L’inizio stagione non è stato dei migliori ma, come si dice in questi casi, la vera forza si trova sempre nei momenti più difficili. Le ragazze della Sassari Torres hanno così iniziato un percorso di rinascita guadagnando i primi 3 punti stagionali, arrivati dopo una vittoria in casa contro il Ravenna sotto il segno di Morena Iannazzo, attaccante classe 2002 proveniente dalla Primavera dell’Empoli. La numero 6 rossoblù è intenzionata a dare tutto per la gloriosa squadra nella quale si trova, pronta a risalire la china anche in campionato a suon di gol.
Ottimo esordio in Coppa Italia contro il Ravenna. Come avete gestito la partita?
“Questa partita era importante per noi, l’abbiamo preparata per due settimane, vista la pausa dopo il Cittadella. Siamo partite bene da subito, abbiamo creato tanto, abbiamo anche subito parecchio. Però alla fine abbiamo portato a casa i nostri primi 3 punti e questo ci ha dato fiducia e motivazione per migliorarci ancora”.
La vittoria è arrivata grazie a un tuo gol. Questo come ti fa sentire? Sei contenta della tua prestazione?
“L’emozione del gol è indescrivibile, il primo gol tra le grandi. L’anno scorso con l’Empoli ho esordito in Coppa Italia contro il Ravenna, le coincidenze: esordio e gol. Sono felice di come ho giocato, anche se c’è ancora molto su cui lavorare. Mi sono divertita tantissimo con le mie compagne di reparto, Bassano e Scarpelli, c’è stata un’ottima intesa e questo ci ha aiutate a diventare pericolose su tante azioni”.
Domenica di nuovo contro il Ravenna: come vi giocherete questo secondo incontro?
“Sarà una battaglia, secondo me una bellissima partita. Loro arriveranno molto concentrate e nervose, penso. La partita scorsa si era anche accesa parecchio. Noi saremo super cariche per far bene anche in campionato, perché la coppa è importante e stiamo andando bene, ma il campionato è tutta un’altra cosa. Stiamo lavorando per arrivare al meglio“.
Le iniziali difficoltà hanno condizionato il morale della squadra?
“Si, tanto. È normale che se lavori duro e i risultati non arrivano un po’ molli, il morale si abbassa e gli sbagli raddoppiano”.
Avete da poco un nuovo mister. Cosa è cambiato con l’arrivo di Marino?
“L’arrivo di Mister Marino ha cambiato tantissime cose, mi trovo e ci troviamo molto bene con lui. Gli allenamenti sono fondati su due concetti: divertimento e lavoro. Sembra strano da dire, uno strano accoppiamento, ma secondo me è un ottimo metodo di lavoro, ci sta ogni tanto la battutina per staccare un attimo; però, quando si lavora lo facciamo seriamente e questo ci ha portato ad avere fiducia in noi stesse, serenità e sorrisi”.
Alcuni infortuni sono stati grandi impedimenti per te. Come hai vissuto quei momenti? Cosa hai imparato da quegli stop forzati?
“Per fortuna non sono mai stati infortuni gravissimi e spero di non averne mai. Però si, ne ho avuti tanti e questi, a volte, mi hanno fatto pensare ‘ma che senso ha? Lavoro, lavoro, lavoro e poi mi fermo perché ho un problema’. Sono stati momenti difficili da superare, però grazie alla mia famiglia e a chi c’è sempre stato sono andata avanti. A volte basta una parola e la tua testa, il tuo cuore e la passione poi fanno il resto. Ho imparato che fanno parte di questo sport e che vanno presi con il giusto peso, rimboccarsi le maniche e ripartire”.
Che tipo di compagna di squadra sei, fuori e dentro il campo?
“Mi piace aiutare le compagne, in campo parlo molto, cerco di essere utile alla squadra. A volte mi arrabbio un po’, ma è normale, credo. Quando c’è l’agonismo e la cattiveria calcistica, difficilmente non ti arrabbi. Fuori dal campo mi piace molto ridere e scherzare, mi trovo bene con le mie compagne e mi piace stare in compagnia. Sono un’altra persona fuori dal campo, difficilmente mi arrabbio”.
Esordio in serie A e l’Empoli: cosa ti porterai sempre nel cuore di quel momento e di quel periodo?
“Empoli per me è come una seconda casa, quando posso torno sempre. È stata la mia prima esperienza fuori e sono stata per 3 anni, sono cresciuta lì. Ogni compagna, mister, dirigente, mi ha lasciato qualcosa che porterò con me sempre. L’esordio in A, che dire? È stata una sensazione bellissima, mi tremavano le gambe, ero euforica, non ci credevo. Tutti i sacrifici fatti da bambina che finalmente si concretizzavano. Non lo dimenticherò mai“.
Credit Photo: Beatrice Cirronis – Sassari Torres