L’unica società friulana a giocare in Eccellenza è il Prata Calcio. La società presieduta da Paolino Zanutto è guidata in panchina da Nicola Anzanello, e capitanata da Laura Fagotto. Abbiamo raggiunto, per una breve intervista, due pedine dell’organico delle gialloblù ovvero Aloe Cristiana, centrocampista calabrese classe 1982 al primo anno con il Prata, e Linda Bortolussi, classe 1996 d San Vito al Tagliamento al quarto anno in gialloblù.
Linda: “La passione per il calcio è nata già quando ero una bambina, ma era un sogno ad occhi aperti. Andavo a vedere le partite di mio cugino e giocavo con lui o da sola in giardino. Trascorrevo le giornate a prendere a calci tutto ciò che mi passava per i piedi e sognavo. Sognavo di poterci giocare anche io un giorno, ma l’ostacolo da superare era il parere dei miei genitori che mi hanno spinto a fare altri sport, come nuoto, danza e basket. Alla fine, ho insistito talmente tanto che si sono rassegnati e in terza media finalmente potevo indossare gli scarpini ed essere felice. Prima di questa annata ci sono stati momenti importanti ed esperienze uniche. In particolare i campionati con la Sanvitese e qui al Prata. Sia in Primavera, con mister Poli, e in prima squadra dove è arrivata la Coppa Regione nel 2013 con mister Agnoletti, rivinta nel 2016. Poi sono arrivate le esperienze indimenticabili con la Rappresentativa”.
Cristiana: “Provengo da una famiglia di calciatori. Mio padre e i sui 5 fratelli hanno tutti giocato a calcio. Praticamente ho il calcio nelle vene. Ho iniziato a giocare da piccolissima con i maschi, per strada, in cortile, ovunque. Successivamente sono passata nella squadra allenata dal mio papà, ma ho disputato il mio primo campionato ufficiale a 15 anni tra le fila del Cus Cosenza, in Serie C nel 1997-1998. Al mio primo anno abbiamo conquistato la promozione in Serie B. Poi diversi anni di B con il Cus Cosenza, il trasferimento alla Polisportiva Olimpica Corigliano nel campionato 2002-2003 con promozione in Serie A2, ed il ritorno al Cus Cosenza fino al 2008. Per quattro anni consecutivi dal 2008 al 2012 per me la Serie A2: con l’Olimpica Francavilla, in Puglia, per i primi tre anni e con il Real Cosenza nell’anno 2011-2012. Nel 2012-2013 poi il passaggio nella Serie A di calcio a 5 prima con la Jordan di Montalto Uffugo e poi con l’Atletico Belvedere. Da allora un lungo stop fino ad approdare quest’anno al Prata Femminile“.
Linda siete alla quarta stagione con questa società. Chi sono stati i promotori per la nascita di questo club e cosa ricordi dei primi allenamenti?
“I promotori di questa squadra sono stati il mister Poli e diversi componenti della società, in primis il Presidente, che hanno creduto sin da subito in questo progetto. Sicuramente c’era il dubbio e il timore, intorno a questa società, sui traguardi e i risultati che questa squadra potesse raggiungere. Questo però riguardava, in particolare, quelle persone che non sostenevano direttamente il calcio femminile. Noi sapevamo che potevamo diventare qualcosa di importante fin dai primi allenamenti, durante i quali si viveva un’atmosfera felice, pronte a farci conoscere e a conoscerci“.
L’anno successivo 2019-20 ci siamo qualificate per la fase Élite del campionato, arrivando seconde nel nostro girone. Tuttavia, causa Covid-19, non è stata disputata la seconda fase ed è salita di categoria la Triestina. La stagione 2020 prima dello stop ci ha visto vincere due su due le partite di campionato e l’unica partita di coppa disputata“.
“Le ragazze e lo staff del Prata Femminile sono stati eccezionali fin dal primo
giorno. Mi sono sentita accolta come fossi parte del gruppo da tempo, nonostante la
differenza di età con la maggior parte di loro. E’ bello, dal mio punto di vista, questo
confronto generazionale dentro e fuori dal campo“.
“Il nostro obiettivo è dimostrare di potercela giocare con tutti fino all’ultima
partita, sia in coppa che in campionato, e solo alla fine tirare le somme. Le prime gare, due di coppa e l’esordio in campionato, sono andate come volevamo ottenendo tutte vittorie“.
“Ci dispiace aver dovuto interrompere visto il nostro inizio scoppiettante. Era importante continuare ad allenarci insieme sul campo perché ci permetteva di crescere e provare diverse soluzioni di gioco. In questo periodo ognuna di noi si allena individualmente seguendo i consigli del nostro allenatore che, anche a distanza, è sempre presente. Ovviamente la nostra speranza di poter ricominciare al più presto è sempre viva. Stiamo già scalpitando”.
Linda come sta crescendo il movimento femminile nella vostra regione?
“Purtroppo, in questi anni nella nostra regione il calcio non sta crescendo ed è un peccato. Essere costrette a partecipare ad un campionato fuori dalla nostra regione. Ci vorrebbero più persone disposte ad accogliere il desiderio di giocare a calcio delle piccole bambine, abbattendo tutti gli stereotipi e pregiudizi del caso“.