Nei giorni scorsi ad Agropoli durante la mostra, dedicata alla Nazionale, “Un secolo d’Azzurro” tra le premiate anche Maria Marotta, arbitro della Sezione di Sapri, con tante gare dirette tra i professionisti maschili e ai massimi livelli femminili. Il direttore di gara classe ’84 originario di San Giovanni a Piro durante la serata ha rilasciato qualche battuta.
Maria Marotta: le dichiarazioni rilasciate durante “Un secolo d’Azzurro”
“Il calcio femminile in Italia รจ in fermento anche per i direttori di gara -sottolinea il fischietto classe ’84-. La Nazionale, prima con i Mondiali ed ora con gli Europei, รจ riuscita a fare si che anche il movimento femminile arbitrale stia crescendo e possa svilupparsi sempre piรน“. Diverse le novitร anche per il mondo della classe arbitrale come racconta la stessa Marotta: “All’interno dell’AIA abbiamo per la prima volta una donna. Questo ci fa capire che qualcosa รจ cambiato anche a livello dirigenziale rispetto al passato e ci servirร per migliorare visto che siamo a lavoro costantemente sul piano tecnico e atletico“.
Direttori di gara donne, ormai, a livelli sempre piรน importanti e la Marotta precisa: “Finalmente abbiamo una donna pronta ad arbitrare in Serie A, come Maria Sole Ferrieri Caputi. Questo deve essere uno stimolo per tutti, dalle giovani alle meno giovani. Ora abbiamo capito che รจ possibile fare davvero qualcosa di importante”. Il sogno come sottolinea il direttore di gara รจ lo stesso per arbitri e calciatori: “Tanti ragazzi sognano di arrivare in Serie A. Stesso obiettivo che ha ogni arbitro, visto che รจ mosso dalla stessa passione di chi gioca”. Sul recente passato poi l’attenzione si sposta sulla prima gara diretta al maschile dal direttore di gara classe ’84: “Quando per la prima volta ho arbitrato una gara di calcio maschile l’ho fatto sia per me che per le tante colleghe che potevano sognare di fare un tipo di carriera diversa”.
La chiusura dell’intervento di Maria Marotta
Sulle prime esperienze nel maschile la Maria nazionale aggiunge: “L’emozione sicuramente era tanta, me la sono goduta ed i calciatori non si sono meravigliati nel vedermi con un fischietto in campo. Poi man mano รจ diventata una realtร che mi ha portato a dirigere tanti match al maschile e nessuno si stupisce piรน a vedere una donna come arbitro”. Sugli inizi poi la cilentana chiude: “La passione per il calcio mi ha portato ad arbitrare e quando ho iniziato, a differenza di oggi, era difficile trovare altre donne. Non pensavo onestamente di poter fare tanta strada ma giorno dopo giorno ho coltivato questo mio sogno. Oggi continuo a lavorare ed impegnarmi senza pormi limiti”.