Martina Rosucci al termine della gara che l’ha vista sconfitta ad un passo dalla storia bianconera, in un epilogo che non sperava la Juventus allo Stadio OL di Lione, e che la stessa dichiara: “Il Lione è una squadra nata per vincere, lo sapevamo, e noi abbiamo fatto di tutto per contrastarle. Secondo me ci è mancato un pochino di cinismo, purtroppo in Champions League, le poche occasioni che ti crei devi fare gol ed oggi al primo tempo: uno potevamo farlo. Mentalmente cambia poi tutto ma non ho nulla da recriminare ne a me e ne alle mie compagne. Noi ce l’ abbiamo messa tutta contro una squadra completa e fortissima, non ce lo dimentichiamo, loro hanno vinto 6 Champions e certamente mi dispiace perché dopo la gara dell’andata un pò ci avevamo creduto. Anche lo scorso anno siamo uscite contro la stessa società e pertanto era la nostra rivincita, non è un nostro demerito, anche in qualche decisione arbitrale in questo match non per fare polemiche ma siamo state condannate amaramente”.
La prestazione delle ragazze di Joe Montemurro è stata esemplare, e la rabbia che Martina mostra durante la conferenza stampa ne è l’espressione di come non abbia accettato la sconfitta, l’essere diventate grandi e potersela giocare alla pari con queste squadre di esperienza e la dimostrazione che il nostro calcio italiano stà andando nella giusta direzione. “ Lo scorso anno, ammette Rosucci, non avrei avuto questa reazione di stizzo, ma oggi dopo aver dimostrato di poter battere le più gara dopo gara ma senza togliere nulla alle Francesi sono molto arrabbiata poiché io e le mie compagne ci credevamo tanto e quindi non è più sufficiente giocare le partite per essere in questa competizione solo per avere la gloria, siamo state costruite in un certo modo, e stiamo lavorando per fare sempre meglio e volevamo arrivare in semifinale”.
La rabbia la grinta che ha sempre contraddistinto la numero otto bianconera si è vista in campo, e prosegue: “Sono nata con questa maglia addosso, sono dal primo giorno con i colori di questa società che mi ha dato tanto, e per me fare certe gare è un orgoglio grandissimo ed ho giocato quest’anno tutte le partite della Champions con onore e non posso che ringraziare per questa opportunità. Alla fine ho cercato di dare sempre il meglio, anche questa sera, come faccio in campo da anni sul campo e resterò sempre fiera di questo”.
La consapevolezza che dopo questo percorso in Europa il movimento è notevolmente cresciuto, ad un passo dal professionismo, è Martina ribadisce questo concetto: “L’Italia ha visto che siamo state in grado di fare paura alle grandi, perché siamo state capaci di buttare fuori squadre come il Chelsea, in un girone di qualificazione di ferro, di tener testa al Wolfburg battendolo in casa loro e anche con il Lione siamo state in grado di batterle all’ Allianz. Penso che la Juve quest’anno abbia fatto un percorso d’avvero eccezionale grazie al nostro mister Montemurro che ci ha dato una consapevolezza incredibile e ci ha dato la forza di credere in che cosa possiamo fare e che siamo. Fino allo scorso non potevamo nemmeno pensare di arrivare a questi livelli, oggi abbiamo gareggiato nei quarti di finale quindi vuol dire che è stato fatto un grande lavoro. Adesso occorre continuare per non essere solo tra le migliori otto d’ Europa ma vogliamo arrivare più in alto”.
Le lacrime e la rabbia fanno onore a questo gruppo poiché tutto ciò ha significato quanto ci tenevano le ragazze a portare al termine questo progetto, e l’essere posizionate a questi livelli può essere una lezione di crescita poiché anche le grandi possono perdere ma la Juventus di oggi, pur non ancora grande, ha giocato tra le grandi dimostrando carattere e molta consapevolezza che un giorno sarà incoronata tale.
Credit Photo: Alessia Taglianetti