Sono la coppia centrale della difesa campione d’Italia Primavera, e insieme hanno eretto un muro in difesa di Alessia Parnoffi, annullando i migliori attaccanti del calcio femminile giovanile italiano. Sempre in anticipo e con i tempi giusti, alle volte uscivano palla al piede, altre volte, senza troppi fronzoli, buttavano via la palla piu’ lontano possibile: Giulia Liberati e Heden Corrado sono tra le protagoniste del terzo tricolore della Res Roma.
Giulia, nella Res Roma da tanti anni, è destinata a diventare capitano del team Primavera con l’uscita di scena di Claudia Palombi, e con la fascia al braccio ha già sollevato il prestigioso trofeo “Beppe Viola – Arco di Trento”; Heden è al secondo anno in giallorosso e fa parte della nazionale Under 17.
A pochi giorni dal terzo trionfo ci raccontano come hanno vissuto il “giorno piu’ bello”
Terzo scudetto. Questo anno più che mai da protagonista assoluta. Quali sono le sensazioni a qualche giorno di distanza?
G.: La gioia e la felicità che ho provato e provo tutt’ora sono indescrivibili!
H.: Per me è il secondo scudetto ma il primo da protagonista. Ero molto in ansia perché si era una partita ma non come tutte le altre.
Come hai vissuto i giorni prima della finalissima?
G.: I giorni prima della finale ero molto ansiosa, sapendo di andare a giocare contro una grande squadra, ma sapevo che avevamo tutte le capacità per portare a casa il terzo tricolore consecutivo.
H.: I giorni prima della finale ero tranquilla forse ancora non realizzavo dove fossimo arrivate ma poi si è fatto sentire tutto il giorno della finale.
Nei minuti finali avete rischiato di compromettere tutto. Cosa vi è successo?
G.: Nei minuti finali la stanchezza si è fatta sentire, in più abbiamo abbassato la concentrazione come se avessimo già vinto, ma questo ha permesso all’Inter di pareggiare. Abbiamo imparato che nel calcio mai niente è scontato.
H.: Negli ultimi minuti siamo un po’ calate perché pensavamo che fosse fatta sul 2-0 e invece mai dire mai… grazie anche ai loro cambi sono riuscite a pareggiare visto che erano fresche. In quel momento ero delusa e arrabbiata. Mi è venuta subito in mente la finale di due anni fa contro il Firenze anche se io ancora non c’ero, solo che stavolta stavamo dalla “parte sbagliata.”
Al momento del rigore decisivo cosa hai pensato e fatto?
G.: Al momento del goal di Camilla ho urlato di gioia e sono corsa subito da Alessia, perchè se abbiamo vinto è stato anche merito suo; poi ho festeggiato anche con il resto delle compagne.
H.: Al momento del gol ho corso e urlato davvero tanto verso Camilla e i tifosi, ero troppo felice!
A chi dedichi questo terzo tricolore?
G.: Come gli anni passati lo dedico alla mia famiglia in particolare a mia madre al mister che mi ha dato fiducia e a tutto il resto della società, e infine agli “Irresponsabili”, un gruppo unico che ci ha sempre sostenuto anche nei momenti difficili.
H.: Dedico questo tricolore alla mia famiglia ed in particolare a mia madre che purtroppo non è potuta venire a vedere la partita. E a mister Melillo che mi ha fatto crescere tanto ed ha creduto in me.
Credit Photo: Comunicato Stampa (Res Roma)