La Gioiese femminile è un club calabrese, di Gioia Tauro, che ha preso parte all’ultimo torneo d’Eccellenza regionale. La squadra di Reggio Calabria, trainata dal tecnico Giuseppe Spanò, ha visto nel capitano Noemi Commisso uno dei perni della formazione. Abbiamo raggiunto l’esterno destro di Siderno, classe 1990 cresciuta in Piemonte, per qualche battuta sulal formazione viola.
Noemi quale è stato il tuo approccio con il calcio?
“Come buona parte delle ragazze della mia età ho iniziato a giocare con i maschietti, a scuola e nel tempo libero. Inizialmente l’ilarità era alta ma man mano che vedevano l’abilità da parte di qualche ragazza questa scompariva. Ai tempi delle superiori mi sono distinta in un torneo studentesco, ottenendo uno dei premi per le migliori calciatrici con una proposta di entrare nella squadra femminile del Casal Monferrato. Ma a quel tempo, nonostante la passione era forte, decisi di dedicarmi allo studio”.
Per te poi le prime esperienze nel futsal per poi tornare al calcio ad 11 giusto?
“Si con il mio trasfermiento in Calabria entrai a far parte del Locri calcio a 5, realtà importante che vedeva presenti elementi molto esperti. Successivamente sono passata prima al Gioiosa e poi al Roccella, sempre nel futsal calabrese. Poi sono tornata al calcio ad 11 dove ho vestito la maglia dellla Gioiese”.
Come è andata la scorsa stagione per voi?
“In parte resterà un sogno che si avverava, un’esperienza bellissima condivisa con un gruppo unito in campo e fuori. Il campionato è durato poco, quindi i valori non erano completamente emersi. Sportivamente un grande peccato visto che è stata interrotta e per la motivazione tragica cha ha portato allo stop delle attiività. Inizialmente, durante la quadrantena, con le mie compagne facevamo spesso allenamento nello stesso momento immaginando di essere insieme pronte per ripartire”.
Tra non molto sarà tempo di ripresa anche nell’Eccellenza calabrese. Quanta voglia avete di riprendere?
“Si entusiasmo e voglia di ripartire a mille, specialmente dopo questo periodo fermo. Io non vedo l’ora di tornare in campo per riprendere gli allenamenti e nel frattempo come sempre resto in forma e non mi fermo mai. Non so con quale squadra disputerò il prossimo campionato, ma sono pronta a mettermi ancora in gioco”.
Come valuti il movimento del calcio in Calabria?
“Il calcio femminile è ancora molto sottovalutato e poco valorizzato, non cresce come in altre zone d’Italia soprattutto perché non si investono soldi. Inutile dire che in campo maschile qualcosa è diverso. In ambito femminile i budget sono esigui e spesso è più semplice tenere in piedi una squadra di calcio a 5 che attira molte ragazze, frenando cosi la crescita di quello ad 11. Mi sarebbe piaciuta come idea quella di unire il movimento lucano a quello calabrese per alzare l’interesse e il livello di gioco“.
Cosa rappresenta oggi per te il calcio?
“Il calcio a 11 è spettacolare, da quando indossi le scarpette a quando entri sul manto erboso. La trovo una grande emozione, unica. Spero di proseguire ancora per qualche anno. Conoscere nuova gente con la tua stessa passione è fantastico e indossare la fascia di capitano della squadra quest’anno mi ha riempito d’orgolio. Credo di essere crescuta tanto durante quest’anno, sia dal punto di vista calcistico che mentale e fare il capitano guidare un gruppo di ragazze meravigliose che porto nel cuore è stato un privilegio”.