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Il campionato di Eccellenza della Basilicata è stato tra i campionati a ripartire in primavera. Tra i team lucani presente è stato quello del Rionero, presieduto da Don Sandro Cerone e allenato da Canio Di Lucchio. Le biancocelesti sono capitanate da Lucrezia Grasso che abbiamo raggiunto per qualche battuta sull’ultima annata. Queste le parole della ventunenne difensore centrale originaria di Melfi, al suo quarto anno con il Rionero.

Nell’annata passata hai vestito la maglia del Rionero, come è andato quel campionato?
“Lo scorso campionato non è stato uno dei migliori, a livello del singolo abbiamo delle buone giocatrici, ma quello che ci penalizza da sempre è la mancanza di un grande numero di ragazze. Fin dalla nascita della squadra infatti non si è mai formato un gruppo di almeno 20 ragazze, e questo porta numerose difficoltà, perché gli infortuni non mancano mai e ci hanno portato ad affrontare partite importanti con meno di 11 titolari. Nonostante le difficoltà di base, si è aggiunto anche il Covid.”

Dopo lo stop forzato la riapertura nella scorsa estate, come è stato ripartire per voi? Quanta voglia avevate di tornare a giocare?
“La voglia di tornare a giocare è sempre stata tanta, fortunatamente prima di essere compagne di squadra siamo amiche, quindi non abbiamo mai perso i contatti tra di noi, e di questo ne vado fiera. Ripartire anche se per breve tempo è stato fondamentale sia a livello psicologico, alleggerendo una situazione pesante, sia a livello fisico, permettendoci di riprendere gradualmente”.

Poi la nuova pausa fino a questa primavera, che periodo è stato per voi?
“Non appena la società ci ha comunicato la possibilità di ripartire con il campionato, si è scatenato un entusiasmo generale, non aspettavamo altro che poter ritornare in campo. Tuttavia non bisognava sottovalutare la situazione in cui si trovava la nostra regione a livello di casi di Covid. Molte squadre infatti hanno preferito non riprendere a giocare e abbiamo disputato un breve campionato formato soltanto da 4 società”.

Come vi siete organizzate dopo la comunicazione dell’apertura dei campionati?
“A livello organizzativo la nostra società, così come le altre, è stata impeccabile. Tutti i venerdì venivano effettuati tamponi rapidi a noi giocatrici e membri della società, per permetterci di giocare in tutta sicurezza. Per fortuna è andato tutto per il meglio, ma su questo non c’erano dubbi”.

Ci sono stati nuovi innesti nel gruppo rispetto a quello dell’anno scorso?
“Quest’anno ci siamo spinte sul fronte pugliese per inserire nuove ragazze all’interno del gruppo. Sono state ben 7 le ragazze che con tanti sacrifici ci hanno aiutato a portare avanti questo progetto, dandoci una mano enorme, senza di loro la squadra non avrebbe potuto riprendere. Quest’anno oltre alle solite difficoltà nel trovare nuove ragazze curiose di intraprendere questo sport, alcune delle vecchie compagne, frenate dalla situazione Covid, hanno deciso di non proseguire”.

Quali erano gli umori a pochi giorni dall’inizio del campionato?
“Pochi giorni prima del campionato l’umore non era dei migliori, c’era un po’ di preoccupazione perché non avevamo ancora trovato le ragazze per raggiungere un numero idoneo per affrontare il campionato, nel frattempo i giorni passavano e gli allenamenti di preparazione diminuivano sempre di più. Questo ci ha penalizzato molto, il non aver avuto una buona preparazione a causa del poco tempo a disposizione”.

Quali erano gli obiettivi della squadra?
“Generalmente siamo una squadra umile, tendiamo a tenere sempre i piedi ben saldi a terra, senza troppe aspettative, puntando sulle nostre capacità e vedere poco alla volta i risultati ottenuti. Devo ammettere però che vincere la prima partita del campionato contro la squadra più forte, ci ha fatto un po’ sognare di poter arrivare in alto. Quella vittoria ci ha caricato tanto, e sono sicura che se avessimo avuto più cambi a disposizione ci saremmo giocate la vittoria del campionato. Nonostante questo sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti, eravamo un gruppo nuovo e sconosciuto, ma fin da subito si è creato un legame forte tra noi e questa è la cosa più importante”.

Ed i tuoi?
“Personalmente non avevo particolari obiettivi, non penso mai a me stessa come singolo ma penso sempre al bene della squadra, e come detto prima, l’unico obiettivo arrivato però in corso d’opera era la vittoria del campionato”.

Che campionato è stato per voi quello appena concluso? Come ha valutato il livello del torneo?
“Il livello del torneo era alto, battere una squadra come il Potenza e tenere testa al Match Point Matera, poi vincitore del campionato, è stata una sorpresa oltre che una grande soddisfazione. Tutte le squadre sono state molto corrette, ci siamo divertite molto nel rispetto di tutti. Per noi dell’F.S.T è stato un campionato inaspettato, non pensavamo di poter raggiungere determinati obiettivi, venendo da una situazione non facile a livello di gruppo e preparazione. Sicuramente siamo tutti soddisfatti, a partire dal mister che ha sempre creduto in noi quando nessuno l’avrebbe fatto”.

Quali saranno i ricordi di questa stagione per te?
“I miei ricordi di questa stagione saranno la gioia della prima vittoria, è stata un’emozione indescrivibile, il divertimento delle trasferte che non manca mai, le serate di squadra post-partita, ma anche le lacrime per il goal causato, le delusioni per quelle partite che potevano essere vinte. Ma soprattutto porterò sempre nel cuore il gruppo di amiche pronte a tutto pur di divertirsi insieme”.

In tante regioni non si è tornati in campo in Eccellenza, a differenza della Basilicata. Quanto è stato importante per il vostro movimento essere su un manto erboso? Noti più giovani che si avvicinano a questo sport?
“Essere state tra le poche in tutta la regione a riprendere a giocare sicuramente ci ha favorito in fatto di visibilità, durante le partite avevamo più pubblico rispetto agli altri anni, ma la strada è ancora lunga. Nel nostro territorio è sempre più difficile trovare ragazze appassionate di questo sport, e questo penalizzerà anche le poche presenti, perché non si può affrontare un campionato soltanto con 11 ragazze. Sicuramente bisognerà puntare sulle nuove generazioni e cercare di avvicinare sempre più persone al calcio femminile, visto purtroppo con un occhio di riguardo, che può regalare emozioni allo stesso livello di quello maschile”.

In ottica futura quali sono i programmi in casa Rionero? Vestirai ancora questa maglia?
“Personalmente mi auguro di poter indossare ancora questa maglia, e la società così come noi tutte, spera di poter continuare questo progetto in cui crede molto. A settembre verranno tirate le somme, e se la situazione permette, sicuramente affronteremo il campionato di eccellenza puntando alla vittoria”.