Da Agliana a Brescia, il passo è stato grande, se non immenso, passando da Real Aglianese, Fiorentina Women’s, e AGSM Verona ed arrivando appunto a Brescia Femminile. Inoltre disputando tutte le possibili competizioni FIGC e UEFA, ossia UEFA Women’s Champions League, Serie A, Coppa Italia e Supercoppa Italiana.
Mattia Martini, giovane originario della provincia di Pistoia, manager e consulente di calcio-mercato, ormai non ci smette più di stupire ed, allo stesso tempo, di coinvolgerci nei suoi viaggi in giro per l’Europa e per la penisola. Proprio per questo l’abbiamo intervistato nella nostra solita rubrica.
Mattia Martini, dalla Serie C alla Champions League…
E’ stato un percorso che da Agliana fino ad oggi non dimentico: ho ancora nitido quando ci allenavamo in Serie C la sera, nell’impianto “G. Bellucci” di Agliana, con il freddo di inverno, a volte il campo innevato, e con il caldo d’estate.
Al medesimo modo ho ancora negli orecchi il suono della musica della Champions League, ascoltata per la prima volta l’anno passato con il Verona. Per me furono brividi.
Ogni esperienza ti ha lasciato qualcosa dentro, immaginiamo. Una cosa od un aspetto che ti porti dietro di ogni squadra in cui sei stato?
D’Agliana porto dietro i colori nero-verdi e quella “prima volta” che non si dimentica mai…
Del viola di Firenze sicuramente il senso d’appartenenza: il sentirsi e l’essere fiorentino. Inoltre il forte legame affettivo tra me ed il tecnico della Fiorentina Women’s Sauro Fattori.
Se invece devo parlare di Verona non posso che riportare l’esperienza della Champions League ed i rapporti professionali con Stefano Ghirardello, ex tecnico scaligero, nonché ex attaccante di Hellas, Chievo e Genoa, e con Lorenzo Pettene, preparatore atletico e docente FIGC per i corsi UEFA B.
Di Brescia mi ha colpito l’organizzazione e la caratura di certe figure.
Hai avuto in rosa grandi top player in passato: Ek, Gabbiadini, Matsubayashi, Panico… Quella che ti ha impressionato di più?
Avete riportato giocatrici del calibro assoluto, italiane e non, quindi ve ne citerò una ed una. Strabiliante, una dei portieri più forti al mondo, era Matsubayashi: giapponese, portiere della nazionale nipponica con alle spalle Campionati Asiatici, Mondiali ed Olimpiadi disputati da protagonista. Doti da numero uno incredibili e da giocatrice di movimento pure. Io e Fattori rimanemmo senza parole.
Italiana come non citare Melania Gabbiadini, leader silenziosa e grandissima ed umile persona, prima di straordinaria giocatrice.
Quando spesso mi trovo sui campi toscani, di Serie C o D, e mi metto a parlare con le piccole calciatrici del futuro, è il mio primo spunto e motivo di stimolo.”
Quest’anno al Brescia. Che stagioni ti aspetterai nella piazza lombarda?
Sarà un’annata avvincente, nella quale competeremo in tutte le competizioni.
Sarà personalmente interessante disputare di nuovo la UEFA Women’s Champions League, magari trovando top club di calibro europeo, con cui confrontarsi, inoltre sarà accattivante giocarsi Serie A, Coppa Italia e Supercoppa Italiana contro Juventus Women e Fiorentina Women’s, in un campionato che vede anche altre compagini di livello.
Quest’anno il tasso tecnico e qualitativo della A in generale si è alzato.
Per chiudere: quanto è fondamentale un inizio positivo?
Nettamente fondamentale. A partire dalla Supercoppa Italiana di petto alla Fiorentina Women’s, incontro unico in cui avremo l’occasione in una sola gara di portare già a casa un titolo.