Il Brescia Under19, secondo in classifica nel girone A del torneo Primavera 2, sta vivendo una situazione analoga a quella della stagione passata, quando fu costretto ad inseguire per tutto il campionato la capolista Como, poi promossa in Primavera 1. Anche in questa stagione, infatti, le ‘rondinelle’ si ritrovano alle spalle di quel Genoa che conduce, attualmente, la graduatoria.
È comunque un percorso importante, quello bresciano, alle spalle di un’avversaria di rilievo. Ma in Società temono che l’annata possa concludersi come quella passata? “Diciamo che ci stiamo giocando il campionato con una squadra di assoluto livello, che difficilmente compie passi falsi…” il commento è di Mattia Altobelli, tecnico della compagine lombarda “…quindi la possibilità che dare il nostro 100% non sia sufficiente ad arrivare primi esiste. Sicuramente vincerà la squadra migliore, ma vedremo alla fine quale sarà”
Ma non poter mai guardare tutte le avversarie dall’alto, non è un po’ frustrante per il mister e per le sue ragazze? “Sicuramente giocare sapendo di non poter mai sbagliare niente è più difficile, rispetto al poter guardare la classifica dall’alto” ammette l’allenatore “ma purtroppo paghiamo a caro prezzo la prima giornata di campionato (quando il Brescia perse a Lumezzane per 1-0 – ndr), ma devo dire che nelle giornate successive le ragazze hanno sempre risposto bene alla pressione di dover vincere a tutti i costi”
Quella contro il Lumezzane, attuale terza forza del girone, è stata sinora l’unica sconfitta bresciana nei dieci turni disputati: quindi, cosa può avere in più del Brescia questo Genoa che, detto per inciso, nel campionato scorso è rimasto alle spalle delle due compagini lombarde? “Premesso che a parte proprio la partita d’esordio, che ci ha visti approcciare male la gara, poi abbiamo sempre fatto bene, certamente ogni stagione è diversa di quella precedente, per via dei cambi delle rose rispetto all’anno passato. Il Genoa ha la possibilità, avendo il settore maschile alle spalle, di poter fare una selezione più ampia: speriamo però che possa finire come l’anno scorso, pur non avendole mai viste, quando ci rimasero dietro, anche se quest’anno le nostre rivali sono molto qualitative”
Il figlio del mitico ‘Spillo’, uno degli eroi dei mondiali di Spagna 82, non può in effetti ricordarsi delle ‘grifoncine’ rossoblù della passata stagione, perché è arrivato alla guida della primavera bresciana solamente all’inizio di questa annata. Ma quali sono gli obiettivi, di classifica e non, che la Società gli ha posto per il 2024-2025? “La Società chiede di far crescere le ragazze sotto tutti i punti di vista e di cercare di renderle più professioniste possibili, perché l’anno prossimo potrebbero far parte della prima squadra e quindi, per loro, ci sarebbe la possibilità di un salto importante”. Concetto, questo, espresso da quasi tutti i tecnici interessati, non solo dal quarantunenne bresciano, che poi conclude: “A livello di classifica non abbiamo nessun obbligo, se non quello di stare agganciati il più possibile alla formazione ligure e vedere cosa potrà succedere nello scontro diretto”
La formazione primavera, come ribadito dallo stesso Altobelli, dovrebbe rappresentare una sorta di trampolino verso il calcio delle senior: fra le sue ragazze, ce ne sono che potrebbero già essere utili alla prima squadra? “Fare dei nomi non è mai bello, nel rispetto di tutte le altre” mette le mani avanti il nostro interlocutore “ma qui a Brescia la cosa certa è che, da agosto ad oggi, tutte le ragazze hanno avuto la possibilità di allenarsi con le grandi e capire il livello che le aspetta: quindi, poi, sta a loro farsi largo per rimanerci il più possibile”
Mister, se dovesse identificare un pregio ed un difetto della sua squadra, quali sarebbero? “Il difetto maggiore è la poca concretezza sotto porta, che mantiene sempre ‘vive’ certe partite” non ha dubbi il tecnico “mentre il pregio è sicuramente quello di provare sempre, in ogni momento della gara, a giocare a calcio, cercando di sfruttare le qualità che le ragazze hanno”
E, sempre secondo l’allenatore, cosa potrebbe essere fatto per sfruttare al massimo il pregio e mitigare invece il difetto? “La risposta più facile sarebbe dire quella di allenarsi su entrambi gli aspetti, ma poi in partita, complici stanchezza ed il contesto diverso da quando ti alleni, può cambiare il risultato di ciò che provi a fare. Sicuramente per il pregio bisogna continuare così quando è possibile, mentre per limitare il difetto bisogna acquisire un pizzico di cattiveria, che nel calcio serve sempre ma non è una qualità allenabile”
Per concludere, nel girone A del campionato Primavera salta all’occhio la presenza delle due Società bresciane: cos’ha, di speciale, una provincia non vasta come Brescia, che può permettersi due formazioni di così buon livello nel calcio femminile? “Beh, diciamo che Brescia città e provincia superano tranquillamente il milioni di abitanti, quindi non pochi” premette Mattia Altobelli, per poi proseguire “Sicuramente per il calcio femminile, grandi città a parte, avere due squadre di buon livello come le nostre può avere lati positivi e negativi. Sono due Società che lavorano in maniera diversa ma con risultati più o meno simili: e sono ottimi risultati”
“Di certo la voglia di giocare è tanta e la voglia di mettersi in mostra ancora di più! Ecco perché queste due squadre stanno facendo così bene…” Questa la chiosa finale dell’allenatore bresciano, che si è però astenuto dal dire che, almeno a livello Under19, il Brescia ha intenzione di far meglio non solo della consorella provinciale, ma di tutto il lotto delle avversarie.