Nel campionato regionale d’Eccellenza del Trentino Alto Adige una delle realtà consolidate è lo Jugend Neugries: La squadra di Bolzano è presieduta da Gaetano Corbo e allenata da Simone Boninsegna, assistito da Chiara Perini come secondo e da Maurizio Ferranti in qualità di preparatore portieri. Due dei perni in campo, invece sono Soraja Caser, portiere classe 1994 di Merano al quarto anno in giallonero. e Juliane Tratter, centrocampista classe ’88 di Auna di Sotto alla sua seconda stagione in squadra. Abbiamo raggiunto Soraja e Juliane per conoscere meglio la squadra dello Jugend Neugries.
Come vi siete avvicinate a questo sport e quali sono state le esperienze precedenti a questa annata?
Soraja: “Ho giocato 9 anni con i maschi del Merano calcio e all’età di 14 anni sono andata al Cf Sudtirol come titolare dell’Under 19 nazionale. A 16 anni ho fatto l’esordio in Serie A contro la Torres in Sardegna e sicuramente questo è uno dei più bei ricordi che ho avuto nella mia carriera. Dopo 6 anni con il Cf Sudtirol ho giocato un anno in prestito all’Unterland Damen in Serie B e alla fine del prestito sono rientrata al Cf Sudtirol che militava in Serie A. Il termine di quella stagione che non è stata da incorniciare per me e ho deciso di andare a giocare in Eccellenza f nello Jugend Neugries dove gioco tutt’ora ed è stata la scelta migliore che potessi fare. Tra i ricordi pià belli di sicuro porterà due convocazioni in Nazionale Under 17. Inoltre mi piace ricordare a novembre 2019, stavamo vincendo1-0 a Chiusa su un campo quasi impraticabile causa acqua e a 10 minuti dalla fine parai un rigore. Dopo 5 minuti segnammo il 2-0 e a 2 minuti dal novantesimo per la squadra avversaria un nuovo rigore: riuscii a parare anche quello un sogno praticamente“.
Juliane: “La passione per il calcio l’ho ereditata da mio padre. All’età di 6 anni ho iniziato come attaccante coi bimbi del Renon fino ai 12 anni. Poiché le ragazze non potevano più giocare coi maschietti e squadre femminili non c’erano nei dintorni. 4 anni dopo, il Bozner FC militante in Serie C, mi ha chiamato e da lì è iniziata la mia carriera calcistica come difensore centrale. In quel periodo, inoltre, ho avuto l’onore di partecipare a due tornei con la rappresentativa regionale. Nella stagione 2008/2009 sono stata ingaggiata dall’ACF Trento iscritto in Serie A2: è stata la mia esperienza calcistica più memorabile, ma purtroppo per motivi lavorativi ho dovuto rientrare in Alto Adige nella squadra del Gargazzone. Lì ho trascorso 4 anni vincendo il campionato di Serie D, un altro momento speciale della mia carriera calcistica. Causa motivi economici la squadra si è sciolta e sono andata a giocare nel mio paese a Lana fino al 2016 anno nel quale mi sono concessa una pausa. Dopo 2 anni e mezzo il Mister Boninsegna mi ha convinta col progetto dell’ASC Jugend Neugries dove gioco tuttora”.
Juliane sei una delle calciatrici più esperte delle squadra , come vedi il gruppo del Jugend Neugries?
“Sì, sono la più longeva delle calciatrici in squadra . Siamo una rosa quilibrata con il giusto compromesso tra le ragazze di giovane età e quelle con esperienza in categorie superiori. In questi anni siamo cresciute molto tecnicamente e tatticamente, infatti in 5 anni di esistenza della società, siamo quasi sempre arrivate tra le prime tre, togliendoci le nostre soddisfazioni“.
Soraja come e quando hai scelto di giocare in porta?
