I gol e gli assist non mancheranno alla Fortitudo. Rachele Peretti, centrocampista offensiva, ha sbloccato il punteggio nella trasferta di Jesi, nell’ultima partita in casa contro il Vicenza, e ha diretto il gioco contribuendo, insieme alle sue compagne, alla conquista di due importanti vittorie.
Il gol nell’ultima partita di campionato, contro il Vicenza (3-0, ndr), ha rappresentato la 70° marcatura in serie B con la Fortitudo Mozzecane: un bel bottino.
«Sono tante reti, come tanti sono gli anni passati con la Fortitudo Mozzecane. Credo che questa cifra sia il frutto di tutti gli anni di lavoro sul campo. Non sono un attaccante, ma ho il senso del gol, e per questo motivo non intendo fermarmi a queste settanta marcature».
Oltre che il gol, una della sue caratteristiche migliori è l’assist: far segnare le sue compagne le dà soddisfazione come far gol?
«Fare gol nel calcio è la cosa più bella, perche la rete è la finalizzazione di tutto il lavoro di squadra; fare un assist importante dà quasi la stessa gioia di segnare. Non ho mai avuto problemi di egoismo: se mi trovo in una situazione in cui capisco che è meglio passare la palla anziché cercare il gol personale, servo la mia compagna. L’importante è il risultato, per questo motivo se segno io o un’altra giocatrice va bene in ogni caso. In ogni partita cerco sempre di aiutare le mie compagne ad arrivare alla conclusione».
Durante le partite spesso lancia le sue compagne con aperture di prima veloci e precise: la visione di gioco è una caratteristica che si acquisisce con l’esperienza oppure è una dote naturale?
«La visione di gioco si può migliorare grazie alla tattica, lavorando sugli spazi e sui movimenti. Penso però che per buona parte sia una caratteristica innata, perché ogni giocatrice nasce con un ruolo e con dei punti di forza propri. Io ho la propensione a creare gioco e a fare assist, è una cosa che mi è sempre appartenuta, ma ho anche lavorato a livello tattico per migliorare sempre di più questa mia peculiarità».
Essere uno dei punti di riferimento della squadra, soprattutto dal punto di vista tecnico, è una responsabilità: come vive questo?
«È una responsabilità ma non mi preoccupa, anzi mi fa piacere. Mi motiva a lavorare sempre bene, anche perché quando le più giovani arrivano a giocare in prima squadra desidero che abbiano qualcuno da poter guardare per potersi migliorare. Per me è un piacere essere un punto di riferimento tecnico, non vivo questo fatto con pressione o ansia».
È una giocatrice in grado di segnare con entrambi i piedi, capace di calciare le punizioni e abile nel dribbling: qual è stato il gol più bello che ha segnato con la maglia della Fortitudo?
«Il gol contro il Fiammamonza nell’anno della promozione in serie A. Ho tirato di contro balzo all’incrocio da fuori area».
In campo ha dei modelli?
«Non ho un modello particolare. Guardo molto il calcio, mi piacciono la serie A, la serie B e anche campionati esteri come ad esempio la Premier League; quindi cerco di prendere ispirazione da tanti giocatori. Un tempo avevo la passione per Roberto Baggio, adesso invece apprezzo Cristiano Ronaldo per la potenza, l’atletismo e il suo numero di maglia, il 7, lo stesso che ho io».
Nella scorsa stagione lei è stata la miglior marcatrice della squadra: le piacerebbe ripetersi quest’anno?
«La scorsa stagione ho segnato 13 gol. Non ero del tutto contenta perché avrei voluto farne di più. Voglio segnarne tanti in questa stagione, anche perché solo attraverso i gol io e le mie compagne possiamo arrivare ad ottenere buoni risultati. Voglio migliorare la statistica dei 13 gol. Quest’anno sono partita a rilento, ora però mi sono sbloccata e spero di continuare a segnare e a giocare bene».
Nelle prime partite di campionato la squadra ha lasciato punti per strada, ma ora sembra che ci siano più concretezza ed entusiasmo: qual è stata la svolta secondo lei?
«Nella prima parte di campionato, a mio avviso, abbiamo perso punti per vari motivi, anche un po’ per sfortuna forse. L’unica partita in cui non abbiamo meritato di portare a casa punti è stata la trasferta contro il Castelvecchio (2-1, ndr), non tanto per merito delle avversarie quanto piuttosto per demerito nostro, perché eravamo assenti in campo. Ora sembra che siamo una squadra con più equilibri e non penso ci sia stato un momento particolare di svolta: il segreto è lavorare tatticamente ed essere unite in campo. Non possiamo più permetterci di perdere punti per strada, non possiamo mollare, dobbiamo continuare a lavorare e ci toglieremo soddisfazioni».
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