Ai microfoni di Calcio Femminile Italiano si racconta Melanie Kuenrath, centrocampista del Trento Calcio Femminile. Classe 1999, di origini altoatesine, Melanie si è trasferita a Monaco di Baviera a quindici anni, per rincorrere la sua passione per il calcio sui campi delle giovanili del Bayern. Dall’esperienza tedesca, che l’ha portata a vincere il campionato di seconda categoria, Melanie ha tratto l’esperienza necessaria per fare il passo in Serie A: dal 2019 ha militato nella massima serie italiana indossando la maglia di Florentia San Gimignano e Napoli, per poi approdare in B con la San Marino Academy. Questo è il suo primo anno a Trento.
Melanie, da agosto hai deciso di sposare il progetto del Trento Calcio Femminile in Serie B: che cosa ti ha spinta ad indossare la maglia gialloblù per la stagione 2022/2023?
Prima di prendere questa decisione avevo ricevuto una borsa di studio negli Stati Uniti, per proseguire gli studi e giocare nella squadra dell’università; purtroppo, però, inaspettate complicazioni burocratiche mi hanno impedito di partire. Ovviamente sapevo di dover preparare anche un piano B e avevo già ricevuto qualche offerta, sia da squadre italiane che da squadre estere. Ma avendo speso gli ultimi otto anni fuori casa, il mio cuore si è deciso per la vicinanza alla famiglia e agli amici, che finalmente posso vedere più spesso. Subito dopo le prime conversazioni con la dirigenza del Trento, ho capito che il progetto della società sarebbe stato entusiasmante e convincente; ora sono molto contenta di fare parte di questa realtà.
Non è la prima volta che competi a questi livelli, essendo anche scesa in campo nella Serie A. Con la tua esperienza, cosa pensi di poter trasmettere a quelle tue compagne di squadra che hanno conquistato la promozione solo nella stagione scorsa, soprattutto guardando a questo difficile inizio di Campionato?
Crederci! Credere in me stessa, nelle mie compagne, nella squadra e nella vittoria è qualcosa che mi ha costantemente accompagnato durante tutto il mio percorso calcistico. Le partite si svolgono sempre sullo stesso rettangolo verde e si parte sempre undici contro undici: con lo spirito giusto, tanta determinazione e la giusta lucidità si possono vincere sfide anche contro squadre tecnicamente o fisicamente più forti.
Sicuramente potevamo partire meglio in questo campionato, ma ora è importante comprendere i nostri errori e guardare avanti. Più si alza il livello, più le partite vengono decise dai dettagli: perciò, è fondamentale mantenere una concentrazione altissima durante tutti i 90 minuti e prestare attenzione ad ogni singolo aspetto tecnico e tattico.
Domenica 20 novembre è arrivata la tua prima rete in maglia gialloblù: che significato ha per te?
Questo gol è stato una grande liberazione, una sensazione bellissima. Mi ha dimostrato che vale la pena spendere tutti questi sacrifici, allenarsi giorno per giorno e non mollare mai. Inoltre, viene per me dopo un cambiamento di ruolo, che ho iniziato a seguito di un infortunio: ho cominciato a fare il play, allontanandomi dalla porta rispetto a qualche anno fa. Il mio compito primario è ora quello di mettere in azione le mie compagne e fare assist; pertanto, ogni rete che segno acquista adesso maggior significato. Essere stata in grado di segnare un gol importante davanti ai tifosi del Briamasco mi rende ancora più felice.
Se dovessi riassumere in poche parole i tuoi obiettivi al Trento per questa stagione, a livello personale e di squadra, che cosa elencheresti?
La salvezza quest’anno ha la priorità su tutto. Personalmente preferisco conquistare la vittoria in una partita brutta, portando però a casa la consapevolezza di essere state efficaci sottoporta, che accontentarmi di un pareggio o accettare una sconfitta, dopo aver messo in campo troppi preziosismi. Dovremo saper sfruttare tutte le nostre capacità: in allenamento stiamo lavorando bene e cerchiamo di imparare dagli errori.
Anche a livello personale, il mio obbiettivo è sempre quello di migliorare: migliorare la tecnica, la tattica e soprattutto la fisicità. Vorrei potenziare il mio gioco e la mia visione in campo, per poter contribuire ad ogni azione con le scelte più giuste.
E parlando invece della tua vita fuori dal rettangolo verde, raccontaci dei tuoi interessi. Cosa vorresti ti riservasse il futuro?
Oltre il calcio mi piace cimentarmi anche in altri tipi di sport: nuoto, tennis tavolo, in questi mesi ho pure iniziato con il pugilato, e inoltre amo sciare. Mi piace la natura e viaggiare, anche se chiaramente con gli impegni di ogni giorno non mi resta moltissimo tempo.
Parlando del futuro prossimo, spero di poter giocare ancora per un paio di anni. Mi sto però preparando anche per quel che mi aspetta a conclusione della mia carriera di giocatrice: quest’anno ho iniziato un Corso di Laurea Magistrale in Sport Management, è fonte di grande ispirazione e stimola la mia curiosità. Un giorno mi piacerebbe fare parte della gestione di una squadra di calcio importante, della FIS (International Ski and Snowboard Federation) oppure di una marca internazionale. Certamente, la passione per lo sport saprà guidarmi nelle mie scelte.