Roberta D’Adda ha parlato ad Inter TV della sua quotidianità in questo periodo:
“Io sto bene, non è facile non poter uscire anche perchè allenarsi in casa non è la stessa cosa, ma mi ritengo sicuramente fortunata perchè ci sono persone che stanno davvero male. Per gli allenamenti porto tutti gli attrezzi sul mio terrazzo che è grande, almeno mi alleno all’aria aperta che è la cosa più bella. È chiaro non è come essere al campo, mi manca la palla e anche tutte le mie compagne, seguo il programma che ci ha dato il preparatore e spero si possa tornare presto alla normalità”.
“In questo periodo a casa sto dedicando anche molto più tempo alle lezioni: sto studiando per diventare osteopata. Poi mi piace leggere, ho appena comprato tre libri e spero di finirli. Mi sono rivista tutte le serie di Friends che mi fanno morire dal ridere e infine coltivo la mia passione per il giardinaggio con alcune piante che ho sul terrazzo”.
“L’anno scorso ho allenato l’Under 10, è stata una bellissima esperienza. È chiaro ti senti responsabile della loro crescita essendo cosi piccole quindi non è cosi semplice, però è bello perchè vedi tanti miglioramenti e ti danno molte soddisfazioni. In futuro si vedrà, di certo mi piacerebbe restare sui campi”.
“Naturalmente io mi frequento di più con Lisa, Tare e Regina perchè essendo più grandi abbiamo più cose da condividere ma ti assicuro che la squadra è una bella unione di giovani ed esperte. Con Lisa e Tare ho condiviso tanti anni di carriera, gioie, dolori ed è stato bello ritrovarsi. Con Regina ci siamo conosciute invece l’anno scorso ed è nato subito un bel rapporto e c’è tanta sintonia”.
“L’anno scorso ho fatto la scelta di scendere di categoria per avere comunque più tempo per lo studio poi quest’anno mi è stato chiesto di restare per aiutare la squadra nella sua crescita, soprattutto per le più giovani. C’è un grande potenziale in squadra e dunque ho accettato volentieri la sfida. E quindi mi sono ritrovata, felicemente, in Serie A”.
“In questo momento c’è tanto tempo per pensare. Ed il pensiero va sicuramente al fatto che nella vita di prima eravamo tutti troppo frenetici, nel lavoro, negli affetti. Non ci prendevamo tempo per i nostri cari. Cosa che di certo dopo tutto questo faremo. E cosi ugualmente per il calcio. Penso che non ci saranno più le lamentele del tipo facciamo troppi allenamenti. Adesso mi mancano tutte le cose: lo spogliatoio, le compagne, il campo. Questo periodo ha portato via tante vite, molta gente non riesce nemmeno a salutare i propri cari. Io ho perso mia nonna, non di Coronavirus, però è stato comunque un momento surreale. Non riuscire a salutarla perchè comunque ci sono delle restrizioni. Insomma ti rendi conto di quelli che sono i valori veri”.
Credit Photo: Arnaldo Cavallotti