Il Lumezzane Women doveva tornare a vincere dopo il ko di settimana scorsa contro il Riccione, e lo ha fatto imponendosi in casa per 2-1 sul Padova, con le lumezzanesi che tornano a vedere il secondo posto, detenuto al momento dal Meran Women, di soli tre punti.
Per acciuffarlo le valgobbine dovranno battere in trasferta il Villorba, e per questo ci sarà bisogno di tutte, soprattutto da colei che ha dato il vantaggio nel match vinto contro le padovane: stiamo parlando di Laura Paris, attaccante classe ’03 e giunta quest’anno a vestire la divisa rossoblù. La nostra Redazione ha raggiunto Laura, che per ora ha messo a referto tre reti, per risponderci ad alcune domande.
Laura cosa significa per te giocare a pallone?
«Una domanda molto difficile a cui rispondere. Il calcio per me è passione, voglia di stare bene e di fare bene. Quando vado agli allenamenti sono felice, possiamo dire che è il mio posto felice, in cui mi sento me stessa».
Come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
«Mi ricordo che ogni fine settimana io e mio papà guardavamo alla televisione il Milan e da lì è nata la mia passione».
In che modo hai scoperto di essere un’attaccante?
«Non saprei dire come ho scoperto di essere un attaccante, quello che posso dire è che mi piace pensare di avere tra i piedi la palla decisiva, quella che dopo pochi secondi potrebbe finire in porta».
Qual è la rete che, al momento, ti ha lasciato ricordi indelebili?
«Sicuramente il rigore contro il Pavia negli ottavi di Coppa Italia».
Com’è stato il tuo percorso calcistico sino a questo momento?
«È stato un percorso molto impegnativo, ma con una grande quantità di soddisfazioni, anche quelle più piccole».
Cosa ti ha portato, quest’anno, ad accettare la proposta del Lumezzane?
«Ho accettato la proposta del Lumezzane perché non mi hanno fatto sentire inferiore, nonostante rientrassi da un infortunio, e una cosa che mi ha colpita è stato lo stadio».
Che ambiente hai notato al tuo arrivo?
«Un ambiente di grandi, dove ero sicura che avrei imparato molto».
La stagione del Lumezzane dice terzo posto a due giornate dalla fine del Girone B di Serie C. Soddisfatta del piazzamento?
«Penso che nella vita non bisogna mai accontentarsi; quindi, essere in quella posizione non è male, ma si può sempre fare meglio».
Tra le partite giocate in questa stagione con le valgobbine c’è una che ti ha dato più soddisfazioni?
«La partita che mi ha dato più soddisfazioni è sicuramente quella con il Venezia, la prima dal mio rientro».
Parliamo della vittoria ottenuta domenica contro il Padova. Un successo fondamentale, perché cancella il brutto ko rimediato la settimana scorsa contro il Riccione.
«Non è stata una partita facile sotto molto punti di vista: arrivavamo da una sconfitta pesante con il Riccione e giocavamo su un altro campo le cui dimensioni erano completamente diverse dallo stadio. Nonostante questo, siamo riuscite a portare a casa tre punti molto importanti, e sono felice dell’atteggiamento della squadra».
Tu, contro il Padova, avevi portato la squadra in vantaggio. Quanto era importante mettere a referto quel gol?
«Molto importante, anche perché è sempre bello segnare».
Con questa rete ti porti a quota tre in tema di reti stagionali. Sei soddisfatta o no del tuo score?
«Non sono una con il gol facile, mi piacerebbe segnare di più e ci sto lavorando».
Il campionato sta volgendo al termine, e domenica il Lume andrà in casa del Villorba. Cosa non dovrà sottovalutare la squadra nei confronti delle avversarie?
«Sarebbe banale dire che non bisogna sottovalutare niente, quindi concentrazione alta dall’inizio alla fine».
Che idea ti sei fatta sul Girone B di Serie C di quest’anno?
«Secondo me è il girone più tosto della Serie C, ci sono squadre forti con un bel gioco».
Qual è la formazione del Girone B di Serie C che ti ha colpito di più?
«Sono indecisa tra Bologna e Venezia».
Secondo te, cosa manca al calcio femminile italiano per diventare grande?
«Probabilmente la visibilità. Molto spesso mi capita di sentire che il calcio maschile è completamente diverso da quello femminile, ed è così, però credo che la passione sia comune, ed è giusto che venga valorizzato anche il calcio femminile».
Com’è la tua vita extracalcistica?
«Sono al primo anno di università: studio a Brescia in Biotecnologie, ma ho tentato il test di medicina».
Che obiettivi vorresti centrare in futuro?
«Parlando di calcio mi piacerebbe arrivare in Serie A, anche se è tosta, mentre personalmente ho diversi lavori che mi interessano: odontoiatra o fisioterapista».
Cosa vuoi dire alle tue compagne del Lumezzane in vista del finale di stagione?
«Alle compagne che mi hanno accompagnato per tutta la stagione, avrei moltissime cose da dire e a ognuna di loro. Se dovessi fare un discorso generale, probabilmente le ringrazierei per avermi fatto crescere, e per avermi strappato ad ogni allenamento più di un sorriso. Uno dei migliori spogliatoi, forse il migliore».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la FC Lumezzane Women e Laura Paris per la disponibilità.