Tante richieste, tante possibilità un solo amore: anche quest’anno Rosalia Pipitone ha declinato ogni offerta per restare la numero uno della Res Roma, squadra con cui si appresta a vivere la sesta stagione, la quarta consecutiva in serie A.
In questi giorni è con il resto del gruppo a Cascia e ci parla delle sue scelte, delle sue compagne, del capitolo nazionale e della lotta scudetto…
Inizia la tua sesta stagione in giallorosso. Cosa ti ha spinto a rifiutare le tante offerte che hai ricevuto e a rinnovare il tuo rapporto con la Res Roma?
Anche questo anno ho fatto una scelta di cuore; qui per me è una seconda casa (famiglia) per il rapporto che si è creato con il mister, staff e società in questi anni.
Che campionato sarà il vostro?
Come gli altri anni lotteremo ogni partita per raggiungere la salvezza il prima possibile. L’obiettivo resta quello anche se dato l’equilibrio del campionato, speriamo di riuscire a scalare qualche posizione rispetto gli altri anni.
Quest’anno torna ad allenarti Mauro Patrizi. Di lui che mi dici?
È un grande, un allenatore molto capace e preparato; con lui ho sempre avuto un’intesa ottima. L’anno scorso mi è mancato tanto e sono felice che quest’anno ritornerà ad allenare i portieri della Res.
Cambio alle tue spalle… Serena Caporro va a difendere i pali della Vis, e al suo posto è arrivata Alessia Parnoffi. Cosa mi dici di entrambe?
Serena è una ragazza seria e preparata che per problemi di lavoro non potrà stare con noi; perdo una compagna con la quale ho lavorato benissimo in tutti questi anni, anche se resta nel nostro ambito. Alessia l’ho conosciuta da poco ma si vede subito che è dotata ed ha voglia di crescere.
Capitolo nazionale : in tanti ti vorrebbero in azzurro ma finora Cabrini l’ha vista diversamente. Ci speri ancora?
Ci spero sempre ma le scelte di un allenatore non si discutono; va bene così, io penso sempre a far bene con la mia squadra.
Capitolo scudetto: chi vincerà il tricolore?
Sarà una bella lotta, ma il Brescia è ancora un passo avanti le altre.
Chi sarà la nuova Panico, intesa non solo come bomber ma come icona del calcio femminile italiano?
Ancora non ho visto una giocatrice che oltre le doti tecniche abbia la personalità della Panico.