La Sezione Orientale Veneto dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio ha organizzato, in collaborazione con l’AC Noventa, per domani alle ore 20:00 presso la Sala Consiliare Comunale di Noventa del Piave, in provincia di Venezia, un incontro di formazione dove si parlerà sulla gestione della settimana di una squadra di calcio femminile e principi di calcio funzionale. Ospite della serata l’allenatore del Cittadella Women Salvatore Colantuono.
A parlarci di questa serata, e molto altro, è Giuseppe “Pino” Rauso, Presidente AIAC Veneto Orientale dal 2021, nonché ex coach del Portogruaro Femminile.
Pino prima di tutto ci puoi spiegare, in modo dettagliato, l’evento che organizzerà lunedì l’AIAC Orientale Veneto?
«Noi organizziamo per gli allenatori, iscritti e non, dei corsi di aggiornamento e delle giornate di confronto su ogni argomento: in questo caso abbiamo scelto il calcio femminile, parlando di come viene gestita una squadra femminile durante la settimana e quali sono i principi utilizzati in ogni allenamento e, per questo, abbiamo contattato l’allenatore del Cittadella Women Salvatore Colantuono».
Quant’è stato importante realizzare quest’incontro di formazione?
«Lo reputo molto importante, perché il calcio femminile, sebbene sia in espansione, è ancora trascurato, e tutti gli allenatori devono capire che allenare una squadra femminile ha la stessa importanza di quello maschile, dove l’unica differenza è che le ragazze si approcciano più tardi al calcio rispetto ai ragazzi, anche se ci sono sempre più piccole che si avvicinano al mondo del pallone».
Da due anni sei Presidente dell’AIAC Veneto Orientale. Che risultati sono stati raggiunti sotto la tua presidenza?
«Siamo riusciti a realizzare dei webinar e dei corsi di aggiornamento anche in presenza, cercando di trattare vari argomenti che possano interessare il pianeta calcio, che va dai Match Analyst ai settori giovanili. Ma obiettivo che è già stato parzialmente raggiunto è quello di aver dato la possibilità agli allenatori esonerati entro il 30 novembre di poter allenare anche nel resto della stagione».
Quali saranno i prossimi obiettivi che vorresti portare a casa entro la fine del mandato?
«Il prossimo obiettivo è quello di dare più importanza al calcio femminile, perché è un mondo che dà soddisfazioni».
Come si sta muovendo la Sezione Orientale Veneto dell’AIAC sul calcio femminile?
«Per la prima volta, abbiamo come vicepresidente una donna, Elena Faggiani e con lei, grazie alla sua esperienza sia come calciatrice che come allenatrice, possiamo avere delle idee che poi possiamo proporre e cercare di sviluppare in futuro».
In che modo il calcio femminile giovanile deve crescere?
«Bisogna dire ai genitori che il calcio è uno sport per tutti, quindi è fondamentale che le ragazze debbano approcciarsi subito al calcio, in modo da avere più esperienza e più prospettiva per il futuro, mentre gli allenatori debbano lavorare di più sui principi di gioco che sugli schemi».
Come sta il movimento calcistico femminile veneto?
«A livello di prima squadre ci sono realtà importanti, come Chievo, Verona, Cittadella, Vicenza, Portogruaro e Venezia. Non siamo messi male, ma in Serie A non c’è nessuna formazione veneta, speriamo che il Cittadella possa fare quest’anno il salto di categoria».
Tu sei stato tecnico del Portogruaro e, attualmente, si trova invischiato in zona play-out del Girone B di Serie C. Pensi che le venete possano restare in questa categoria?
«Secondo me la squadra hai i mezzi per restarci, ha recuperato Giorgia Furlanis per infortunio, una che in questa categoria può fare la differenza».
Inoltre, tu non sei solo Presidente AIAC, ma se anche coach dell’attuale mister Under 17 in rosa del Pordenone…
«Sebbene abbiamo ragazze sotto età di due anni, mi rendo conto di avere un’annata molto utile per me, perché noto un importante livello di crescita, e mi permette di agire con loro anche sui particolari, cercando di correggere anche quelle cose che possono persino essere scontate».
Riuscirà l’Italia a fare bene quest’anno al Mondiale?
«Il calcio femminile in Italia sta cercando, anche grazie al professionismo, di crescere, nonostante l’Europeo dello scorso anno non sia stato al di sopra delle aspettative, ma secondo me al Mondiale l’Italia può dire la sua».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Associazione Italiana Allenatori di Calcio Veneto Orientale e Pino Rauso per la disponibilità.