazio e Cittadella?
«Difficile dirlo oggi…».

Torniamo al tema ex squadre e in Serie B c’è anche la Torres, club con cui hai mosso i primi passi nel calcio che conta e ora sta lottando per restare in cadetteria. Pensi che le sassaresi possano centrare la salvezza?
«Certo che sì. Spero che la Torres possa mantenere la categoria».

Il professionismo può aver dato una svolta alla crescita del calcio femminile italiano o no?
«Sicuramente. E mi auguro che presto il professionismo possa arrivare ad inglobare anche la Serie B, per permettere a più ragazze possibili di vivere di quello che amano, e di conseguenza crescere insieme al movimento stesso».

Come sei fuori dal campo?
«Sono una persona diretta, attenta e riservata che dà sempre il massimo in ogni cosa che fa».

Nella tua vita c’è anche una Laurea in Scienze Motorie, segno che tu hai già delle idee chiare sul tuo futuro…
«Ho sempre vissuto di sport e vorrei continuare a farlo, anche quando smetterò di giocare a calcio».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Verona in vista delle ultime tre gare di campionato?
«Loro lo sanno: “Non per giocarle…”».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Hellas Verona Women e Rossella Sardu per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.