Sono arrivate alla Res Roma entrambe in punta di piedi, in un gruppo già compatto e di alto livello; entrambe due stagioni fa, pochi mesi prima della vittoria del primo scudetto, volevano lasciare, perché a loro dire non erano all’altezza della squadra; ma il mister e la società hanno sempre creduto in loro, le hanno invogliate a lottare e a crederci, ed entrambe hanno conquistato il terzo scudetto consecutivo, vestendo i panni delle protagoniste.
Parliamo del terzino Ludovica Chiappa e della centrocampista Claudia Natali, entrambe classe ‘2000, ed entrambe titolari e pedine fondamentali nello scacchiere di Fabio Melillo.
A pochi giorni dal terzo trionfo ci raccontano come hanno vissuto il “giorno piu’ bello”
Terzo scudetto. Questo anno più che mai da protagonista assoluta. Quali sono le sensazioni a qualche giorno di distanza?
L.: Terzo scudetto consecutivo, fa quasi paura a dirlo! Fortunatamente quest’anno ho avuto la possibilita di difendere il titolo sul campo e ringrazio il mister per avermi dato la fiducia necessaria. È passato qualche giorno dalla finale e quello che provo è un misto di felicita e soddisfazione perche ti accorgi che tutti i sacrifici fatti durante l’anno sono stati ripagati.
C.: Questo scudetto è il coronamento di un anno pieno di sacrifici, ed è un grande orgoglio per me far parte di un gruppo così bello ed unito.
Come hai vissuto i giorni prima della finalissima?
L.: Nella settimana della finale ho dato il massimo a tutti gli allenamenti mettendoci grinta e concentrazione. Se pensavo alla finale ero tesa ma allo stesso tempo non vedevo l’ora di giocare la partita.
C.: I giorni prima della finale li ho vissuti con serenità ma consapevole di andare a fare una partita molto difficile, l’ansia mi è venuta quando ero sul pullman per andare a Firenze ma fortunatamente l’ho trasformata in adrenalina appena scesa in campo.
Nei minuti finali avete rischiato di compromettere tutto. Cosa vi è successo?
L.: Nel secondo tempo soprattutto negli ultimi 10 minuti la stanchezza si è fatta sentire e le avversarie, grazie anche ai cambi fatti, sono cresciute riuscendo a pareggiare. Mi è subito venuta in mente la finale di 2 anni fa contro la Fiorentina ma questa volta la situazione era ribaltata. Eravamo prese dallo sconforto e avevamo solo pensieri negativi. Comunque non ci è mancata la lucidità e cosi abbiamo potuto vincere.
C.: Pultroppo nei minuti finali abbiamo allentato un po’ la presa forse perché convinte che con il risultato del 2-0 era fatta, abbiamo fatto un grande sbaglio che poteva costarci caro ci servirà sicuramente da lezione per il futuro.
Al momento del gol cosa hai pensato e fatto?
L.: Dopo che la palla è entrata in rete ho pensato “Siamo nella storia!!” Ho urlato e pianto di gioia, con le compagne ci siamo abbracciate e abbiamo corso fin sotto i nostri mignifici tifosi. Sono emozioni che provi solo quando ci metti il cuore. È stato bellissimo
C.: Al momento del gol ho esultato tantissimo ed ero felicissima per aver finalmente conquistato questo trofeo per il lavoriamo da inizio anno.
A chi dedichi questo terzo tricolore?
L.: Il terzo tricolore lo dedico come sempre alla mia famiglia per i sacrifici che tutto l’anno fanno per me. Un grazie particolare va a mia sorella che mi ha ascoltato e aiutato quando c’era qualcosa che non andava e soprattutto ha condiviso con me i momenti più belli.
C.: Dedico questo scudetto alla mia famiglia che fa si che tutto questo possa accadere, in particolare a mio padre che è il mio punto di riferimento e consigliere da anni con il pallone.
Credit Photo: Comunicato Stampa (Res Roma)