Volge al termine l’anno solare 2017 ed è tempo di bilanci in casa Res Roma. L’anno che ci sta salutando sarà considerato dai tifosi giallorossi come l’ennesimo “anno d’oro” della storia del club: un prestigioso quinto posto nel campionato di Serie A 2016-17, la vittoria del trofeo “Beppe Viola-Arco di Trento” e soprattutto il terzo scudetto Primavera consecutivo, che ha portato le ragazze di mister Melillo a riscrivere la storia del campionato italiano Primavera, centrando un traguardo, quello dei tre successi consecutivi, che nessuno ha mai centrato finora. Nel complesso il 2017 ha portato 7 vittorie, 3 pareggi e 12 sconfitte nei due campionati di Serie A a cavallo di quest’anno solare, e cinque vittorie e due pareggi nel campionato Primavera.
Mister Melillo, “anima e corpo” della Res Roma, traccia un bilancio di questo 2017 e pone gli obiettivi per l’anno che verrà….
Buongiorno mister, si chiude l’ennesimo anno positivo per la Res Roma che ha chiuso la scorsa stagione con un ottimo posizionamento in Serie A ma soprattutto ha vinto il terzo scudetto consecutivo Primavera e il trofeo Beppe Viola – Arco di Trento….
Un anno importante che ci ha portato a marzo il trofeo Beppe Viola – Arco di Trento, a maggio un quinto posto in campionato, che è il nostro miglior risultato in A, e a giugno il terzo scudetto consecutivo Primavera (record per il calcio femminile), e soprattutto ha portato una crescita importante delle ragazze e del nostro movimento; un percorso che ci lascia assolutamente soddisfatti anche se in questi ultimi mesi la squadra meritava molto di più dei punti finora conseguiti.
Quali sono le ragazze che sono maggiormente maturate nel 2017 e da chi attendi l’esplosione definitiva nel 2018?
Direi che tecnicamente e come ragazze meritano menzione Simonetti, Palombi e Picchi, che sia in Primavera che in prima squadra hanno dato un contributo importante. In questi mesi ottima maturazione di Labate e il solito importante contributo di Greggi: le giovani sono linfa importante per noi.
Il 2017 può essere considerato la rinascita del capitano: Vanessa Nagni è tornata a giocare ad altissimi livelli ma soprattutto è sempre più una calciatrice che gioca a tutto campo e per la squadra…
Vanessa ha un rendimento sorprendente anche per me che la conosco bene: è difficilissimo trovare un’atleta che torni così forte dopo un parto; continuo a pensare che ha raccolto poco in carriera rispetto al valore, anche per qualche colpa sua, ma se avesse avuto le opportunità che hanno ora le ragazze a vent’anni, secondo me avrebbe giocato dieci anni in Nazionale; ora ha ancora cambiato pelle e imparato a giocare a tutto campo e per le compagne, leader vero e indispensabile.
Se dovessi assegnare il pallone d’oro nel calcio femminile italiano a chi lo daresti e perché?
Bonetti è forse la più brava in assoluto, comunque Pipitone in porta, Salvai con la Juventus è trasformata, Galli ora è tra le migliori a centrocampo, Bonansea ha tanto talento, a volte discontinuo, ma che apre le partite come nessun’altra.
Prospettive e speranze del 2018…
Mantenere la A, ancora una volta con il budget più piccolo sarebbe uno scudetto, e difendere i titoli Primavera con dignità e caparbietà.
Credit Photo: http://www.romafemminile.it/