Il Vis Sora 07 è un club presieduto da Giulio Abbate, che annovera formazioni maschili e femminili di calcio, pallavolo e futsal. La formazione femminile di calcio ad 11 del team laziale prenderà parte alla prossima stagione di Eccellenza regionale. L’undici guidato da Simone Decorsi Persichini e Marco Fava, capitanato da Serena Cicchini, annoverà ,pe il secondo anno tra le sue fila Loredana Paolella. Abbiamo raggiunto, per una breve intervista, l’estremo difensore venticinquenne.
Loredana, come ti sei avvicinata a questo sport?
“Dopo diversi anni passati a fare vasche in piscina volevo cambiare sport, e grazie a mio fratello abbiamo proposto a nostra madre di fare calcio e lei ha tranquillamente accettato. Avevo 12 anni in tv ho sempre guardato il calcio e collezionavo album Panini. Rimanevo incantata a guardare Totti che toccava un pallone ed ho vissuto il Mondiale del 2006 attaccata allo schermo, quindi diciamo che non era così lontana questa decisone. Ho iniziato la scuola calcio, purtroppo solo per un annetto, poi ho cercato squadre femminili ma non ne trovavo”.
Quali sono state le tue esperienze precedenti a questa stagione?
“Ho iniziato, a 16 anni, nel Caira, squadra appena formata che militava nella vecchia Serie C. Da lì non ho più smesso di giocare a pallone, anche se le persone negli anni me ne hanno dette di tutti i colori sulle donne che giocano a calcio. Io penso che abbiamo una marcia in più nella vita. Vincemmo il campionato rimasi per altri due anni in B, alternandomi tra primavera e prima squadra. Successivamente ho giocato sempre in Serie C. Ho indossato le maglie di Pro Calcio San Giorgio 2008 e Real Sanvittorese. Nel mezzo ho avuto anche un passaggio nel calcio a 5, un anno in Serie D ed uno in quello amatoriale”.
Per te anche un’esperienza in panchina nella scorsa stagione vero?
“Si, l’ultima esperienza non mi vede calciatrice ma allenatrice nel Frosinone Calcio. Credo che di aver dato e ricevuto tanto, capendo quali responsabilità si provano dall’altra parte. Nonostante mi sia piaciuto molto allenare penso di riaprire questa parentesi più in la, adesso vorrei solo giocare e divertirmi per tornare in panchina con più esperienza da dispensare”.
Per te nella scorsa stagione l’approdo al Sora, come è andata?
“Lo scorso campionato siamo partite con la consapevolezza di essere una squadra nuova, costruita da zero. Il nostro obiettivo era quello di creare un bel gruppo e confermarlo in blocco per la stagione successiva con qualche nuovo innesto. Obiettivo raggiunto. Con i mister Dercosi Persichini e Fava si punta a crescere, in campo e fuori, certe che quest’anno riusciremo a toglierci qualche soddisfazione in più rispetto a quello scorso. Lo stop dei campionati nel momento in cui si cominciavano a vedere i frutti degli allenamenti in partita ci ha un po’ frenato l’entusiasmo. Lo staff Vis, in quarantena, non ci ha fatto perdere però d’animo per farci arrivare carichissime al primo giorno di preparazione per questa nuova stagione”.
Per te invece stagione un poco sfortunata giusto?
“Per me la stagione scorsa agonisticamente parlando è finita troppo presto. Mi sono infortunata nei minuti iniziali della terza partita di campionato, ancora ne ho di strada da fare per poter tornare a giocare a pieno regime. E’ passato quasi un anno ma la voglia non è cambiata, anzi è aumentata. Spero di poter aiutare le mie compagne in campo il prima possibile. Siamo pronte e cariche per la nuova stagione forti delle nostre potenzialità e dei valori in cui crediamo, speriamo di rifletterli in campo. Ci stiamo allenando in preparazione con grande entusiasmo nell’attesa dell’inizio dellì Eccellenza laziale, è un anno particolare ma sicuramente tutte abbiamo voglia di rimetterci in gioco”.
Come giudichi la crescita del calcio nel Lazio?
“Rispetto a quando ho iniziato io a giocare, diverse società si sono inserite nel panorama femminile, il movimento sta crescendo per fortuna in tutto il territorio laziale, anche nei paesi più piccoli. Quest’anno ho visto che nel Lazio stanno nascendo diverse squadre. Spero che le società continuino di questo passo dando alle ragazze che non abitano nella capitale l’opportunità di coltivare la propria passione, così come ha fatto con noi la Vis Sora 07. Le bambine e le ragazze di oggi possono ben sperare di poter arrivare a fare le calciatrici di professione. C’è un cambio culturale in corso anche nelle società più piccole, la strada è lunga ma fa bene sperare”.
Quale emozione ti viene in mente grazie al calcio?
“Me ne vengono in mente diverse, legate a qualche mia prestazione individuale. Le parate fondamentali nelle partite importanti non si dimenticano, però se devo scegliere direi l’anno in cui ho giocato nella primavera del Caira femminile. Lì sono cresciuta molto caratterialmente e anche tecnicamente. Ero una ragazza introversa, a volte timida, l’allenatrice Laura Masia è riuscita a tirar fuori la mia personalità e quella di tutte le altre giocatrici formando un gruppo fantastico, difficile da eguagliare. E’ merito suo anche il mio cambio di ruolo da difensore a portiere, nonostante io non abbia accettato subito e di buongrado. Mi sono innamorata di questo ruolo successivamente quando nell’anno del San Giorgio ho trovato un preparatore dei portieri che mi ha trasmesso la passione, la motivazione e la perseveranza nell’andare sempre oltre i miei limiti”.