Le Torri hanno vinto per la prima volta nel Girone B di Serie C battendo per 1-0 l’Isera. La rete che ha dato alle vicentine la storica vittoria l’ha realizzata Maria Magnabosco, attaccante classe ’98 e, dopo aver passato molto tempo nel mondo del calcio a cinque, da qualche mese è in quello a undici, indossando per l’appunto la maglia giallorossa. La nostra Redazione ha raggiunto la match winner di domenica per quest’intervista.
Maria cosa ti ha spinto a giocare in attacco?
«Ho sempre giocato in questo ruolo, perché mi piace vedere e correre la porta, c’è il brivido del gol».
Perché ti sei innamorata del calcio?
«Quando avevo cinque anni giocavo von mio fratello, poi alle medie ho iniziato a giocare per questo sport. Ho provato altre attività sportive, ma ho scelto il calcio perché mi dava più soddisfazioni».
Hai giocato tanti anni nel futsal: raccontaci la tua esperienza.
«A dodici anni ho iniziato a giocare nelle Breganze per cinque anni, poi mi sono spostata nel Rossano, Serie C, per quattro stagioni fino a quest’anno quando sono approdata all’Italgirls Breganze in A2, ma a causa della situazione finanziaria ci siamo dovute ritirare».
Dopo il calcio a cinque passi a undici con la divisa de Le Torri: perché questa scelta?
«In passato avevo fatto un periodo col Bassano Primavera ma non mi è piaciuto. Poi, quando l’Italgirls Breganze ha deciso di ritirarsi dal campionato, ho sentito in giro del calcio a undici e de Le Torri, e grazie all’allenatore Giorgio Sartori, ho provato e alla fine ho accettato di far parte di questa squadra».
Ha debuttato in questo mondo giocando contro il Portogruaro: com’è stato l’esordio?
«Era da molto tempo che non sentivo tanta emozione: era tutto diverso per via del campo e del numero delle giocatrici. Mi sentivo un pesce fuor d’acqua».
Domenica hai regalato a Le Torri il primo storico successo in Serie C: descrivici le emozioni vissute in quel momento.
«Il gol è venuto subito, perché, neanche il tempo di giocare, abbiamo subito segnato: alla prima azione ho guadagnato un calcio d’angolo, e il capitano Beatrice Urlando mi ha dato la palla del nostro vantaggio. Per tutta la partita abbiamo provato a segnare il 2-0, le avversarie hanno tentato di pareggiare, soprattutto nel finale, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. È stata una bella emozione».
Quante probabilità avete di salvarvi?
«La salvezza la vediamo, visto che ci sono quattro punti di distanza. La vittoria di domenica deve essere un punto di partenza per la squadra, dobbiamo essere unite e giocare come abbiamo fatto quattro giorni fa contro l’Isera. In ogni gara dobbiamo essere sempre concentrate, solo così possiamo salvarci».
Che differenze hai notato tra il calcio a cinque e quello a undici?
«Sembrano due sport uguali, ma in realtà sono molto diversi: prima di tutto il campo, che è più grande rispetto a quello a cinque, poi il gioco, le scarpe, e infine il rimbalzo del pallone, a cinque è controllato mentre a undici no».
Dove può arrivare il calcio femminile in Veneto?
«Il calcio femminile in Veneto è abbastanza ben visto, abbiamo delle squadre forti che possono arrivare lontano».
Che persona sei fuori dal rettangolo di gioco?
«Sono una persona solare, determinata, molto simpatica e socievole, ma allo stesso tempo impulsiva. Studio Scienze Motorie, sto per laurearmi».
Cosa prevede il tuo futuro calcistico e personale?
«Studiando Scienze Motorie il calcio lo uso per imparare, perché sono due cose correlate tra di loro. Il calcio penso di continuare per tanto tempo, anche quando non ci giocherò più».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Le Torri e Maria Magnabosco per la disponibilità.
Photo Credit: ASD Le Torri FC