Photo Credit: Giorgio Baratti

Il Fiammamonza è riuscito a centrare il terzo risultato utile nel Girone A di Serie C, strappando un punto alla Lucchese nella diciottesima giornata di campionato. A dare la rete del pari alle brianzole, che restano tuttavia al penultimo posto con sette punti, ci ha pensato Olga Ferraro, centrocampista classe ’99 che, dopo esperienze al Milan Ladies, Bareggio, Accademia Vittuone e Speranza Agrate, veste la divisa biancorossa da due anni. La nostra Redazione ha raggiunto Olga, che in questa stagione ha messo a referto tre reti, per risponderci ad alcune domande.

Olga cosa ti ha convinto a diventare una calciatrice?
«Io credo di essere nata amando questo sport, ho iniziato giocando forse senza nemmeno rendermene conto, senza sapere che quello che stavo facendo si chiamasse “calcio”. Non c’è un qualcosa che mi abbia convinto se non il calcio stesso, è un po’ smielato, o forse è solo la normalità, ma è comunque così».

Perché ha deciso di diventare una centrocampista?
«Non è stata una decisione vera e propria, ho provato diversi ruoli da quando ero piccola e solo a centrocampo mi sono sentita davvero nel mio ruolo diciamo. Volevo avere la possibilità di esserci sempre. Di rendermi utile in ogni fase di gioco».

Da due anni sei al Fiammamonza. Cosa ti ha portato a restare in questo club?
«Innanzitutto, mi sono trovata bene qui, non mi hanno fatto mancare mai nulla. E poi, uno dei motivi principali, è stato l’infortunio che ho subito a maggio: ho rotto il metatarso sinistro, e mi sono operata a giugno, per cui le tempistiche non erano troppo prevedibili, e non sembravano brevi. Io non sapevo come sarei tornata. Non essendomi mai rotta nient’altro prima d’ora, non sapevo come avrebbe reagito il mio corpo e anche la mia testa, e il Fiammamonza per me ha rappresentato un porto sicuro. Sapevo che, in qualsiasi caso, mi avrebbero aspettata e aiutata. Sicuramente l’infortunio ha influito, ma non solo».

Parliamo della stagione corrente del Fiammamonza, che dice penultimo posto nel Girone A di Serie C dopo diciotto gare. Come giudichi l’attuale piazzamento della squadra?
«Per quest’anno sicuramente non pensavamo di arrivare prime, ma certamente nemmeno di trovarci in questa posizione. Siamo un gruppo giovane con qualche elemento con esperienza sì, ma la maggior parte delle ragazze non aveva mai fatto la Serie C. Dobbiamo crescere tanto, sicuramente quest’anno per tante di noi può rappresentare un anno di crescita, sotto tanti punti di vista. Poi cercheremo sempre di non mollare, fino alla fine».

Domenica è arrivato il terzo risultato positivo in campionato, pareggiando 1-1 contro la Lucchese. Quanto vale, dal tuo punto di vista, questo punto ottenuto contro le lucchesi?
«Il punto ottenuto domenica sicuramente ci ha dato morale, che quest’anno ci sta mancando tanto. Ma al di là del punto ottenuto, sono contenta per l’atteggiamento con cui siamo entrate in campo. Non è facile continuare a crederci, non è facile entrare in campo la domenica con la voglia di fare bene ma allo stesso tempo con la paura di perderne un’altra e domenica è stato proprio l’atteggiamento mentale, che a volte ci manca, la chiave della partita. È solo un pareggio, un punto ma che per noi vale molto di più».

La gara contro la Lucchese è stata per te una doppia soddisfazione, visto che hai realizzato il gol che, alla fine, risulterà decisivo nell’economia della partita…
«Sono contenta per il gol, ma più che altro sono contenta per la squadra, ce lo meritavamo».

Ora per il Fiammamonza ci sarà il Vittuone. Cosa dovrà fare la squadra per centrare un esito che possa essere soddisfacente per la squadra?
«Sicuramente col Vittuone non sarà una partita facile, basta vedere il passivo dell’andata (la gara era finita 6-0 per le biancoverdi, ndr). Ma noi vogliamo provare a fare il nostro, poi vedremo come andrà, e nel caso saranno state più brave loro. Noi ci dobbiamo credere, da qui all’ultima partita».

Che impressioni hai sul Girone A di Serie C a dodici partite dalla fine?
«Questo è un girone, secondo me, ancora aperto e resterà così fino all’ultimo. Non so fare previsioni. Pavia e Freedom, secondo me, sono le più pronte e più complete, mentre in basso ce la dovremo giocare davvero tutte fino alla fine».

Cosa manca al calcio femminile italiano per essere al top delle potenze mondiali?
«Per essere al top delle potenze mondiali non so esattamente cosa servirebbe, ma comunque bisogna sottolineare che negli ultimi anni il calcio italiano sta crescendo e quindi deve cercare di cavalcare quest’onda.

Sicuramente lavorare partendo dai settori giovanili può aiutare a costruire delle basi solide per il futuro e molte società lo stanno già facendo da tempo».

Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Al di fuori principalmente studio. Sono al quinto anno di Giurisprudenza alla Statale di Milano. Per una mia indipendenza personale poi lavoricchio anche, ma fondamentalmente i miei principali impegni sono Università e calcio».

Che obiettivi vorresti portare a casa quest’anno?
«Nel momento in cui è iniziata la stagione il mio obiettivo principale era cercare di riprendermi e ripartire al più presto, ma adesso è quello di essere utile alla squadra. Quest’anno ho una responsabilità in più e mi sento ancora più in dovere di dare di più, di fare di più. Spero che andrà bene, noi non molliamo».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la SC Juvenilia Fiammamonza e Olga Ferraro per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.