Roberta Aprile, portiere dell’Inter e della Nazionale Italiana Under-19, si è raccontata in diretta video a Inter TV:
“Sono rientrata a casa, in Sicilia, mi sono fatta la quarantena in stanza. La situazione non è delle migliori, ci sono tanti problemi, i tamponi sono in ritardo, ma pian piano ne usciremo tutti insieme. Gli allenamenti? Cerco di fare esercizi, anche se è non facile. Per fortuna ho una terrazza e quindi riesco a fare esercizi con la palla, e poi ho fatto quel video ironico sui social usando un materasso che ho ritrovato e mi sono fatta due “tuffi””.
“Mio padre mi ha trasmesso questa passione, da piccola andavo al campo con lui e ci portavamo il cane che purtroppo ora non c’è più, ma mi mettevo a giocare con lui mentre in campo mio padre si allenava. Lo studio? Io sono iscritta a Discipline sportive, ma ora non la sto seguendo molto, diciamo che mi sono presa una pausa dallo studio. Da quando sono dai miei invece sto imparando a cucinare, prima ero una frana. E soprattutto mia mamma mi sta mettendo a fare qualunque tipo di lavoro in casa perché non mi sopporta più. Almeno mi tiene occupata!”
“A Milano vivo con Quazzico che viene come me dal Bari, poi con Colombo e Fracaros. Col loro inevitabilmente si è creato un legame più forte perché le vivo h24 però anche con Eleonora Goldoni ho legato tanto e Beatrice Merlo. Alcune le conoscevo per averci giocato nelle nazionali giovanili. Chiara (Marchitelli ndr) per me è un pò compagna di squadra, un pò mamma, un pò allenatrice, fa un pò tutto. Quando ho l’umore basso viene da me mi da consigli. Per me è un bellissimo rapporto”.
Essere stata convocata in Nazionale maggiore è stata un’emozione fortissima. Quando me l’hanno detto ero in campo, avevamo già iniziato l’allenamento ma da li è passato tutto in secondo piano. Non ho pensato più ad altro, credo sia stato il giorno più bello! Per il mio futuro mi auguro di vincere qualcosa con l’Inter e chissà spero anche con la Nazionale. Ovviamente lavorando duro perchè per rimanere anche in nerazzurro e comunque a questi livelli uno deve lavorare tanto senza mai smettere di voler superare i propri limiti”.
Credit Photo: Federico Fenzi