Il Montorfano Rovato è una società calcistica femminile presente a Rovato. Quest’anno disputerà il girone B di Promozione Lombardia: ma quali saranno gli obiettivi delle biancazzurre? A risponderci è la Responsabile Settore Femminile Lidia Gandossi.
Lidia ci parli brevemente di questa società.
«Il Montorfano Rovato è nato cinque anni fa dalle ceneri della CS Franciacorta (formazione che ha militato in Serie B, ndr), quando molte ragazze provenienti dall’Under 19 di allora abbiamo costruito a Montorfano la crescita di una squadra. Da allora abbiamo fatto due anni di Promozione e due di Eccellenza. Quest’anno siamo diventati Rovato Calcio, frutto della fusione con Montorfano e Ghedi, e la proprietà crede molto nel calcio femminile».
Lo scorso anno avete chiuso in penultima posizione del girone B di Promozione: come lo giudica il campionato disputato dalle sue ragazze?
«Un anno molte ragazze hanno preferito fare il salto di categoria, cosa che noi purtroppo non eravamo pronte, perciò fa siamo ripartiti nuovamente dalla Promozione con ragazze provenienti dal nostro Settore Giovanile. Posso dire che eravamo la squadra più giovane del campionato. Inizialmente abbiamo fatto fatica, poi nel girone di ritorno siamo cresciute vincendo alcune partite».
Che obiettivi vi siete posti quest’anno?
«L’obiettivo di quest’anno è quello di arrivare a centro classifica, fare meno fatica e far crescere le nostre giovani, con l’intento di arrivare nel giro di due-tre anni a tentare il salto di categoria».
La squadra com’è stata costruita?
«Abbiamo inserito giocatrici esperte per cercare di dare stabilità al nostro gruppo che è molto giovane dal punto di vista tecnico e fisico: sono arrivate Alessandra Simeone, che è l’elemento importante che ci mancava per il nostro centrocampo, Francesca Rinaldi, Anna Castoldi e Alessia Filotti. Come allenatore abbiamo confermato Giovanni Corioni».
Quali possono essere le squadre del girone B di Promozione che possono salire in Eccellenza?
«Sicuramente dai nomi che vedo in giro vedo come al salto di categoria il Lumezzane, che se quest’anno non va in Eccellenza sarebbe un fallimento per loro, poi Crema e Riozzese».
Come sta andando il Montorfano a livello giovanile?
«Abbiamo squadra di CSI del 2004, 2005 e 2006, al quale abbiamo confermato le iscrizioni ai campionati, ma noi vogliamo insegnare a giocare a pallone e dei risultati, in particolar modo quest’anno, ci interessa ben poco».
Cosa ne pensa del calcio femminile italiano?
«Siamo indietro rispetto ai paesi europei, anche se negli ultimi anni si sta professionalizzando l’ambiente, ma se vogliamo crescere il nostro movimento dobbiamo partire dal basso, dalle giovanili. Il calcio femminile è cambiato dal punto vista visivo è migliorato, ma solo per la Serie A, nelle altre vedo ben poco. C’è una mancanza di numeri di ragazze che giocano a pallone. Bisogna cambiare culturalmente, a cominciare dalle scuole».
Passaggio al professionismo dal 2022: condivide questa scelta?
«Per forza. Deve esser così. Se daremo qualche soldo a quelle ragazze che si allenano tre giorni a settimana alle otto di sera e vogliono fare questo lavoro, forse avremo qualche cosa in più, nonostante si dovrebbe attuare il professionismo solo per la Serie A femminile».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Montorfano Rovato Calcio e Lidia Gandossi per la disponibilità.
Photo Credit: Facebook Montorfano Rovato Calcio