“Ho scelto di giocare in porta all’età di 5 anni e da quel momento in poi ho sempre e solo indossato i guantoni. Mio papà al tempo era il presidente della società della mia città, Merano, ed è stato lui a portarmi al campo. Da quel momento in poi mi sono innamorata del calcio e penso che per iniziare a giocare in porta si debba avere una sorta di vocazione”.
Juliane come è andata la passata stagione per voi? Come avete vissuto lo stop del passato campionato?
“La passata stagione non si è potuta concludere a causa della pandemia. Durante il primo lockdown, abbiamo continuato con gli esercizi in casa e c’era pure chi correva ripetutamente nei 200 metri concessi . Speravamo tanto di poter partecipare a qualche torneo estivo, ma ci siamo dovute rassegnare. Abbiamo iniziato la stagione 2020/2021 con molto entusiasmo, ma non siamo riuscite a concludere il girone di andata. È tuttora ancora frustrante ma speriamo tanto di riprendere a gennaio”.
Soraja quanta responsabilità si ha a giocare tra i pali?
“Il portiere secondo me fa uno sport individuale in uno sport di squadra; gli allenamenti sono completamente differenti e solitari ma nei 90 minuti di partita è quasi sempre un vero e proprio leader cercando sempre di aiutare le compagne. Sicuramente il portiere ha tante responsabilità ma per me è sempre stato più bello salvare un gol piuttosto che farlo e la fascia di capitano mi sta aiutando ad essere ancora più leader, aiutare le mie compagne e cercare di essere un esempio sia durante gli allenamenti che durante le partite”.
Juliane con quali obiettivi volevate affrontare questa annata? Ci sono stati nuovi innesti in squadra?
“L’obiettivo di quest’annata era di provare a vincere il campionato. Le possibilità c’erano grazie a nuovi giovani innesti provenienti dal CF Sudtirol Damen abbiamo decisamente rinforzato il nostro organico. Vediamo cosa ci riserverà il nuovo anno, noi siamo pronte e non vediamo l’ora”.
Soraja come avete metabolizzato il nuovo stop? Come state continuando ad allenarvi?
“Il nuovo stop è stato un colpo al cuore, mi è mancato tanto il calcio nel primo stop ma credo che ora mi manchi ancora di più. Io mi sto allenando in palestra perché di lavoro faccio anche la personal trainer ma non è la stessa cosa; c’è tanta differenza tra l’aria che c’è sul campo rispetto all’ambiente chiuso della palestra e poi mi manca il pallone e lo spogliatoio. Mi auguro che con l’anno nuovo si possa ricominciare con la normalità di sempre e che non ci siano altri stop”.
Juliane come sta crescendo il movimento femminile nella vostra regione?
“Purtroppo il calcio femminile nell’Alto Adige non è molto popolare. In tutti gli anni che ho giocato a pallone circa metà delle squadre non esistono più. C’erano stagioni nelle quali tra Serie C e Serie D le squadre iscritte erano quasi una trentina. Con l’inserimento dell’interregionale serie C siamo rimaste una decina. Ci sono comunque grandi speranze: quest’anno siamo state protagoniste di una collaborazione con il Merano Calcio con l’obiettivo di creare una società strutturata con un settore giovanile e accrescere il valore del calcio femminile in Alto Adige. Oltre a noi, da diversi anni il Brixen, l’Unterland Damen, il neo FC Sudtirol Srl e diverse società della Val Venosta e Val Pusteria, stanno già facendo un ottimo lavoro. Insomma qualcosa si muove”.
Soraja di che livello reputi il campionato di Eccellenza nella tua regione?
“In Trentino Alto Adige il campionato di Eccellenza è formato 9 squadre tra cui 2 del Trentino e 7 dell’Alto Adige. Sicuramente rispetto al primo anno che ho giocato in questo campionato il livello si è alzato considerando che tante giocatrici che hanno militato in categorie superiori hanno deciso di giocare in Eccellenza”.